In generale i bambini si addentrano alla scoperta del mondo, quindi allontanandosi dagli adulti che lo hanno accudito, a patto che la base di partenza sia sufficentemente sicura, sia ritovabile e che in qualche modo accompagni simbolicamente le esplorazioni.
Questo fenomeno, che é noto come "meccanismo di attaccamento e perdita" (Bolwby), può essere ancora presente ed agire in modo non consapevole anche negli adulti (dove le insicurezze possono riversarsi nei rapporti d'amore), specie se non si sono sperimentati utili rapporti di attaccamento-allontanamento in prima infanzia.
Ma il meccanismo di attaccamento e perdita può essere disturbato anche da problematiche "interne", dal senso di insicurezza che deriva da una tensione neurologica e sindromica, ed é anche per questo che i nostri bimbi sono spesso preoccupati di perdere i loro riferimenti e di affrontare le novità, i cambiamenti ed i passaggi. Ed é sempre per questo, io credo, che i problemi di relazione affettiva (tendente all'esclusività possessiva) riguardano spesso anche tanti di noi adulti.
Perché un nostro bimbo vada verso gli altri, secondo me, bisogna che la figura genitoriale o accudiente riconosciuta si allontani in modo direttamente proporzionale al suo acclimatarsi nella nuova situazione. E' una tecnica di psicologia sperimentale (si chiama shaping) ed anche di pedagogia speciale.
Questa tecnica vi può aiutare per indurre anche un progressivo avvicinamento ai coetanei.
GFM
PS
L'argomento é importante (anzi importantissimo) e tempo permettendo dovremo riprenderlo in area riservata