00 05/03/2012 16:58
Cara Federica, quando parli di “ CORRETTA VALUTAZIONE TRA COSTI E BENEFICI” mi trovi d’accordo infatti e su questo che ponevo la mia domanda.
Sarebbe troppo semplicistico porre la questione in farmaco SI o farmaco NO, quello che penso, che cerco di dire e che tutto solo una questione d’informazioni e d’esperienze!
Dobbiamo anche pensare che pochi realmente possono verificare ciò che governi più o meno saggi, più o meno “liberi” ci impongono come protocolli.
Al mondo esistono gregari e individualisti, i primi preferiscono “seguire” , rimettersi al volere sancito da altri, spesso senza una verifica personale soddisfacente, seguire l’autorità , senza assumersi responsabilità, senza dover entrare nei risvolti più reconditi e nelle dinamiche più perverse all’ origine delle stesse, in poche parole senza dover scegliere. I secondi no, per agire non si accontentano che sia scritto da qualche parte, anche fosse un libro scientifico, (quante volte sono state riformulate “certezze acquisite”) mettono in discussione, danno ascolto ad altre voci, soprattutto se diverse, sperimentano dove possibile, cercano più trasparenza nella moltitudine d’informazioni e scelgono la dove vedono meno conflitti d’interesse ma scelgono loro, non demandano ad altri, questo è un punto fondamentale per me.
Certo non è semplice farlo, e neanche per tutti ma le cose stanno notevolmente cambiando, impensabile nei tempi andati, c’era più ignoranza e soprattutto l’accesso alle nozioni era un privilegio per pochi, ma ora non è così, siamo tutti mediamente più colti, tutti possiamo accedere ai libri, ai trattati, alle informazioni, basta un click et voilà, devi solo dedicarci tempo e cercare di capire cosa “ti stanno dicendo di prendere o di fare” se poi ne va della tua vita, non ci penserei un attimo ad indagare. Io non credo che la classe dirigente che abbiamo (sono gli stessi che sanciscono i protocolli) quando legge, capisca tanto meglio di noi, per seguire ciecamente quello che t’impongono spesso come unica soluzione!
Tu che sei infermiera, dovresti concordare che il più delle volte per curare una patologia , si “prova” con un farmaco, poi si passa ad un altro, e poi ad un altro ancora e così via…….. tutto ciò a me pare molto approssimativo anche in considerazione del fatto che parliamo di droghe.
L’ho detto e lo ripeto, non sono contro le medicine, come tu stessa ai sottolineato attraverso la tua esperienza possono aiutare molto, quello che voglio fare è sdoganare un pensiero che appartiene ancora ai più, che la MEDICINA FACCIA ESCLUSIVAMENTE BENE ! E ora che si capisca che farmaco è sinonimo di droga, che venga scritto anche sulla confezione e non soltanto nel bugiardino, in neretto alla stregua dei pacchetti di sigarette, così vediamo chi realmente ne farebbe uso o avrebbe bisogno! A me per convincermi è bastato vederne un giorno la pubblicità………. non mi tornavano i conti, pensavo…… se una cosa è necessaria non ha bisogno della pubblicità, quindi stiamo parlando di droghe/medicine, trattate nella nostra società alla stessa stregua dei prodotti alimentari!
Allora torniamo al quesito originario, quando un farmaco è realmente necessario?