Mah, la fede!!!
Secondo me non è una questione di credere e di non-credere. Non è una questione di fede. La fede mi rende sospettoso in quanto comporta la totale castrazione del giudizio. Io non posso credere in una cosa senza averne sperimentato l'effettiva veridicità. Non capisco tutte quelle persone che si affidano ciecamente al credo religioso senza aver meditato profondamente sulla questione. La religione è una materia di studio molto importante a mio parere, da prendere seriamente. Con questo atteggiamento cieco ed esteriore e bigotto e frivolo la si riduce alla stregua di un Grande Fratello televisivo. Posso dire di aver voce in capitolo in quanto una "seria" ricerca mistica c'è sempre stata parallelamente alle mie personali introspezioni. Quando si entra in contatto con determinati contenuti intimi è invetabile farsi domande a carattere religioso. Ho letto i Vangeli, i Vangeli apocrifi, L' Antico Testamento e il Nuovo Testamento, la Bhagavad Gita, le Upanishad e il Libro Tibetano Dei Morti. Questo per dire che quando mi esprimo su argomenti di carattere religioso in maniera alquanto "nervosa" è per il semplice fatto che il più delle volte chi parla di Cristianesimo non sa neanche cosa vuol dire. E questo mi fa rabbia. Se penso poi che questo tipo di atteggiamento contraddistingue il 90% delle persone (di tutte le confessioni: cristiani, musulmani, ebraici ecc.) che si reputano religiose, ecco che mi sento "implodere" dal nervosismo. Per questo preferisco parlare di altre cose, anche perchè l'esperienza religiosa è un fatto talmente intimo che non bisognerebbe mai riportare a "parole" e soprattutto non si dovrebbe mai canonizzare in un'istituzione.
Tanto era dovuto
Buona Pasqua a tutti.
(A proposito: conoscete il significato dell'uovo di Pasqua?)
Eddie