anchio sono "allergica" a queste non più nuove etichette: "non vedente", "diversamente abile", "collaboratrice domestica"...
Come se il rispetto per la persona dipendesse dall'etichetta!
Questo fa parte della mancanza di carattere della nostra società. Si ha paura a guardare in faccia la realtà, si fa un pericolosissimo buonismo ipocrita.
In particolare, riguardo all'odioso "divesrsamente abile", è la prima volta che lo vedo associato alla TS. Forse letto nel suo significato letterale, potrebbe starci (date le non comuni abilità spesso presenti nei soggetti tourettici
)
Però a questo punto ne approfitto per avere un chiaimento, dato che siamo in vena di definizioni.
Quand'è che si può parlare di "malattia" e quando no?
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