00 05/01/2008 21:04
Carissimo Seeking,

devo un'altra volta dire che mi riconosco in quello che scrivi. Credo che la sindrome, perlomeno fondendosi con certe personalità, porti agli sbalzi di visione che riporti, tutto nero - tutto bianco, e di conseguenza un disorientamento: "a chi devo dare ascolto?". E anche scavare dentro noi stessi, sembra essere tanto tipico, fino a portare a conclusioni drastiche, viste dall'esterno persrino parossistiche. POi tu stesso, trovi la capacità di guardarti come dall'esterno, e ti rendi conto degli sbalzi e dei parossismi. E così... alto - basso, dentro - fuori... ti credo che perdi la bussola!

Non so tu, Seek, nonostante tutto, non riesco a fare a meno di mantenere lo sguardo profondo e del continuo auto-apprendimento. E, alla lunga mi sono affezionato a me stesso, e non vorrei essere nessun altro. Quando, raramente, mi sfiora un sentimento d'invidia, mi viene subito spontaneo smontarlo, e in breve quella sensazione si svuota di senso. Mi tengo così come sono, inquieto, tra la catastrofe e la mania. Ora è facile per me, perché sono in un punto d'equilibrio, non so quanto durerà: me ne frego e me lo godo.

Col tempo ho imparato a stare meglio e a godermi le cose, anche se puoi ben leggere ovunque in questo forum i miei momenti di profondo sconforto. Credo siano avvenute un paio di cose. A furia di scavare, ho trovato cose interessanti, me le sono prese e le ho scambiate con altri: Tutto nutrimento. E poi, a furia di conoscermi, riesco a modulare più spesso umore e pensieri con un po' più di padronanza. Ad allentare l'eccesso di attività mentale e godermi il presente, a guardarmi con distacco nei miei sbalzi di umore. Certo, ti ripeto, forse scrivo così perché sono in un punto di equilibrio...

Avrei voluto focalizzarmi più su di te, in questo messaggio, ma mi rendo conto che non ho gli strumenti per poterti aiutare. Dunque mi fermo e t'abbraccio, prezioso speleologo!