00 24/01/2010 23:37
Apatia e tic
L'abbraccio era per Seeking...perchè in questi anni, nei suoi post e nel suo laboratorio di autospelologia sperimentale mi sono spesso rispecchiato, trovando aiuto e conforto. E sinceramente mi dispiace di non essere mai riuscito a rispondergli...

Sono molto felice di sentire Giglio, che è stato un altro mio "compagno di viaggio". E, non so il perchè, ogni volta che vedo un suo post mi immagino delle campane gialle che suonano. E il ritmo delle sue frasi, a volte, mi crea una piacevole sensazione.

Sentire Gianfranco, infine, è una grande emozione, perchè per me è stato l'unico, in questo forum, con un volto, un nome e un cognome. Per quanto riguarda le parastesie, invece, credo di non averne, se l'idea di parastesia che ho è esatta...ma non capisco perchè il mio medico abbia ipotizzato il contrario.

Diciamo che queste sono le tre "persone" a cui, in questi anni, ho guardato con grande curiosità e simpatia. Naturalmente, come è logico in una comunità, ho provato anche disprezzo per alcuni utenti, per certe loro uscite, di cui qui non parlo perchè è da tanto tempo che non li vedo più. Inoltre, quando leggevo, mi era molto facile capire chi mentiva e chi diceva il vero...insomma, dal ritmo delle frasi percepivo, a volte, gli stati d'animo di chi scriveva, oppure immaginavo di percepirli!

Ringrazio Owlly per il benvenuto datomi, anche se il suo avatar col gufo, insieme a quello di marmotta, scatena ogni volta nella mia mente certe immagini da Super Quark...e a volte mi pare di essere in un cartone animato con animali parlanti. Scrivo queste cose perchè il ritmo delle sue frasi mi piace...e l'immagine del suo avatar è molto simpatica. Questa mia constatazione è di estrema importanza, infatti, in questi anni ho disprezzato fortemente certi utenti solo per i loro avatar!! So che è folle, ma certe foto causavano in me una profonda repulsione o avversione...

Per quanto riguarda la questione dell'essere uscito solo ora...

Ecco...posso dirvi quanto segue.

Molto spesso avrei voluto rispondere. Dire la mia. Mentirei dicendo che ho deciso solo adesso di scrivere...a dire il vero non so bene quando l'ho deciso veramente.
So solo che a volte mi sedevo davanti al pc, intenzionato a scrivere, convinto di farlo, e rimandavo.
Poi un altro giorno avevo proprio voglia di scrivere...e scopro che occorreva compiere vari passaggi burocratici. E lascio stare...
Un altro giorno ancora decido di compiere tutte le procedure, ma non ne ho voglia...
Un altro giorno mi iscrivo per bene a free forum, faccio il login...e sono così stanco del tempo impiegato ad iscrivermi che mollo tutto...perchè ho perso l'ispirazione.
Un altro giorno decido di scrivere, visto che ormai il mio account l'avevo creato...tento di fare il login ma dimentico la password...
Inutile dire, infine, che tra un giorno e l'altro trascorrevano mesi!!

Senza contare che per creare l'account ho dovuto prima crearmi un'altra mail personale, per questioni di anonimato...e la creazione di questa nuova casella mail mi ha fatto perdere nuovamente l'ispirazione, quel flusso che mi permetteva di scrivere...

Ma, ad essere sinceri, non è stato questo a fermarmi. Tutto questo, al massimo, mi ha rallentato. In realtà, ciò che mi ha impedito di scrivere, era il fastidio di prendere coscienza di una condizione che ho sempre nascosto anche a me stesso. Infatti, quando tu dai un nome a una cosa, quella cose diventa vera, entra in contatto con te.

"Se il nome è la cosa; se un nome è in noi il concetto d'ogni cosa posta fuori di noi; e senza nome non si ha il concetto, e la cosa resta in noi come cieca, non distinta e non definita;" (Pirandello, Uno, nessuno e centomila).

Ecco, capite? I nomi definiscono le cose come oggetti esterni a noi, separati da noi; dunque noi possiamo conoscere le cose solo attraverso i loro nomi, e senza nome non le percepiamo neppure. E così io, entrando qui, avrei dovuto usare i nomi, e dire "tic", e dire "tourette"...e ogni volta che scrivo queste parole provo un enorme disagio.
Il malessere che provo non nasce da questioni di anonimato; esso trae origine dal fatto che se io non avessi detto "tic" la cosa sarebbe restata "come cieca, non distinta e non definita". Ma questa cosa io la sentivo dentro, che si muoveva, a scatti e a scosse, e così, su questo forum, le ho dato un nome, e una fisionomia.

La scorsa mattina sono stato dal neurologo dell'associzione. Abbiamo parlato, e parlato, e fatto tante cose insieme. Ma, soprattutto, ho esternato per la prima volta in vita mia le manifestazioni ticcose a qualcun altro. Questo mi provoca una strana sensazione. E' come se mi stessi sdoppiando...insomma, quello del neurologo non ero io, era un altro...qualcosa che ancora non voglio accettare...o che forse mi piace tenere...non so...mi contraddico continuamente...

Vorrei dirvi tante altre cose...ma scriverle qui signifca dargli un nome, e, per il momento, al mio stato attuale, preferisco che esse continuino a restare dentro di me come qualcosa di "cieco, non distinto e non definito". Quello che scrive adesso non è colui che domani si sveglierà per vivere la sua giornata, è un altro, non c'è dubbio: è Sisifo. Ecco perchè, sinceramente, non so dirvi di dove sono, nemmeno approssimativamente.

Il mio silenzio, se silenzio ci sarà, dipenderà dalla mia fatica di dare un nome alle cose, sebbene nella parola vi sia anche liberazione. A quest'ultima è dovuta la presenza di chi scrive qui, al potere del nome, invece, è legato il silenzio di tutti coloro che leggono soltanto.