Della scuola Rinascita mi sono informata quando una mia amica mi raccontava di suo figlio. Penso sia davvero la migliore che possa esserci a Milano, le liste d'attesa sono lunghe, ma se si riesce ad entrare è per i nostri bambini la fine di quel girone infernale che potrebbero trovare in alcune scuole.
Sulla questione scuola privata o no, dipende. Sicuramente ,come dice Marcella è importante cercare di modificare quella che c'è, ma sappiamo quanto sia arduo... ci tenteremo. Dall'altra parte per fortuna che esistono alcune scuole differenti, "private" che possono essere una reale alternativa. Non so molto sulla scuola Steineriana e mi piacerebbe approfondire, ma da quello che ho capito le rette sono in base al reddito e chi ha più facoltà integra per chi ha meno possibilità, magari ho capito male.
Ritornando alla scuola italiana mi colpì molto Oliver Sacks nel libro Vedere voci in cui analizzava la realtà italiana in particolare la chiusura delle scuole per sordi:
"Per contro, una legge approvata nel 1977 ha determinato la chiusura delle scuole per sordi e il passaggio all’«integrazione» in scuole normali della grandissima maggioranza dei bambini sordi. Sebbene adottato con le migliori intenzioni, questo provvedimento — di cui si sono avuti riflessi negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in molti altri Paesi — ha introdotto una nuova causa di isolamento e un nuovo ostacolo alle possibilità di comunicazione. Come già era avvenuto nel 1880, gli effetti sulle capacità linguistiche dei giovani alunni, sulla loro istruzione, sull’intera loro esistenza sono stati infausti; si spera che tale follia possa essere fermata prima che vengano chiuse tutte le scuole per sordi… (Sacks, 1990, p. 23)
Ricordo che il docente che commentò questo pezzo era indignato che Sacks avesse potuto scrivere che fosse una follia la chiusura delle scuole speciali, ma la scuola italiana, quando si trova davanti a dei bambini speciali è in grado di fronteggiare ogni situazione e dare l'insegnamento adeguato?
Io credo proprio di no! Se pensiamo che neanche per chi ha particolari disturbi a volte è in grado di motivare, accogliere le differenze, farle emergere, appassionare allo studio, al ragionamento, insegnare in modo che avvengano degli apprendimenti utili e non ripetere a memoria per poi inevitabilmente dimenticare.
Non dico che bisognerebbe fare una scuola per Tourettici, una scuola che sia capace di comprendere i bisogni degli alunni e che si impegni anche oltre l'orario per capire, comprendere e applicare tecniche e metodi...
C'è così tanto da fare, a quando il primo incontro della commissione?