00 19/09/2009 12:23
[SM=g8120] " La mia bocca non si ferma mai, anche se per lo piu' bisbiglio o mi mangio le parole come se leggessi ad alta voce, le parole che mi sfuggono, semplici fantasmi di se stesse, le frasi prive di respiro e di tonalita'...Sprizzano ovunque per correggere le imperfezioni, ravviare i capelli spettinati, mettere in fila le anatre, sostituire le lampadine, contare e lucidare l'argento. Dare leggere manate sul sedere delle vecchie signore per strappare loro una risatina. Solo che- e qui nasce la difficolta'- quando incontra troppa perfezione, quando la superficie è ben levigata, le anitre gia' in fila, le vecchie signore gia'sorridenti, allora il mio piccolo esercito si ribella, invade la citta'. La realta' ha bisogno di qualche pecca qua e la, l'arazzo ha bisogno di un piccolo difetto. Le mie parole cominciano a tirare nervosamente i fili alla ricerca di un obiettivo, di un punto debole, di un orecchio vulnerabile. E' qui che arriva il bisogno irrefranabile di urlare nella chiesa, nella nursery, nel cinema affollato... fottiti!"
Da Brooklyn senza madre di J Lethem

Il libro è un romanzo ma in questa descrizione ci annuso della verita'. Che ne dite, Lethem conosce la tourette? E' cosi' il meccanismo secondo voi?

Clod


[Modificato da ++stasi++ 19/09/2009 12:26]