Rispondo non da farmacologa,nè da esperta, ma da educatore professionale con una particolare curiosità per gli approfondimenti scientifici e che si basa su quello che ha potuto imparare con lo studio e l'esperienza e che sempre ha da imparare.
La Paroxetina è un farmaco ben conosciuto in tutto il mondo ed anche molto ben studiato, ma come tutti i farmaci che vanno ad interagire con il sistema nervoso centrale ,è soggetto a un forte pregiudizio antifarmacologico.
Le sue indicazioni oggi si estendono dalle forme depressive del tono dell'umore al disturbo da attacchi di panico, al disturbo ossessivo-compulsivo, alla fobia sociale. Su tutti questi disturbi la Paroxetina è di dimostrata efficace. Il farmaco e' un SSRI (Selective Serotonin Reuptake Inhibitors),la paroxetina in particolare è l'SSRI con l'emivita plasmatica più breve del gruppo, è cioè un farmaco che viene eliminato dall'organismo in tempi brevi, dalle 24 alle 36 ore.A differenza della benzodiazepina che crea dipendenza,la paroxetina è un farmaco molto valido e sicuro,qualora si decida di sospenderlo, va fatto in modo graduale, perchè la sospensione brusca può sì dare degli effetti collaterali ( insonnia, vertigini...) di cui comunque si è a conoscenza.
Quando si legge nel "bugiardino" ( revisionati periodicamente per legge) che un determinato effetto collaterale è stato riscontrato ( cosa che non avviene per le cure omeopatiche ), può essere riportato anche l'unico caso che ha riportato tale effetto.
Naturalmente l'efficacia può variare da un soggetto all'altro anche per una particolare sensibilità.
Se il farmaco è stato prescritto da Parisi, è auspicabile che venga contattato, ogni terapia è individuale e va monitorata informando lo specialista.
Sicuramente mi sarò dimenticata qualcosa...spero comunque sia utile
[Modificato da chiaragrossi 04/04/2008 16:45]