00 30/07/2007 17:41
r marcimari

tempo

Angie...
Mi hai fatto tornare in mente un periodo non troppo lontano: quando andava ancora a scuola.
Anche il nostro faceva di tutto pur di arrivare in ritardo a scuola e magari non andarci per niente.
Potevamo svegliarlo anche alle sei come dici Tu, ma non serviva a nulla.
Ricordo che lo chiamavo dall'ufficio alle 8 e ancora mi rispondeva che si doveva mettere quel maledetto gel nei capelli.
Alle 8,20 stessa storia...
Poi tornavi a casa alle 14 e lo trovavi davanti al computer e con sguardo strano ti diceva di non aver fatto in tempo.
Il gel era la scusa, i rituali la giustificazione.
15 anni.
Dopo poco tempo, nonostante lo avvertissimo prima di uscire di casa, che era troppo tardi per curarsi i capelli e lo chiamassimo dall'ufficio, prese a non rispondere al telefono di casa.
Tiravi su un forte sospiro e ti dicevi: finalmente, oggi é andato a scuola!
Ebbene alla 14 mettendo piede in casa, ti accorgevi dell'ennesima rinuncia.
Che stano.
Rituali a nastro, torsioni, contorsioni, gel e contro gel, scatti, schiarimenti della voce, pestamenti vari dei piedi sul pavimento, nuovamente gel.
I capelli venivano ordinati quasi singolarmente.
Alla fine dopo tante assenze e ritardi, colloqui con insegnanti e psicologi, giustificazioni varie a tutte le ore, spiegò di non riuscire più ad andare a scuola.
Specificò il suo disagio in classe e che alcuni compagni lo prendevano in giro
Decidemmo per il ritiro da scuola, noi e lui, insieme, con l'impegno che avrebbe dato l'esame...
Nulla di tutto ciò.
Buio.
Una vera sconfitta.
Ricordo che in molti mi dicevano che non lo avrei dovuto far uscire più, visto che non aveva voglia di andare a scuola, non avrebbe dovuto condurre più vita sociale: cosa avrei dovuto fare?
Penso che avrei infierito ancora su un' anima gia devastata.
Oggi, a distanza di due mesi, penso che se avessi optato per non farlo più uscire, avrei fatto altri danni.
Guai se non esce la sera con alcuni amici.
Quando non esce sembra un anima in pena, anzi una animale in gabbia.
Un caro saluto marcimari