00 05/01/2008 19:12
Grande Giglio,

Scusa se non ho più scritto, è che all'inizio pensavo arrivasse subito il seguito, per cui pensavo di aspettare per commentare...

Poi per vari motivi come capodanno e festoni vari mi era passata la voglia...

Ora non sono qui per rispondere...lo farò in un'altro momento..

Oggi sto annegando nei pensieri...come al solito scendo al girone delle scelte fatte..dell'incapacità di dare una struttura socialmente solida alla mia vita fatta di ideali e intensità passeggere...di passioni forti e che mi fanno sentire vivo ma che non sono costanti..

Mi sento in colpa a parlarne..non vedo via d'uscita..so cosa dovrei fare per star meglio, e tutti i consigli del mondo sembrano inutili nel momento in cui non li metto in pratica..e soprattutto quando sono cose che già so da me. Però non posso tenermi dentro questa frustrazione...
Se penso ai motivi di certi miei errori e della mia situazione mi vengono in mente molte cose...temo sempre di scoprirmi una brutta persona, con poca voglia di fare e con tutte le scuse del mondo sempre pronte. Poi però analizzando, come al mio solito, trovo che tutto torna e che varie cose non sono poi solo miei peccati capitali...ma hanno anche forti influenze esterne.
Faccio passi inimmaginabili e affronto situazioni che altri non penserebbero neppure mai lontanamente...ma questo non ti da una laurea..un lavoro..o almeno credo...anche perchè poi guardo bene e scopro che questa forza è incontrollabile, non posso sempre mobilitarla e funziona solo con cose "al limite" e non di normale e quotidiana amministrazione.
Sono in un punto in cui non riesco ad accettare nessun compromesso in nessun campo. Ho delle idee fisse, degli ideali appunto...e ho paura di muovermi troppo e perderli...


Non so neppure cosa mi aspetto scrivendo questo..forse sono solo una marea di stupidaggini...o forse è la mia tragedia che continua.
Mi conforta tutto sommato quello che ha scritto Giglio riguardo i suoi obiettivi e sogni...
So che molto di tutto questo è causato dal mio rapporto con i miei..non so bene perchè provo certe sensazioni. Non so se sono derivate da degli eventi ben precisi..o se è colpa del mio modo di percepire le cose e il mondo...o se ancora è una cosa comune e sono io che mi faccio tante pare.
So che dovrei andarmene da qui..ma sono letteralmente bloccato...da me stesso tra l'altro...sto lottando contro me stesso da una vita..e lottare con un nemico che ti conosce perfettamente e ha la tua stessa identica forza, ma contraria, è davvero difficile.

Scusate per lo sfogo..quello che mi fa più paura è che tra dieci minuti potrei cambiare visione di tutto e sentirmi felice...colmarmi di gioia e rilassarmi di nuovo senza sentire il bisogno di risolvere una soluzione che mi imprigiona in me stesso..
A chi devo dare ascolto, al momento di forza o alla frustrazione?
Sto perdendo i riferimenti..come sempre restano solo quelli infiniti e dicomotici...