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Bullismo=violenza psicologica e altro...

Ultimo Aggiornamento: 10/02/2009 12:48
10/11/2007 20:19
 
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ieri un'amica mi ha parlato di quando era piccola e frequantava le scuole elementari di come la maestra la maltrattava e la chiudeva in una stanza buia (quasi sempre in castigo) di come gli altri bimbi la insulatavano di come la maestra preferiva loro perchè i genitori della mia amica erano poveri e non potevano permettersi di fare i regali costosi (come gli altri genitori) alla maestra..

poi mi ha raccontato altri episodi sempre nella scuola e poi...
oggi la mia amica è una bellissima ragazza intelligente ma ha difficoltà a rapportarsi con gli altri e non volendo è anche aggressiva ma dentro poi ha un cuore buono)...eppure per lei oggi è dura vivere andare avanti relazionarsi con l'altro sesso.

poi mi sono rivista io tutte le gratuite violenze di compagni e professori tutte le umiliazioni e quant'altro...

la mia amica mi ha detto che i genitori non facevano più di tanto parlando con la maestra...
io invece non lo dicevo affatto ai miei genitori per non farli preoccupare e poi perchè già in casa c'erano altre tensioni...

un bambino non ha la forza a volte il coraggio(perchè timido) di difendersi
e intanto violenza su violenza hanno avuto la meglio senza che nessuno "guardasse"

mi chiedo se quelle ferite possano essere scomparse...
mi chiedo quanto l'essere umano è crudele perchè l'altro è indifeso
mi chiedo soprattutto se io li ho perdonati


se poi si assommano altri problemi la famiglia la sfiga e qualt'altro non so a che punto la vita possa essere bella e se ne vale la pena viverla.

Si è buoni e si soffre
si è cattivi e nell'apparenza non si soffre

eppure io farei di tutto per distruggere quella violenza...


è inevitabile che ne risenta la psiche del bambino e poi in età adulta emergono le "ferite" ...si vedono perchè quell'albero nato sano l'hanno leso...

Tutt'oggi mi sento così "inevitabilmente inutile"
ho abbandonato anche la preghiera non mi serve a nulla

ho abbandonato tutto a cosa serve?

ora sono nulla!

riconosco l'incidenza del passato
e soprattutto dell'infanzia

chi parlerà per quei bimbi?


scusate il post fuori luogo e molto triste.

grazie per quello che fate

buona fortuna

marianna
10/11/2007 20:24
 
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Hai abbandonato la preghiera?

Ora finalmente possiamo ragionare...

[SM=g1362237]
11/11/2007 10:21
 
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Mariannaaaaaaaa!
Ma che Tu dici... [SM=g7831]

Sarà mica vero?

Ti prego non farlo...nooooooo!

Come farei a capire i tuoi nuovi discorsi, privi di riferimenti rel.

Capisco il momento, ma dai non esagerare Dolce Mari.

Un abbraccio

Eugenio [SM=g7557]
11/11/2007 14:59
 
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Quando mi prende la depressione non lo "riconosco"..

non ho nulla di mio e di questo inizio a gioire

ma Lui...

:
é il gioioso sentire del cuore che mi invita al perdono e mi insegna l'amore...


grazie marcimari

[SM=g7555]



un bacio forte a marcimarino.. [SM=g7542] [SM=g8431]
11/11/2007 15:02
 
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Nella stagione della pubertà, sono stato vittima di bullismo. Un bullismo ordinario, non quello spie..............................
................................................................?
[Modificato da Gianfranco Morciano 10/02/2009 12:47]
11/11/2007 18:01
 
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Grazie di cuore Giglio per il consiglio...

e ringrazio molto anche Eddy...

oggi sto meglio;)...

vi voglio bene!
13/11/2007 18:15
 
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Il bambino ferito
Gli adulti dovrebbero pensare mille volte prima di ferire un bambino nel suo profondo sentire, e duemila volte se il bambino ha una sensibilità accentuata.
Credo che buona parte dei nostri problemi di adulti siano dovuti a ferite che ci hanno fatto quando eravamo bambini.
Se nessuno ci ha mai chiesto scusa abbracciandoci per qualche torto che ci ha fatto, non possiamo però passare tutta la nostra vita a soffrire per questo. Adesso siamo adulti possiamo essere noi i consolatori di noi stessi; magari pensiamoci piccoli , indifesi e soli nella nostra angoscia. Possiamo immaginare di prenderci in braccio e di cullarci e soprattutto dobbiamo pensare che malgrado tutto quello che ci può essere capitato noi non tradiremo mai il bimbo che c'è in noi e saremo sempre pronti ad affrontare tutto pensando al suo coraggio ed ai suoi sogni. Non lo deluderemo.

Clod




13/11/2007 20:25
 
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[SM=g7554] Mai tradire il bambino che c'è in me: è un .............
.................................................................
[Modificato da Gianfranco Morciano 10/02/2009 12:48]
29/01/2008 12:18
 
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Anche a me e' capitato e capita anche adesso!!!
Io vivo in un paese dove la maggior parte delle persone e' fascista. Ma fascisti di quelli seri con tanto di mezzi busti del duce e bandiere naziste in casa. Pensate che qui la giunta discute se dedicare o meno una statua a un gerarca fascista che sedo' una rivolta a suon di fucilate. Immaginate quante me hanno dette, e quante volte ho dovuto sentire tesi eugenetiche proposte anche da insegnati. Ricordo, per esempio, una suora che un giorno mi lusso' una mano con una bacchettata e poi mi disse che, tanto, io sopportavo bene il dolore......Avro' avuto al massimo 8 anni. Per non parlare di tutti i coetanei che non manacavano mai di appellarmi con negro di m..., handicapato e tanti altri nomignoli legati alla sindrome o al colore della pelle. Preciso che anche se non avevo e non ho tic particolari in paese sanno tutti di me. Onestamente io, se ripenso agli insulti, ai trattamenti, sento ancora salire la carogna (come si usa dire). In passato, un passato non molto lontano, questi ricordi mi riempivano di rancore e mi rendevano impossibile fare qualunque cosa. Adesso, anche se il momento critico e' passato, mi scopro comunque condizionato, non riesco ad avere amici, a fidarmi, e una parte di me non vuole fidarsi di nessuno, cosa che mi fa' senitre un po' cattivo. In oltre io sono sempre stato uno di quelli che accetta tutto passivamente, per cui mi fa' anche rabbia e mi rende un po' viscido quest' incapacita' di reagire che spesso si traduce in rancore verso tutti quei sentimenti positivi come l'amicizia, l'amore, la complicita'. Io talvolta mi scopro a temere questo tipo di relazioni come se mi costringessero a scoprire il fianco a un amico che, idealmente, e' un nemico travesito da amico. Vorrei, come giglio, avere la capacita' di dire a me stesso che quel dolore e' un dolore passato che non ha a che fare con il presente, ma i condizionamenti che mi ritrovo ora provano che per quanto me lo ripeta sia inutile; di fatto certi meccanismi, in me, non cambiano, anche se li temo purtroppo non riesco a cambiarli.
Io, onestamente, mi rivedo nell'amica di marianna e ne giustifico anche gli aspetti negativi come l'aggressivita'. Mi rivedo un po' anche nella disperazione (se cosi' e' lecito definirla)di marianna.
E' possibile che io non abbia sofferto come l'amica di marianna, non lo so', ma comunque mi sento vicino a lei almeno nelle sensazioni provate. Un piccolo segreto di cui mi vergogno: anche io nel mio piccolo ho fede, ed anche se su me talvolta non ha effetto, credo fermamente nell'uso della parola (anche la preghiera) come pharmakon.
[Modificato da Fargo123 29/01/2008 12:57]
04/02/2008 20:52
 
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bullismo
Sono molto contrariato da queste manifestazioni,ma centra qualcosa con la ts?(Ognuno può fare uso dei propri credi senza vergognarsi di nessuno.)
22/02/2008 20:10
 
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Re: Anche a me e' capitato e capita anche adesso!!!
Fargo123, 29/01/2008 12.18:

Io vivo in un paese dove la maggior parte delle persone e' fascista. Ma fascisti di quelli seri con tanto di mezzi busti del duce e bandiere naziste in casa. Pensate che qui la giunta discute se dedicare o meno una statua a un gerarca fascista che sedo' una rivolta a suon di fucilate. Immaginate quante me hanno dette, e quante volte ho dovuto sentire tesi eugenetiche proposte anche da insegnati. Ricordo, per esempio, una suora che un giorno mi lusso' una mano con una bacchettata e poi mi disse che, tanto, io sopportavo bene il dolore......Avro' avuto al massimo 8 anni. Per non parlare di tutti i coetanei che non manacavano mai di appellarmi con negro di m..., handicapato e tanti altri nomignoli legati alla sindrome o al colore della pelle. Preciso che anche se non avevo e non ho tic particolari in paese sanno tutti di me. Onestamente io, se ripenso agli insulti, ai trattamenti, sento ancora salire la carogna (come si usa dire). In passato, un passato non molto lontano, questi ricordi mi riempivano di rancore e mi rendevano impossibile fare qualunque cosa. Adesso, anche se il momento critico e' passato, mi scopro comunque condizionato, non riesco ad avere amici, a fidarmi, e una parte di me non vuole fidarsi di nessuno, cosa che mi fa' senitre un po' cattivo. In oltre io sono sempre stato uno di quelli che accetta tutto passivamente, per cui mi fa' anche rabbia e mi rende un po' viscido quest' incapacita' di reagire che spesso si traduce in rancore verso tutti quei sentimenti positivi come l'amicizia, l'amore, la complicita'. Io talvolta mi scopro a temere questo tipo di relazioni come se mi costringessero a scoprire il fianco a un amico che, idealmente, e' un nemico travesito da amico. Vorrei, come giglio, avere la capacita' di dire a me stesso che quel dolore e' un dolore passato che non ha a che fare con il presente, ma i condizionamenti che mi ritrovo ora provano che per quanto me lo ripeta sia inutile; di fatto certi meccanismi, in me, non cambiano, anche se li temo purtroppo non riesco a cambiarli.
Io, onestamente, mi rivedo nell'amica di marianna e ne giustifico anche gli aspetti negativi come l'aggressivita'. Mi rivedo un po' anche nella disperazione (se cosi' e' lecito definirla)di marianna.
E' possibile che io non abbia sofferto come l'amica di marianna, non lo so', ma comunque mi sento vicino a lei almeno nelle sensazioni provate. Un piccolo segreto di cui mi vergogno: anche io nel mio piccolo ho fede, ed anche se su me talvolta non ha effetto, credo fermamente nell'uso della parola (anche la preghiera) come pharmakon.




22/02/2008 20:22
 
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Ciao Fargo
scusami soltanto ora leggo il tuo post e davvero mi ha incuriosito
quando scrivi:Adesso, anche se il momento critico e' passato, mi scopro comunque condizionato, non riesco ad avere amici, a fidarmi, e una parte di me non vuole fidarsi di nessuno, cosa che mi fa' senitre un po' cattivo. In oltre io sono sempre stato uno di quelli che accetta tutto passivamente, per cui mi fa' anche rabbia e mi rende un po' viscido quest' incapacita' di reagire che spesso si traduce in rancore verso tutti quei sentimenti positivi come l'amicizia, l'amore, la complicita'

allora mi viene da chiederti:ti ami? ti accetti per come sei?( pregi e difetti) ti sai perdonare?

una risposta conseguenziale e questa: non puoi perdonare gli altri se non perdoni te stesso

allora caro fargo un cosiglio per una che conosce i "regimi fasciti" e altro ..inizia a reagire amandoti accettandoti e fregandotene per ora degli altri di cosa possono pensare o dire dei fantasmi del passato o altro..

il passato è passato!
ora c'è il presente ci sei tu che vali come tutti con i tuoi pregi e difetti
e c'è la tua voglia di vivere di amare di reagire di non accettare tutto passivamente ma di saper anche dire "no"
per esperienza vieni prima tu e poi gli altri
la fede aiuta anche io sono credente ma come si dice :"aiutati che Dio ti aiuta" nel senso datti da fare amandoti e cercando di equilibrare giorno dopo giorno la tua vita il tuo quotidiano...

ho scritto anche un post sulla depressione...la soluzione di quel post apre le porte anche a chi si sente oppresso da vari condizionamenti

penso sia giusto lasciarsi influenzare in primis da ciò che noi pensiamo su quella cosa o situazione...guardandoci da fuori come persone che amiamo potrebbe essere utile per capire come prenderci cura di noi stessi...

va bè

scusatemi se ho ripsoto in maniera troppo "intima"

ma fargo davvero mi piacerebbe capire perchè non ti fidi?


ciao
marianna


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