| | | OFFLINE | Post: 313 | Registrato il: 07/11/2007 | Socio AST-SIT | |
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Ottima riflessione!
Come ben si sa sin dall'inizio la definizione "vita vera" mi ha subito catturato, e definiva benissimo quello che sentivo anch'io.
E non solo per il fattore di sospensione dei tic, ma anche per la grande motivazione e forza che ti libera quando sei in quel paradigma..
Ho visto che di solito i momenti di vita vera avvengono quando si innesca un certo meccanismo di sopravvivenza..a diversi livelli, quindi anche momenti sociali molto delicati, non solo momenti di reale rischio e pericolo..
In parte credo sia un atto volontario, ti rendi conto che devi dare il massimo, sennò esci dai compromessi che accetti e vai in zona rossa..
La mente è impegnata, e tutta la frenesia del nostro agitato processore viene canalizzata in una "cosa sola"..
In una certa misura però è istintivo e a volte ci pensi solo dopo perchè durante ti sembra la cosa più naturale del mondo non dover fare movimenti o contrazioni..
Per dare un immagine, in vita vera mi sento come se fossi un ingranaggio che fa presa bene, che non scivola e scarica tutta la forza motrice sul meccanismo.
Per esempio stamattina dovevo segare listelli di legno con la sega circolare da tavolo..
Cosa davvero pericolosa..
Le tensioni che avevo e i piccoli tic che facevo li mandavo a zero nel momento in cui mi avvicinavo alla sega..
Ora invece, che sono tranquillo al pc è un'altro mondo..
Volendo posso concentrarmi e mandare a zero anche ora..ma appena mi distraggo torna come prima..
Poi dipende, ci sono momenti in cui sono molto tranquillo, e ho poca roba..altri in cui ossessivamente devo ripetere una contrazione e mi pare di dover "espellere" qualcosa forzando quel movimento..
3 anni fa, per eliminare i grossi tic al collo ho istintivamente prodotto in maniera costante quella spinta e motivazione, dato che la perdita per me era inaccettabile e cioè non essere sciolto e non poter fare certe attività. E' stata una specie di astinenza, un digiuno diciamo..
Come si sa non sono nuovo di astinenze e forzature di questo tipo..e ormai sono bravino a privarmi di qualcosa..forse anche questo mi ha aiutato.
Secondo me è importante come dice nicola capire i registri nei quali vivi durante la giornata.. quanti sono e come vengono attivati..
Per esempio a volte mi capita di sentirmi a disagio, sento qualcosa che preme ma non capisco la causa..poi mi rendo conto che sono una serie di fattori e da li analizzo come nascono e come uscirne.
Non è sempre facile e a volte perdo il filo o il controllo..
Come GF ben sa, c'è un'ossessione che sto cercando di combattere, è quella più forte e radicata..e purtroppo per sua tipologia me la ritrovo di continuo...ma come dice nicola è importante addentrarsi nelle proprie ossessioni e fobie, illuminarle e indebolirle...
Concludendo, secondo me spostare o diminuire i tic è un processo a 360°..e dev'essere spinto da grande motivazione, pazienza e consapevolezza.. |