00 13/12/2009 14:55
Da docente universitario posso testimoniare che la maggior parte dei miei studenti è incapace di camminare con le proprie gambe, requisito un tempo caratteristico di chi accedeva agli studi universitari. La scuola non ha insegnato loro alcun metodo. Forse ha insegnato solo nozioni ma spesso, devo confessarvi, mi pare non abbia insegnato neppure quelle.
Se non guidiamo passo passo i nostri studenti nello svolgimento delle esercitazioni pratiche, loro ne combinano di tutti i colori. Perché sembra che il loro interesse non sia quello di CAPIRE COSA SI STA FACENDO bensì di FARLO. E qui contraddico un po quello che diceva Marcella nel senso che ho la sensazione che l’obiettivo degli studenti sia quello di “prendere la materia” e non di imparare qualcosa.
Da noi al SUD poi la scuola è davvero l’alternativa alla disoccupazione. Da ciò ne segue la mancanza di una vera motivazione nella scelta del percorso di studi. A riprova di ciò gli studenti fanno i test di ingresso in facoltà molto diverse tra di loro: odontoiatria, ingegneria, giurisprudenza… e vanno dove riescono ad entrare!
Ho letto un libro di Giorgio Israel: “Chi sono i nemici della scienza – riflessioni su un disastro educativo e culturale e documenti di mala scienza”. L’ho consigliato a molti miei amici. Mi sembra che faccia un’analisi lucida della questione.

Nella mia esperienza di genitore, invece, ho avuto la netta sensazione che la scuola sia fatta a misura dei mediocri, svantaggiati quindi sia i più bravi, i più creativi, sia quelli con qualche problematica in più.


[Modificato da marmotta@ 13/12/2009 14:56]
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