Vorrei poterlo fare anche io Giglio
Chiudere per ferie e per gli stessi tuoi motivi.
Purtroppo per gli stessi tuoi motivi non posso.
E' dura, guardo i nostri figli che amo e vorrei proteggere e aiutare a crescere, ma lo sconforto mi assale, la paura di non farcela.
Vedo Claudio che piano piano peggiora nei suoi atteggiamenti e nelle sue manifestazioni e ho paura, paura di non essere capace di aiutarlo.
Lo sconforto mi assale, da qualche giorno vedo naufragare tutti i ns. tentativi, la TE sembra, é ormai dimenticata e non passa giorno in cui i gettoni che perde sono più di quelli che guadagna e non ne guadagna ormai da tanto.
Gli esercizi motori abbandonati anche quelli.
Le aggressioni verbali e fisiche sempre più evidenti, sia nei confronti dei compagni e delle insegnanti, che di noi familiari.
Il fratello più piccolo è quello che subisce più di tutti le ormai continue vessazioni del fratello più grande. Non passa giorno ormai in cui non rimane addosso al suo corpo qualche segno (un ematoma con una cerchia di piccoli segni a forma di denti è quello più comune), ma ormai è un continuo di spinte, sgambetti, graffi.
Per non parlare delle sopraffazioni con i giochi che vengono sempre e comunque accaparrati da Claudio.
Noi assistiamo impotenti, a volte con calma spieghiamo, sgridiamo, incentiviamo, ma talvolta capita di perdere la calma.
I dubbi ti assalgono, pensi pur ormai sapendo che non è così, che lo faccia a posta, che forse dentro di lui ci sia un istinto cattivo che lo guida in questi gesti. Il dubbio ti assale .... anche solo per un ... attimo.
E' proprio in quell'attimo che ho perso la calma, che irragionevolmente davanti all'ennesimo sgambetto e coseguente brutto, pericoloso capitombolo del fratellino, ho raccolto un areoplano lego appena assemblato da Claudio e in un maledetto attimo l'ho frantumato.
La mia mano si muoveva ancora ed io me ne ero già pentito, ma aimè era troppo tardi. Il danno era fatto.
La consapevolezza di ciò che avevo perso mi è piombata addosso, ho visto, ho letto sul suo volto la rabbia, la delusione, la disperazione e insieme a mille altre emozioni, la rivolta, la vendetta.
Mi è piombato addosso come una furia, mi ha colpito con i pugni, con i calci, cercando di cavarmi gli occhi o semplicemente graffiarmi.
All'inizio sono rimasto disorientato, poi istintivamente ho abbracciato il suo corpo, le braccia, con le mie gambe ho circondato le sue. Non capivo e poi all'improvviso ho capito, un lampo di comprensione ha illuminato la mia mente. Stavo maldrestamente e senza alcuna preparazione attuando un contenimento.
Sentivo il suo corpo tremare per l'ira, per la rabbia cieca, le sue lacrime inzupparmi la camicia e mi accorgevo di non poter fermare le mie lacrime, le stesse che mi scendono ora mentre scrivo queste parole, di non poter fermare la mia disperazione, il senso di impotenza che mi ha assalito.
E' per questo che vorrei tanto poter andare in vacanza come te Giglio, staccare la spina per qualche settimana e partire.
E' per questo che non posso farlo, che devo inghiottire le lacrime e lottare, ..... adesso so ... anche contro me stesso.
Nicola
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Referente Regionale Puglia
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