| | | OFFLINE | | Post: 1.485 | Registrato il: 09/07/2007 | Responsabile Scientifico | |
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Per seek, una frase che da anni uso per mia consolazione (almeno da trenta):
"Quanto più in alto si vola tanto più piccoli sembriamo a coloro che non possono volare".
F.Nietzsche
Per Milena:
Lo so, ora queste parole sul volare alto possono fare tanto male, perché a voi sembra di andare giù e fanno contrasto.
Molti bambini TS l'esordio dei loro tic l'hanno avuto nel passaggio dalle materne alla scuola elementare, meno ma abbastanza anche dalle elementari alle scuole medie.
I passaggi e le separazioni sono un problema per quei bambini che sono già molto sensibili, per questo l'esordio ticcoso avviene spesso in concomitanza di questi eventi...ma la base era già lì, probabile che gli inevitabili stress dell'esistenza, altri, prima o poi avrebbero prodotto lo stesso risultato.
Una buona capacità di gestire le separazioni e i cambiamenti, in bambini così sensibili, dipende dalle esperienze precedenti e da una cura che deve essere speciale. Servirebbero passaggi graduali, come si fa con l'inserimento al nido o alla scuola materna, anche se loro sono più grandi.
SE guardi beni o parli con i nostri tourettici adulti scoprirai che questo problema dei cambiamenti repentini rimane anche in età adulta, e quando la gradualità non é possibile bisogna prepararla sul piano mentale. Questa é la nostra esperienza.
La tua psicologa, che a naso sembra davvero attenta, vi aiuterà a fare questo passaggio ed a prepararare il bimbo a gestire i cambiamenti successivi.
IO non asseconderei del tutto il suo voler stare a casa (rischi di rinforzare l'evitamento), piuttosto punterei a farlo girare intorno alla scuola (luogo e argomenti) e a fare momenti brevi di presenza a scuola con te o altra persona di fiducia per poi aumentare gradualmente il tempo della sua frequenza.
Penso che la psicologa abbia già verificato la possibilità che a scuola siano accaduti eventi che gli hanno lasciato stimoli avversivi che lui rifugge (scherzi, sgridate eccessive, fallimenti pubblici, etc.), magari avrà parlato (o avrete parlato voi) con gli insegnanti...sapere questa cosa é importante, anche tenendo presente che i nostri bimbi sono spesso rancorosi e timorosi che la loro autostima possa essere minata.
In linea generale, ipersemplificando, se un bambino vuole stare a casa e non andare a scuola vi sono due grandi possibilità: é troppo rinforzante la casa, é troppo avversiva la scuola. Bisogna indagare.
Confermi Casoni?
GFM
PS
dr.ssa Grossi é membro del CD, parla a suo nome e non a titolo personale
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