00 12/07/2012 07:54

Pensa Eliana che quella cosa, la brutta scrittura tanto presente nei nostri bambini, é stata per me e per il mio gruppo di lavoro l'innesco di tutta una riflessione atipica sulla sindrome.

Owlly...pertinenti i tuoi dubbi, ma per quel che ne so non c'é stato alcun inasprimento degli obblighi professionali inerenti la didattic, solo un aumento della burocrazia che però dovrebbe riguardare il tempo non di aula. LO Stato (nel suo "piccolo") ha tentato di innovare la didattica, in senso meno nozionistico (alla fine se ne saranno accorti anche loro)attraverso l'utilizzo delle cosidette prove invalsi (odiatissime dalla maggior parte degli insegnanti), queste prove nella loro accezione orginaria dovevano servire a valutare non gli alunni ma le scuole e gli insegnanti...si tratta di prove di natura trasversale e più orientate ai processi che non alla pura memoria. In pratica attraverso le risposte degli allievi un comitato esterno alla scuola poteva valutare il valore dell'insegnamento di ogni scuola e di ogni insegnante...eh sì perché se tutta una classe presenta uno studio mnemonico anziché concettuale il problema non può essere nè degli alunni e neppure delle loro famiglie...ma del metodo di insegnamento. Il sistema é stato mediato dalla GB dove era riuscito a far convergere gli insegnamenti verso quei tipi di apprendimento trasversali...ma qui da noi é diventato solo "l'orrido strumento della gelmini contro il mondo della scuola", cioé la si é buttata in ideologia...e farsa. Gli insegnanti, terrorizzati dal rischio di valutazione hanno spostato il terrore sugli alunni; le prove invalsi non dovevano aver alcun peso per le medie dei voti degli alunni, ma solo per la valutazione della scuola...invece sono diventate una ulteriore occasione dio stress e verifica per gli alunni, addirittura le invalsi oggi fanno media nel voto di licenza media. Un orrore. Il sistema scuola italiano anzichè cambiare la sua direzione, ormai nozionistica, ha fatto cambiare il senso delle prove invalsi. Gli insegnanti devono aver capito, sempre con le dovute eccezioni,che il senso della scuola più che di insegnare sia quello di valutare: all'inizio, durante ed alla fine (prove di ingresso, di competenza, prove intermedie e straprove straordinarie)...equivocando poi ci sta anche qualche vantaggio, perché ad insegnare la fatica la fai tu mentre a valutare la fanno gli altri (gli alunni). Di questo una prova é rappresentata dal fatto che "le prove di ingresso" vengono chiamate dagli alunni "compito in classe" (ed il voto fa media)...spesso le prove di ingresso vengono fatte il primo giorno di lezione e magari da un insegnante nuovo...che uno dice "ma che diamine valuta se ancora non ha insegnato"?