| | | OFFLINE | | Post: 40 | Registrato il: 28/07/2007 | |
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Ciao alpha, non conosco esattamente la tecnica per spostare i tic ma posso dirti che esiste, per quello che riguarda la mia esperienza quello che cerco di fare è di sentire la tensione che sale dentro di me,cercare di trattenerla un attimo per poi scaricarla volutamente su un'altra zona del corpo sulla quale vuoi spostare il tic.
Ricollegandomi a questo vorrei dire che riuscire a interpretare e sentire la propria tensione interiore è secondo me fondamentale per un tourettico: cercare continuamente di ascoltare sé stessi e quello che abbiamo dentro per giungere ad un maggiore livello di consapevolezza dei propri meccanismi interni. Penetrare a fondo nelle nostre ossessioni, prendere confidenza con esse sforzandosi di affrontarle costantemente anziché evitarle, conoscere le loro dinamiche capendo ad esempio cosa genera il pensiero ossessivo,quali situazioni lo rendono più forte ,quali lo indeboliscono. E solo allora iniziare a combatterle.
A tale proposito ho cercato negli ultimi tempi di capire cosa fosse nelle situazioni di “vita vera” a fare realmente a fare la differenza: in quelle situazioni cioè in cui si assiste ad una spontanea e naturale diminuzione dei tic e si può dire che il cervello entri in un particolare registro. Perchè in determinati contesti un tic può essere visto (dalla mia mente) come una cosa improponibile, mentre in situazioni di vita quotidiana la mia vita è scandita e pervasa da tali movimenti?
La cosa certa è che in vita vera entrano in gioco una serie di fattori che ci portano ad approcciarci in maniera diversa rispetto a noi stessi, si entra in un registro in cui il tic viene visto come una cosa inutile o cmq nn viene messo in considerazione e quindi il pensiero ossessivo perde tutta la sua forza.. Quello che devo cercare di fare è rievocare mentalmente quello stato d’animo,quella serie di circostanze e pensieri che mi hanno portato in quel determinato registro .
Faccio un esempio,tempo fa pensavo di nn avere più tic vocali, in realtà pensandoci bene mi sono accorto che nn ne facevo in presenza di altre persone,ma nn appena mi trovavo da solo sentivo subito salirne il bisogno;questo perché evidentemente in me il desiderio di apparire di fronte ad un'altra persona è + forte della tensione legata al tic vocale,che viene quindi subito scartato e di conseguenza si indebolisce sempre + la tensione che mi porterebbe a farlo ( tensione che si concretizza poi in atri tic). Ragionando quindi nello stato in cui mi trovo in presenza di altre persone, bisogna cercare di capire cosa sia effettivamente a portarmi in vita vera, e cercare poi in diversi momenti di rievocare questa serie di sensazioni e pensieri(nel mio caso posso ad esempio cercare di pensare che nella stanza a fianco c’è una persona) .
Si tratta di cercare di muoversi all’ interno dei registri che può assumere il cervello, di capire cioè come esso si ponga in merito a determinate situazioni e come tutto ciò sia fortissimamente influenzato da ciò che stiamo facendo e dalla situazione che ci circonda.
Dal altro lato avrò maggiori possibilità e spunti per cercare di capire il processo inverso, cioè cosa mi porti invece all interno dell ossessione , perché la tensione legata ad un determinato tic o rituale è così forte, e magari troverò qualcosa legato a ossessioni e pensieri profondamente più radicati.
P.S. Sia chiaro Alpha che in tutto questo nn c’è quasi niente di scientifico ma sono solo una serie di riflessioni fatte sulla base della mia esperienza e di sensazioni, magari sono tutte delle stronzate o cmq valgono solo per me ma penso cmq che possano essere d ‘ aiuto o perlomeno spunto per una riflessione..
Voi cosa ne pensate?
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