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Forum Tic e Tourette - AST-SIT ONLUS Forum rivolto a chi è affetto dalla Sindrome di Tourette, a chi ha tic motori e vocali, pensieri ossessivi, compulsioni, ansia, panico, deficit attentivo e disturbi dell'umore. E' un'organo ufficiale dell'AST-SIT Onlus (Associazione Sindrome di Tourette - Siamo In Tanti)

diavoli, guru e dott. V. (rivolto ad eddie)

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    00 08/08/2007 11:42
    mess di morciano
    Eddie scrive: << Ma penso che per raggiungere un rapporto così "alto" ci voglia coraggio, intelligenza, cultura, onestà e tanta tanta fortuna. Mi sembra di scorgerlo tra Morciano e suo figlio questo tipo di rapporto... ma forse è solo il frutto della mia immaginazione che a volte si addentra in acque suggestive che rispecchiano ben poco la verità. Prova a chiedere consiglio a lui comunque, ne sa senz'altro una più del diavolo>>
    Basta che tu non vedi il diavolo come se fosse un guru, anzi...che tu non pensi che chi usufruisce di quel poco di sapere che ho...pensi poi che io lo sia, un guru. L'ho scritto non molto tempo fa: "se incontri il Budda per strada uccidilo".
    Io aiuto volentieri, e c'é dell'egoismo anche nell'aiuto (e nell'altruismo c'é spesso dell'egocentrismo), vero; ma poi ...................................................................
    ....................................................................
    [Modificato da Gianfranco Morciano 10/02/2009 12:40]
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    00 08/08/2007 11:46
    r marcimari


    guru e oltre...Due verità...

    Rifletto...genitori lo diventiamo, figli nasciamo. Il primo è insito nel secondo.
    Eddie, canaglia, ha secondo me, espresso accenti molto forti, capaci di innescare una seria riflessione su più aspetti; tutti positivi.
    Io capisco, GFM, quando Eddie esprime certi aspetti nel rapporto con i genitori in senso lato. Non nascondo che ora, anche io mi sento perdente, passatemi il termine, ma non perchè mi senta inappropriato alla situazione, ma perchè sfibrato dal tanto girovagare, quasi invano, per cercare di capire ciò che questi giorni ho inteso.
    Questo mi porta a fare azioni e pensieri poco costruttivi e sicuramente discutibili da parte di mio figlio.
    Spesso, capita, di porre dei limiti, a tante cose che in famiglia accadono, Ti assicuro, non determinate da Ts. Eppure, consapevolmente, mi ritrovo ad essere calamitato da questa solita battuta: forse devo immaginare cosa prova il Mio ragazzotto, quando vengono dati perimetri molto precisi.
    Ma di fatto, pur con tanta convinzione, ampio quasi sempre i limiti, negoziandoli più a sua dimensione che a quella della famiglia intera. A fatica concedo giustificazioni che mai hanno fatto parte del mio modo di fare, nel rispetto delle regole del nucleo familiare che tanto proteggo
    Abbastanza spesso mi capita di fare chiacchiera con amici di mio figlio e assicuro, il loro modo di vedere i genitori è pressochè all'unisono. Dubito che i loro genitori abbiamo il modo distorto di concepire i rapporti con i loro figli, come rappresentano i loro ragazzi: anche perchè spessissimo discuto anche con loro della qutidianità e le cose non combaciano.
    Tanti cari genitori che mi inducono a sentirmi inappropriato alla situazione, quando solo mi dicono che dovrei fare così anzichè cosà. Qui si innesca la considerazione che l'attività del genitore spesso, assume contorni apparentemente arrendevoli, perchè cos' fatti apparire inavvertitamente.
    Anche a me capita di incontrare persone, o meglio genitori che con i loro figli hanno, cosi appare, uno splendido rapporto che ti giuro, fatico a capire chi sia il figlio e chi il genitore, in un continuo scambiarsi dei ruoli, quasi per gioco, che però così non è.
    Penso: come si fa ad avere un rapporto tale con i propri figli? Non saprò mai dare risposta. Nella mia mente, forse malata, il ruolo del genitore è l'esatta aspressione proiettata in avanti di ciò che ci è stato insegnato all'inizio, quando figli.
    Il figlio, penso abbia in se, tutti quei tratti, trasmessigli dai propri genitori, che elaborerà a sua misura, che magari in un altro tempo restituirà e che poi alla fine trasmetterà a sua volta ai suoi figli. Però non saranno mai appropriati perchè fuori tempo e soprattutto perchè prodotto con aggiunta delle proprie ansie, fisse e perchè no anche tante paure.
    Qui il figlio non riconosce il genitore, perchè lo vorrebbe sempre pronto alle situazioni che lui crea, a sua dimensione e alla quale i Suoi, difficilmente, riusciranno nelle sembianze, se non giocando allo scambiarsi i ruoli, forzatamente.
    Sento dentro di me che tanti approcci nei confronti di mio figlio, vengono da lui ridicolizzati, adottati invece con altri ragazzi generano il risultato da me voluto, ossia comunicazione pura.
    Dunque non è il concetto delle cose sbagliato, ma semplicemente il fatto che con mio figlio interviene quel guru che sta dentro di me e che solo in alcune situazioni interviene pesantemente invano, inavvertitamente a voler ricordare chi è il grande saggio (povero me) come mi ricorda spesso.
    Un giorno sicuramente, spero, anche i nostri figli, Eddie, avranno da fare le stesse considerazioni che Tu fai e io condivido, e probabilmente vorremo solo essere compresi per ciò che abbiamo fatto con tanto animo dettato dal sentimento che accompagna un genitore, buono o cattivo che sia, ma pur sempre Colui che cerca di dare forma ottimamente fluida al proprio discendente per il tempo in cui si trova, fermo restando il rispetto, la sensibilità e spesso l'ipocrisia di noi gRANDI.

    Un caro saluto amrcimari
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    00 08/08/2007 11:47
    r morciano


    fatica....

    hai mai prvato Eugenio, la sensazione di essere in una gabbia di pensieri, di parole, e non riuscire a venirne fuori?

    Adoro la semplicità, adoro semplificare, adoro ridurre, adoro chiarire ed alleggerire...................le cose sono spesso molto più semplici di quanto noi crediamo, ed anche le vie d'uscita.

    Di fronte a dei cambiamenti inattesi mi é captato di sentire dire "ma allora era tutto lì il problema"?

    Diceva la Montessori: "non ha senso richiamare la complessità o grandi elaborazioni filosofiche quando le spiegazioni di un fenomeno possono essere ricavate da evidenze molto più semplici" (più o meno diceva così insomma).

    Una volta hai scritto "é come un leone che tenta di spodestare il capo". Ed io ti ho detto...sì, é così. Ed ora tu mi cacci fuori sta cosa del buon padre come amico...ma dai!

    Ciao vado a prendere il mio cucciolo va...e magari quando torno ne riparliamo. ciao
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    00 08/08/2007 11:48
    r marcimari


    fatica2grande GFM.
    Ammetto di non aver detto tanto, anzi, ho voluto dire tanto, male e sconclusionato, forse per più motivi del momento: colazioni diverse, piatti da lavare, letti da rifare, telefonate varie, tutto insieme o quasi, ma devo, anche per onestà nei Tuoi, anzi nei Vostri confronti, riconoscere di essere effettivamente ostaggio di parole pensieri e aggiungo, tante riflessioni. Io solo so, e sottolineo, quanto ho cercato un punto d'incontro come questo: Dio... quanto lo so! So quanto male faccia, leggere tutto, anche tra le righe i post. Che essi siano provocatori o meno, di sondaggio o no. Sta il fatto che tutti i post di questo forum, per me hanno un nome. Pensi che non ricordi l'esempio del capobranco? scherzi?... NOn ricordo risposte, ma andrò a rileggere. L'esempio che citai, è stato da me, volutamente alleggerito; di persona se ci riuscirò Ti esprimerò la metafora per intero, sicuramente sara molto esplicita. Sottolineo che non era mia intenzione e non lo è mai, per rispetto degli umani, esprimere giudizi sull'operato altrui, soprattutto nel rapporto tra genitori e figli. Non volevo assolutamente additare nessuno, in bene o male. Sto rispondendo di getto, senza riflessioni su ciò scritto l'altro giorno, ma assicuro rileggerò e rifletterò. Una cosa mi preme... a sensazione dalla risposta ricevuta, mi pare di aver contraddetto cose esposte precedentemente: o sbaglio? Sinceramente non mi sono accorto, o probabilmente nella foga dello scrivere un poco ingarbugliato, ho esposto male qualche concetto: mi rimetto in discussione! Dunque la fatica è nell'interpretare le cose scritte, prima e dopo. Ho sempre pensato che scrivere non è come parlare, infatti spesso, scrivo come parlo, ma non avendo l'interlocutore davanti, non posso dare la sensazione giusta del concetto che voglio esprimere...di persona farò di meglio. Pregherei Tutti Voi, di indicarmi cosa non ho espresso bene, in maniera chiara, non per altro, ma perchè la discussione aperta da Eddie, meritava e merita tanto spazio, non vorrei finisse così. In un altro momento Ti racconterò una storia, che a me sta tanto a cuore, che esula dal discorso di Ts, ma probabilmente ancora oggi influisce sui miei comportamenti, anche con mio figlio. Ormai mi avete concesso troppo spazio, pensate che lasci il forum solo per un colpo di spazzola?
    Con tanto affetto. Euge...ops marcimari
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    00 08/08/2007 11:51
    r morciano

    Caro Eugenio, a volte sono irruente e vengo frainteso (é colpa mia). No, volevo solo dirti che, a mio parere (e non é dettoche io abbia ragione) avevi già colto l'essenza, la giusta semplificazione in precedenza.
    Spesso i tourettici agiscono come gli antenati più lontani, se é la lotta per il controllo del dominio (del comando), la soluzione non può essere l'amicizia, io penso che un genitore deve saper guidare e accompagnare, anche offrendo dimensioni di amicizia, o meglio nel caso nostro di complicità, ma poi deve comunque guidare.
    Si può essere capobranco anche senza autoritarismi, e senza scadere nel rapporto orizzontale amicale (deleterio come l'autoritarismo). Tutto qui. GFM


    AH..stasera sono felice