25/05/2012 12:03 |
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| | | OFFLINE | | Post: 115 | Registrato il: 11/12/2009 | Socio AST-SIT | |
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Io sono per aspettare che si verifichi, e a quel punto, forti di quella consapevolezza data dal documentarsi senza posa, intervenire. nel frattempo l'unica cosa che farei, intendo finchè i tic sono solo un problema per chi guarda da fuori e non per il bimbo che li fa, è evitare al bambino (per quello che è possibile, e non sempre lo è) le situazioni di stress. Il nostro meraviglioso ragazzino ha fatto 6 anni quando è nato il tuo, a marzo del 2006, e come te in quei mesi abbiamo vissuto un momento di grandissima angoscia. Quello che descrivi assomiglia incredibilmente a quello che è successo a noi. Lui non era un genio della letto-scrittura, anzi intuivamo già allora che quel tipo di prestazioni avrebbero potuto creargli ansia. La nostra scelta è stata di iscriverlo ad una scuola con bassissimo livello di stress nei primi anni, e ora che ha 12 anni e sta veramente molto bene, pensiamo che molto probabilmente la scelta fatta sia stata quella giusta. Nel tuo caso le cose sono diverse, la scolarizzazione per lui probabilmente non rappresenterà un’esperienza stressante, però senz’altro altre cose che non gli infondono serenità potrete evitargliele.. la prima fra tutte? Fargli pesare in qualche misura o in qualche maniera l’ansia che i suoi tic provocano a voi genitori.. un abbraccio a te e al tuo marzolino..
Papàdiemanuele, concordo tantissimo con il tuo post del 23. Hai proprio ragione: “La sindrome a detta di molti, rappresenta un modo d’essere e a parer mio si perfeziona in malattia laddove produca una o più sofferenze, ma attenzione, al soggetto mica ai parenti!
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