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..Come Halley..

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2018 12:02
01/05/2015 00:18
 
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Oxford, Martedì 21 Aprile 2015

Devo dire che mi sento un pò le farfalle nello stomaco..
Non l'avrei mai detto ma sono molto emozionato a ritrovarmi dopo tanto tempo in questo spazio.
E' però vero che ho pensato spesso di farlo, e come Halley ho sfiorato varie volte quest'orbita, ma forse fino ad ora non era ancora tornato il momento.
Col piede leggero ritorno per un istante a segnare un'impronta in questo luogo, che mi ha dato tanto e ha segnato una fase importante nella mia esistenza.
Ecco, di milioni di introduzioni possibili, mi tocca materializzarne una, ed eccola qua.
Sono nella sala da pranzo di una Guest House di Oxford, dove assieme alla mia ragazza "viviamo" in una stanza affittata per ospiti di lungo termine.
Lavoro qui in città da circa due mesi come aiuto cuoco in un bar e anche questa volta, anche qui, sto per lasciare solo un impronta prima di ri-partire per una nuova avventura, in questo trend che da quattro anni non si ferma.
Chi scrive in questo momento, dietro lo stesso vecchio utente "Seeking" è la stessa persona e allo stesso tempo una del tutto nuova. Beh, come un pò tutti d'altronde, nessuno resta uguale, volente o nolente, anche se spesso si fa di tutto per restare fermi e non muoversi di un millimetro. Ma la terra non è piatta, e avanzare non è solo “mettere un piede davanti all'altro per non cadere”; avanzare è segnare un percorso, esplorare una direzione in questa terra rotonda. E allora ci si riscopre, ci si rinnova e si spinge il limite, si forza ogni giorno un pò di più. Si percorre la scala, fino a tornare alla stessa nota ma nell'ottava superiore. Come una spirale ascendente.
Scrivo per tornare all'origine, alla vecchia orbita ma con qualcosa di nuovo, un carico accumulato in questi anni densi di esperienze.

Scrivo per raccontarvi il nuovo Seeking, il nuovo Ale e quello che ha scoperto in questi anni.

Siamo qui quindi in questa sala da pranzo, dopo una stupenda serata baciati da un bel sole al tramonto. Oggi era il mio penultimo giorno di lavoro e appena finito il sole e l'aria erano carichi di energia frizzante.. sarà che domani è l'ultimo giorno, sarà la nuova avventura che come ogni volta eccita un pochino e aiuta a distaccarsi dal luogo appena conquistato, ma oggi mi sento proprio in grazia di Dio. Usciamo a goderci questo sole e la testa viene mandata su di giri dall'anima in subbuglio, quel subbuglio buono che ti spinge su e fa sentire libero e magico. In questi anni abbiamo sperimentato l'alto e il basso. Viaggiare, quasi nomadi, tra lavori volontari e pagati, passando attraverso culture, lingue, costumi e sempre tanti riflessi interiori.. tutto ciò ti può mandare in orbita a toccare le stelle, come anche sbattere su uno scoglio appuntito come un povero polpo. Ma è questo in fondo che cerchiamo, e allora quando vivi da tanto così impari a godere dell'attimo, impari ad accettare l'instabilità della vita, e a fare tuo ogni istante regalato, a fare tua ogni esperienza e lezione vissuta.

Cinque anni fa ero ancora a Treviso, sempre immerso nel gruppo di Capoeira che già allora era per me una finestra sul mondo. Già allora molti viaggi in Europa e una volta anche in Messico erano partiti grazie agli agganci del gruppo a livello internazionale. Ma il destino stava lavorando sodo e a mia insaputa tramite il gruppo stava per mandarmi la chiave per sbloccare una storia, una visione che da tanto avevo nella mia mente. Ho conosciuto quella che ora è la mia “Complice” come ci piace dire – perchè ogni definizione formale e comune ci sta stretta – e subito avevamo capito che molti pezzi dei puzzle delle rispettive vite stavano per unirsi e dare un senso più ampio.
Abbiamo passato il primo anno a fare prove tecniche di liberazione mentale, praticando giornalmente piccole follie per anime felici. Ispirati da due autori autonomi e minimalisti amanti della libertà, abbiamo aperto le finestre e respirato aria nuova, frizzante e carica di profumi e aromi da tutto il mondo.
Ci sono stati però momenti duri, perchè nessuno dei due sapeva come tradurre quelle sensazioni e spinta in realtà...con che strumenti? Come esattamente?
Come si parte alla volta del mondo, con pochi soldi e senza dover trovare un lavoro? Come si fa tutto questo mantenendo un senso profondo, una condivisione con la gente e senza perdersi? Come si evita di cadere in schemi, etichette, definizioni rigide che bloccano quella magia che crea, che materializza?
La risposta ci è arrivata tramite una cara amica che ci ha segnalato per la prima volta un sito, una filosofia di viaggio che è stata per noi una svolta, un principio di vocabolario che ci mancava per saperci esprimere in questo nuovo linguaggio che cercavamo di imparare.
Il sito è Helpx.net, e assieme a altri dello stesso tipo è un sito che permette a privati di ospitare o essere ospitati in cambio di lavoro volontario. In pratica il vecchio concetto di “alla pari”.
Non c'è scambio di denaro, non c'è contratto di lavoro, c'è solo un mutuo accordo e rapporto tra le parti con lo scopo principale di uno scambio profondo umano e culturale.

In un nano secondo stavamo già spulciando il sito fantasticando ad ogni posto elencato in tutti gli angoli d'Europa. Ci era chiaro, quell'opportunità era un portale aperto, un dito sospeso sopra al mappamondo pronto a scegliere un luogo e materializzarne l'esperienza.

Allora dunque seguitemi e tuffiamoci nel vivo delle esperienze che da questo portale magico stavano per concretizzarsi..

Il dito infatti era sceso ed aveva scelto Madeira, un isola nell'Atlantico sopra le Canarie. A casa di una coppia Belga nella parte più remota dell'Isola. Isolati nell'isola. Il lavoro era aiutarli nel giardino tropicale sotto il sole laser di Giugno. Esperienza tosta, rapporti umani difficili e tanta voglia di scappare e magari tornare pure a casa. Il tutto era partito col piede sbagliato, e noi nella nostra insicurezza e ingenuità avevamo incassato e subìto quella difficile sintonia col la coppia.
Si era partiti con l'idea di stare 3 mesi, e si è finiti col starci un mese solo.
In quei giorni ci sentivamo uno straccio..tutta la nostra euforia si era infranta contro un muro e tutti i dubbi del mondo giravano liberi e felici nelle nostre teste. Il punto è che era davvero un salto quantico trovarsi di colpo ospitati da estranei, lavorando gratis per loro parlando Inglese e con culture diverse. Noi come sempre iper-critici pensavamo di non essere adatti a questo tipo di esperienze.
Tuttavia non potevamo arrenderci alla prima difficoltà e per riscattarci il dito stava già puntando un'altra meta. In pochi giorni noi giovani e spavaldi si stava per prendere un biglietto aereo Lisbona – Istanbul. Si esatto, dall'Atlantico alla Turchia!!
Seconda esperienza: INCREDIBILE. Eravamo in un centro Yoga e Arte sopra il paesino di Kas nella costa sud Turca. Il lavoro assieme a due Spagnoli e un Croato era prendersi cura di un campo di mandorli, circa 2 mila piante, che sotto quel sole e la siccità stavano morendo. Qui tutto era partito col piede giusto, i rapporti umani, il lavoro interessante e c'era un bel feeling col nostro ospite. L'Amicizia con i ragazzi, la sensazione di libertà ed avventura hanno resto questa seconda esperienza l'icona e trampolino di lancio per una serie interminabile e insaziabile di vagabondaggi ed esperienze in ogni dove. In quello stesso viaggio di circa 3 mesi la terza ed ultima meta sarebbe stata la Germania nella foresta nera, dove avremo lavorato in un hotel gestito da una coppia Tedesca che per 11 anni avevano vissuto in Nuova Zelanda ma che poi era tornata in Germania aprendo questo piccolo hotel. Gli intrecci si infittivano e i nostri occhi si spalancavano dalla meraviglia di conoscere così tante persone interessanti.
Il secondo viaggio, a tre mesi dal primo era una naturale conseguenza di questo e come prima meta vedeva un'ulteriore salto quantico: lavorare per 11 giorni in Austria come pastori con una famiglia di pastori nomadi. Ultima famiglia di pastori davvero nomadi in Austria, hanno una mandria di circa 1000 pecore più 2 capre. Qui il lavoro era aprire ogni mattina il recinto, perchè le pecore vivono da sempre all'aperto (alcune hanno 25 anni circa...); portarle a pascolare e cambiare posto chiedendo ospitalità ai locali e pascolando nei loro campi. Poi la sera richiudere il recinto e tornare al caravan al caldo. Era Dicembre e faceva freddo. Noi si dormiva in una roulotte senza riscaldamento e per quegli 11 giorni non abbiamo mai visto ne sapone ne doccia. Solo acqua tiepida per risciacquarsi le mani e semplice carte igienica per il bagno.

Poi di nuovo Germania nello stesso posto del primo viaggio. E qui arrivava una svolta, e cioè trovavamo tramite internet un lavoro in Islanda in una caffetteria in un luogo remoto ma super turistico. Non che ci piacesse il turismo di massa, anzi, ma questa era un opportunità imperdibile da molti punti di vista. Per il paese soprattutto, ma anche per la paga davvero buona, e che ci avrebbe poi dato modo di continuare i nostri viaggi senza dover ritornare in Italia per guadagnare qualche soldo. Ed era così quindi che iniziava l'esperienza Islandese, la prima stagione per 6 mesi, dopo la quale con i soldi guadagnati potevamo realizzare un ulteriore sogno che da tempo avevamo pronto, e cioè un lungo viaggio in Centro America. Un viaggio itinerante di 6 mesi dal Guatemala al Venezuela facendo del volontariato con i bambini e passando attraverso 7 diversi paesi con i loro popoli e culture. Un viaggio incredibile, un esperienza profonda che ci ha segnato e allargato ulteriormente gli orizzonti e la coscienza. Tornati da questo viaggio ci aspettava una seconda stagione di altri 6 mesi in Islanda nella stessa caffetteria, dove tornare ad una routine semplice e schematica in un luogo sempre da sogno. L'occasione per lasciar sedimentare le molte cose vissute in quel lungo viaggio, ritrovare il centro e capire come tutto questo ci aveva cambiato.

Nel frattempo in tutti questi viaggi imparavamo ad usare diversi strumenti di condivisione e apertura. Oltre infatti al concetto di lavoro volontario c'era il “couchsurfing” sito e modo di viaggiare venendo ospitati da privati per una o più notti a gratis. Si contatta un utente e e chiede ospitalità, e se la cosa va in porto si può dormire, a volte appunto in un “couch” o divano, a gratis, con l'unico intendo di conoscersi e avviare uno scambio umano culturale.
La prima volta che avevo sentito di questo sito mi sembrava un sogno, una cosa impossibile. E la prima volta che avevano provato è stato in Austria, ospitati da una ragazza Italiana che vive e lavora a Innsbruck. Assurdo trovarsi le chiavi di casa in mano dopo una breve chiacchiera di 15 min o meno, sentirsi dare tutta questa fiducia e il superare le barriere della proprietà privata in un istante.

Questa pratica del couchsurfing l'abbiamo usata un po' in tutta Europa, compreso in America Latina dove letteralmente ci ha salvato la vita.
Il nostro volo infatti era un biglietto di 6 mesi con andata e ritorno da Caracas, considerata una delle città più pericolose del Sud America. Arrivavamo alle 23.00 e a quell'ora chiunque avrebbe avuto solo un opzione, e cioè pagare 100 dollari per una notte in hotel, il quale veniva a prenderci con un bus navetta. Noi però volevamo iniziare il viaggio con il piede giusto, quello dell'apertura e della fiducia, e infatti abbiamo pensato di provare anche li couchsurfing e metterci nelle mani di qualche locale. La mossa è risultata essere la migliore in assoluto, perchè siamo stai accolti all'aeroporto da un ragazzo Venezuelano di circa 20 anni che abitava in una città vicina all'aeroporto. Ci ha “scortato” fino a casa sua, schermandoci così dall'essere iper visibili, noi che belli freschi, puliti e carichi degli zaini sembravamo avere una scritta ENORME con su scritto “siamo turisti, vulnerabili e un po' storditi dal viaggio”. Cioè dico, avete idea di cosa voglia dire anche solo uscire dall'aeroporto in un luogo così diverso? Immaginate, tempo di volo circa 9 ore, dopo le quali già così si esce belli storditi. Appena incontrato il nostro amico che ci ospita usciamo dall'aeroporto e li...BOOM, un salto quantico e ci troviamo in un altro mondo. Per chi ha viaggiato in America Latina, o Asia o altri paesi poveri capirà quello che intendo. La temperatura innanzitutto..un caldo afoso, umido, robe da pieno Agosto. Noi che si passava dal Novembre Italiano, al clima neutro e finto dell'aereo e dell'aeroporto, fino a questo saldo carpiato dei 35 gradi..di NOTTE!! Bene, suoni, odori, vista...tutti i sensi trovavano riferimenti e sensazioni diverse. Ovunque si sentiva musica truzzissima a palla..puzza di gas di scarico e visibili nuvole ogni volta che passava un qualsiasi mezzo a ruote. Le macchine poi, erano la cosa più curiosa..tutte la vecchie automobili Americne anni 70 80 le trovavi li, cadute per gravità dall'America del Nord ai paesi dell'America Latina..
Tutte super elaborate o solo colme di ruggine e coi pezzi che cadono, ma comunque con tante storie da raccontare. I cavi elettrici tutti a cielo aperto, tirati tra pali della luce dai quali partivano dei grovigli che sembravano dei veri e propri rebus.
Potete immaginare quindi, il nostro sguardo come poteva sembrare del tutto perso, catturato dalle molte informazioni che arrivavano ai sensi...
Il nostro amico ci ha portato a casa sua, ci ha presentato alla sua famiglia con la quale abbiamo mangiato e parlato un sacco. Il giorno dopo ci ha di nuovo scortato alla stazione dei bus di Caracas assicurandosi fino alla fine che saremmo stati al sicuro. Con lui, seppur continuassimo ad esser turisti, abbiamo mostrato di essere in contatto con la gente del posto, di essere guidati ed avere amici locali.

Di esperienze con couchsurfing ne abbiamo fatte tante, ma considero questa di Caracas la più forte proprio perchè esprime la bellezza dell'aiutarsi gli uni con gli altri. Ovunque si vada quindi si possono avere degli amici, non sentirsi mai del tutto soli e ricevere preziosi consigli e direzioni direttamente dagli abitanti. Questo secondo me è qualcosa di incredibile e che tuttora dopo 4 anni di esperienze se ci penso mi fa venire i brividi.

Dopo la seconda volta in Islanda le esperienze continuano sempre sulla stessa onda, ma ora solo in Europa. Siamo stati in Danimarca, Svizzera, Francia, Toscana e infine Inghilterra dove siamo ora ma che stiamo già per lasciare di nuovo. Ad ogni paese un luogo che seppur per poco abbiamo spesso chiamato casa, ad ogni luogo amici storie incontri nei quali abbiamo sempre riversato tutti noi stessi e accolto il liquido denso dell'esperienza che ti cambia e mette in discussione.
Ad ogni nuova situazione la sempre presente amica insicurezza dell'iniziare sempre daccapo, ma che ti tiene umile e recettivo, sempre pronto a cambiare e ad imparare qualsiasi cosa.
Se ripenso a questi anni ho un film in testa..momenti, attimi, paesaggi spettacolari e momenti duri e davvero pesanti in cui ti chiedi se tutto questo non sia inutile. Momenti di pura gioia e senso di libertà, come quelli che si provano da adolescenti nelle prime avventure e scoperte. Momenti di profonda connessione e di “sensazione di destino” cioè che ci sia forse qualcosa che ci guida e faccia arrivare i momenti chiave dei quali noi, inconsapevoli, abbiamo bisogno.
Sincronicità più che destino, o forse solo cocciutaggine nel materializzare le nostre visioni e i nostri personalissimi esami. Una delle cose che più si impara così credo sia la pazienza. La pazienza con noi stessi e con il nostro viaggio della vita, che spesso troppo spesso vorremmo si sviluppasse subito e desse i suoi frutti, quando invece noi per primi non ne saremmo pronti. I pezzi del puzzle, se si fa col cuore vanno col tempo a posto da soli, a noi è spesso “solo” richiesto il coraggio di tenere gli occhi aperti, la mente sveglia e il cuore caldo. La vita in fondo si sa, è un viaggio e non una destinazione.

Gli ultimi mesi qui sono stati infatti l'ennesima alchimia che in questi anni abbiamo più volte visto accadere sotto i nostri occhi. Siamo arrivati in Inghilterra a Febbraio con un lavoro pagato come assistenti domiciliari con gli anziani, un nuovo salto e avventura questa volta proprio tosto. Partiamo dall'Italia pesanti come macigni dopo una brutta notizia di un incidente ad un familiare giunta a due ore dal volo. Lavoriamo una settimana sola, quanto basta per vivere stupende e indimenticabili lezioni di vita, ma anche per capire che la compagnia fa soldi sui pazienti e soprattutto sui dipendenti.
Lasciata la compagnia passiamo tre settimane in ostello dormendo in dormitorio, per poi trovare entrambi lavoro e casa e finalmente, dopo un po' che non si faceva vedere, ritrovare un po' di stabilità e leggerezza e con tutto questo il rifluire dell'entusiasmo e della magia.

Ora, alla fine di questa parentesi Oxfordiana, stringiamo in mano un biglietto di sola andata per la Norvegia dove abbiamo trovato un ottimo lavoro super pagato in un Hotel nella zona dei fiordi ovest vicino a Bergen. Sarà fino a Settembre...e poi...beh come al solito si vedrà..come sempre ci sono tante idee, tra cui la più forte è di tornare a Oxford. La verità però è che la nostra casa è il mondo e la laurea che entrambi stiamo studiando è di “essere come l'acqua”, che prende la forma di ciò che la contiene, fluisce e scava canali e collegamenti, e alla fine, col tempo, arriva sempre dove vuole.

Dopo tutte queste esperienze sentiamo di dover portare un messaggio. Il messaggio è che il mondo non è ancora spacciato, ed esistono molte persone che spingono il limite sempre un po' più in la, animate da compassione ed apertura e seppur ognuna coi suoi limiti sono tutte in viaggio nel cammino della vita. Collegarsi a questo tipo di persone, scoprirle reali e attorno a noi è un emozione stupenda che ci ridà calore e speranza.
Semplificare le nostre vite, tornare alle basi e senza la zavorra che spesso ci portiamo appresso. Dare più linfa alle radici, e da li salire in alto ed espanderci in tutte le direzioni. Disegnare fuori dalle linee ed aprire nuovi sentieri e connessioni tra sinapsi. Accogliere l'ignoto e lasciarsi sconvolgere, seguire la spirale ascendente e capitare in spazi interiori dove nessuno è ancora stato.
Ho voluto riscrivere in questo luogo perchè per è stato un passaggio fondamentale, qui ho preso davvero in mano la mia unicità e ho iniziato ad esplorare un territorio che a me era ignoto anche se era ed è in realtà il mio motore. Qui ho trovato il coraggio di essere completamente me stesso e ho preso coscienza delle mie qualità, spesso nascoste dalla timidezza e insicurezza che spesso blocca chi come noi vive e sente fuori dalla media. Voglio portare positività ed un esempio di come nonostante le difficoltà e titubanze, il sentirsi così diversi e non compresi, possa diventare motore di indipendenza e unicità che chi canta nel coro, ben nascosto dalla sua “normalità” e mediocrità, mai arriverà a sperimentare.

Prima di chiudere vorrei lasciarvi alcuni siti da consultare e che potrebbero essere utili, come lo sono stati per noi, per aprire nuove strade per voi e i vostri figli.
I siti sono quelli che abbiamo usato noi in questi anni, più un nostro blog che ora è fermo e non aggiorniamo più, ma che per i primi 3 anni è stato il nostro diario di viaggio.

www.helpx.net

Il sito che abbiamo usato per la maggiore. Qui si trovano lavori e ambienti di tutti i tipi. Dalla famiglia in campagna a quella in città, dal giardinaggio ai lavori di manutenzione. Basta cercare e sapere un po' l'inglese, oppure cercare solo all'interno dell'Italia.
Per vedere la pagina completa di ogni host (ospite) bisogna iscriversi pagando 20 euro per due anni di iscrizione.

www.workaway.info

Molto simile al primo, l'abbiamo usato anche se un po' di meno.
Anche questo richiede i 20 euro per due anni.

www.couchsurfing.com

Sito per venire ospitati da privati a casa loro. Del tutto gratuito e sicuro, sempre magari cercando di leggere bene i profili e referenze di ogni utente.

www.wwoof.it/it/

Associazione davvero datata e una volta presente sotto forma di giornale, che lavora sull'agricoltura. Gli host sono tutte fattorie che accolgono chiunque voglia tornare al lavoro della terra, però con l'ottica del biologico, biodinamico, permacultura e tanto altro.
Questa richiede iscrizione individuale per ogni paese ed annuale di circa 35 euro.

Il nostro blog:

www.seekandpeace.blogspot.com

Bene, spero proprio di non avervi annoiati troppo..è difficile mettere in parole 4 anni di storie, condensare le emozioni ma soprattutto, ed è ciò che ci tenevo a far passare, la positività e la speranza che il mondo alla fin fine è anche un posto stupendo e a volercisi sintonizzare c'è tanta energia.
Resto a disposizione per qualunque curiosità o domanda specifica, mi farebbe molto piacere.

Un abbraccio

Ale
[Modificato da Seeking 01/05/2015 00:23]
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