00 01/10/2007 21:51
Una cosa per i genitori ed un'altra per danza.
-GENITORI,
se potessi dare voce ai bambini tourettici o ipersensibili questo vi direi:
Siate accorti perché quella sensibilità che caratterizza tanti di noi, quella prontezza di riflessi e quella capacità mentale capace di strafare e vincere in tanti confronti, contiene anche tante fragilità; non siate sempre così soddisfatti delle nostre capacità e della nostra perfezione...piano. Fateci capire che potete amarci anche nelle nostre sconfitte
Quei successi nei quali vi identificate sono spesso a doppio taglio, sia per voi che per noi: per voi se cercate in noi le vostre rivincite (e potreste rimanere delusi), per noi se veniamo riconosciuti solo per le nostre capacità...é dura da reggere crescendo questo livello, e ad ogni difficoltà temiamo di essere meno amati. Non solo, ma rinforzati solo nei successi e stimolati a fare sempre più, a volte fatichiamo a concepire e comprendere i rapporti sociali che non siano competitivi...e questo ci fa essere troppo costantemente in lotta e ci impedisce di godere di rapporti umani senza armi alzate. Senza sentirsi costretti a vincere.
Siate soddisfatti dei nostri successi, ma rinforzate ed apprezzate anche le normalità e le mediocrità, poichè nessun essere umano é in grado di essere e sentirsi sempre "il meglio" senza farsi male.
Abbiamo diritto a delle cadute, abbiamo diritto a delle sconfitte, alle fughe ed anche alla vigliaccheria, a volte un "dai non esagerare" farebbe meglio di un "puoi fare di più".
Di paura, noi che non lo diciamo, ne abbiamo tanta.
Ricordate che le molecole che ci forniscono tante abilità ci portano anche tanta paura e dubbi, basta poco per temere che tutto sia perduto.
Non fate finta di non vedere quei movimenti, quegli scatti, non giratevi dall'altra parte quando certe smorfie del nostro viso feriscono il vostro amor proprio: quelli sono i segni che le tensioni verso l'alto possono portare al cedimento. Frattali di un modo generale d'essere, parliamone.
Daremo il meglio di noi se voi accetterete anche il resto, se ci aiuterete ad accettarlo riconoscendovi. Scienziati o facchini, l'importante é fare bene nella vita, non per forza al massimo ma basta quanto basta.
In questo clima di comprensione ci sarà più facile anche il controllo dei tic, perché ne avremo meno bisogno, avremo meno bisogno di nasconderli.

E quando poi a causa di sconfitte ci capita di "lasciare tutto e di non volere più niente, di non desiderare più niente"...non credeteci perchè stiamo mentendo a noi stessi prima ancora che a voi; non spaventatevi della nostra collera e non lasciateci stare quando rifiutiamo la regola, ne abbiamo bisogno come il pane ed il peggio che può accaderci é vedere che voi non credete più in noi, nella nostra possibilità di cedere e di impegnarci ancora per ottenere risultati, tanta sfiducia in noi da non cercare più nemmeno di imporvi quando serve ed avreste ragione.
Ma non fate tanto chiasso, perché abbiamo fame di sfida e così perderemmo tutti, non passate dal falso ignorare allo scontro su tuttoquando la rabbia sbotta, prendeteci semplicemente e decisamente per mano ed indicateci le strade, non tutte...solo qualcuna, e contrattando le forme ma non la direzione.
Continuate a darci, in qualunque situazione, la possibilità di ottenere qualcosa con l'impegno, di godere della soddisfazione di esserci riusciti, un piccolo obiettivo aprirebbe più facilmente la strada. Si può partire da piccole cose, lasciateci la possibilità di conquistare ancora ciò che sembra scontato.

Fateci sentire il vostro piacere di vedere che qualcosa ancora facciamo, anche se piccolo, anche se siete stanchi e demoralizzati o spaventati, abbiamo bisogno di sentire che credete ancora in noi.
Una piccola conquista sudata può portare a risultati più alti, ancora una volta.




-DANZA,
hai tante ragioni e tanto coraggio, come sempre ne hai avuto nella vita. Penso anch'io che questo primo passo, lo scrivere qui, meriti di arrivare direttamente alla persona, al tuo papà.
Sono sicuro che si aprirà, lo penso perchè ho visto, quando tu stavi molto male, ho visto il suo sguardo di disperazione, muto per non ferirti ma che a me arrivava come un urlo di dolore...non dolore perchè non sei più la ragazza perima della classe o quella che prende il massimo alla maturità...ma dolore per perdere una figlia che ama, e che si vede che é tutta la sua vita, la parte più importante della sua vita. Fidati é così. Dagli credito, parlagli e se come fanno i bambini cercherà di scappare e minimizzare, capiscilo ha paura...ma tu insisti e lui capirà.

Poi usaci, siamo un'altra famiglia qui ed anche noi ti vogliamo tutti bene.
A domani.

Gianfranco Morciano


PS AH, grazie per profondità delle riflessioni che ci stai offrendo.

[Modificato da Gianfranco Morciano 01/10/2007 22:11]