Caro Marco, sono un medico, ma non ho le conoscenze sufficienti per aiutarti come tale. Cercherò di aiutarti con l'esperienza che mi sono fatta, ma non vorrei farti sbagliare.
Abbiamo iniziato la terapia farmacologica con l'aiuto fondamentale del dr. Mansi, che fa parte del comitato scientifico dell'associazione. Lui ha capito che l'aggravamento dei sintomi, dopo una prima fase positiva con Risperdal era un effetto collaterale. Anche con la paroxetina ad un certo punto effetti collaterali. Poi l'Orap. Poi i due farmaci insieme a dosi molto basse.
Da un certo punto in avanti abbiamo regolato i dosaggi in base alla risposta ai farmaci, tendendo sempre alla minima dose efficace.
Ad un certo punto Matteo ha preferito i tic ai farmaci. Bisogna però dire che non sono particolarmente importanti, i tic, grazie sicuramente al supporto avuto da Morciano e collaboratori con gli esercizi e il supporto "psicologico" per combattere ossessioni, paure e simili.
E' per questo che ti suggerisco, se possibile, di incrementare le dosi molto lentamente, per dare il tempo al farmaco di agire e per non correre il rischio di un successivo sovradosaggio (questo sì che poi ci mette un sacco di tempo ad essere smaltito).
Se qualcuno che legge ha più esperienza di me con la Xenazina intervenga se ho dato suggerimenti che con questo farmaco non vanno bene!
Appena possibile sentirei Morciano per correggere eventualmente il tiro con gli esercizi.
Tienimi informato!
A presto, Gabriele.
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