00 08/11/2009 18:42
confronto sulla terapia farmacologica
da un po' di giorni , anzi settimane, ho notato che mio figlio dopo che assume la terapia farmacologica, si agita. Spiego meglio: mio figlio da quasi due anni assume aloperidolo ( ogni 15 giorni fa l'iniezione a lento rilascio) e 3 volte al giorno assume gocce di aloperidolo. Ovviamente prende anche la pastiglietta che serve a contrastare gli effeti collaterali di quest'ultimo. Preciso che grazie a questa terapia mio figlio è tornato ad una vita pressocchè normale, ma da un paio di mesi forse anche più sto notando dei cambiamenti. Siamo tutti consapevoli del fatto che le dosi sono altine, ma finora lui le ha gestite benino, per cui il medico che con molto scrupolo lo segue, non se l'è sentita di ridurli, la paura che potessero tornare gli anni bui era tanta. Insomma adesso io noto che sia quando fa l'iniezione che quando assume le gocce dopo poco più di un'ora si agita, lo vedo sofferente e in grande difficoltà, paradossalmente gli aumentano i tic, le compulsioni e di conseguenza l'aggressività. Lui negli ultimi giorni è piuttosto consapevole di questa situazione, mi ha detto che dopo che assume la terapia si sente il cervello tritare, si sente le piccole convulsioni. Io sto premendo per una riduzione dei farmaci, ma ho il timore che lui , purtroppo, sia diventato farmaco dipendente, non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Chiedo a voi che avete avuto esperienza con i farmaci: è possibile che il suo sistema nervoso non li voglia più? Vale la pena insistere per una riduzione?
Ho scritto in questa cartella perchè non riesco più a trovare quella sui farmaci, se non va bene spostatela.
Per Gianfranco: ho bisogno di confronto con te ma no riesco a trovarti mai.
Per Roberta Montinari: ti prego contattami, ho perso i toui recapiti telefonici e non mi rispondi mai alle email, fammi uno sqillo.
[Modificato da Angela.Angie 08/11/2009 18:45]