Forum Tic e Tourette - AST-SIT ONLUS Forum rivolto a chi è affetto dalla Sindrome di Tourette, a chi ha tic motori e vocali, pensieri ossessivi, compulsioni, ansia, panico, deficit attentivo e disturbi dell'umore. E' un'organo ufficiale dell'AST-SIT Onlus (Associazione Sindrome di Tourette - Siamo In Tanti)

troppo bella, voglio condividere....

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    Gianfranco Morciano
    Post: 1.485
    Registrato il: 09/07/2007
    Responsabile Scientifico
    00 03/07/2012 18:15
    scritto da un bimbetto di 10 anni

    Tema in classe, consegna, scrivere un titolo ed un testo argomentativo.

    Scelta del bimbo: "I compiti sono utili?"

    Svolgimento:

    Per me i compiti sono inutili perché ci tolgono la possibilità di giocare, ad esempio quando sono tornato a casa non ho potuto giocare perché c'era l'analisi grammaticale.
    I compiti spesso sono troppi e fastidiosi.
    Anche nelle vacanze ce li assegnano e non abbiamo il tempo di godercele.
    Sono anche la causa dei litigi con i genitori, ad esempio quando io non voglio farli mia mamma urla.

    Conclusione:

    Secondo me é meglio che i bambini stiano fuori a giocare invece di fare i compiti.


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    Eliana.T
    Post: 64
    Registrato il: 23/07/2011
    00 03/07/2012 20:39
    Le maestre di simo hanno consigliato un libretto facoltativo per queste vacanze. Simo ha deciso di non acquistarlo nemmeno, perché la nonna Wally glia ha dato un libro per le vacanze e lui sta quotidianamente svolgendo quello.
    Gianfranco, seguiamo i tuoi consigli, lenti blu, palline, spazzole, camminate scalZi ovunque.. Beh.. L'anno scorso era pieno di tic in questo periodo, oggi e' meraviglioso!!
    Certo turettico, ossessivo lo e' ancora ma almeno non ha i fastidi e l'ansia delle scorse estati.
    Caro dirigente Fagotto, se ci legge ancora, simo ha 10 in ita e 10 in mate e per lui la scuola e' sempre l'ultimissimo dei suoi interessi, se consegue tali risultati impegnandosi molto poco ci sarà un motivo?! Simone non e' l'unico turettico dell'istituto comp di fiume. Sarebbe positivo informarsi sul tema, sarebbe positivo capire i segnali: se un bimbo di 7 anni si rifiuta di cantare e si tappa le orecchie non merita 8 in inglese e informatica solo perché l'insegnante pretende che canti.. Il canto suscita emozioni e un turettico a volte le rifiuta perché troppo forti per lui così sensorialmente sensibile, e poi che c'entra il canto con inglese e informatica?? Simo usa l'i pad, l' i phone, l'i pod quotidianamente, non si puó pretendere sia esperto nelle arcaiche tecnologie che gli propinate una MEZZ'ORA ogni 15 giorni! Come si puó dare 10 in ita e 10 in mate e 8 in ing e inform? Ma caspita!!
    Cari del forum scusate se colgo spunti per questioni personali, e' che so quanto vale Simone, ha fatto solo la seconda ed e' assolutamente schifato della scuola. Perché? Io amavo la scuola e non avevo le doti che ha lui! Spesso mi chiede: mamma, sono piú importanti i nostri animali o la scuola?, sono piú imp gli ex di Gianfranco o la scuola?.. Rispondo che la scuola viene dopo la salute. Eppure nella mia vita la scuola e' sempre stata il mio dovere!
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    owlly
    Post: 787
    Registrato il: 31/07/2007
    00 05/07/2012 17:30
    hem...


    Non voglio smorzare gli entusiasmi ma io non sarei di principio contraria del tutto ai compiti. [SM=g7535]
    Intendiamoci, ne ho sofferto anch’io negli stessi termini in cui indica il bambino autore del temino, e io e 1000 altri avremmo potuto scriverlo uguale a quell'età... però riconosco che ci sia una bella differenza costruttiva tra gli esercizi svolti in classe e quelli rifatti casa.

    Mi spiego: in classe troppo spesso l’apprendimento è passivo, si ascolta, si ricopia dalla lavagna, si cerca di capire, poi però le occasioni di applicare in autonomia quanto imparato scarseggiano, soprattutto se la maestra costituisce rifermento costante alle normali incertezze degli alunni; in ogni caso i tempi sono quelli imposti dall'orario, chi ci sta dentro bene, gli altri annaspano....
    A casa si presuppone che da soli, nei tempi fisiologici, e magari senza un genitore che faccia da vice maestra ma solo da correttore a cose fatte, lo sforzo intellettuale e attivo sia decisamente più tangibile e costruttivo, specie perché è passato almeno un po’ di tempo dal primo apprendimento; questa dilazione, nella mia ignoranza in materia di processi cognitivi, credo sia fondamentale nel fissare le nozioni apprese.
    Bisogna poi distinguere tra cose e cose: un tema vale tanto a casa quanto a scuola, sempre da soli si fa, un’ espressione matematica invece magari no, e per fare bene un compito in classe qlc esercizio casalingo aiuta…..

    Il vero problema compiti secondo me sta nella misura. Ricordo estati con più di 40 esercizi di mate, 6 temi, 3 libri da riassumere, 10 disegni, cose in inglese a fiumi etc etc… [SM=g7531] ci mancavano solo i compiti di ginnastica …

    Bastasse 1 tema, anche libero, 1 libro, 1 problema matematico per tipo, 1 disegno e 1 fumetto in lingua da leggere, credo si lamenterebbero in pochi; se poi ci fosse la buona abitudine che per le discipline compatibili il compito deve riguardare le esperienze vissute in vacanza, sarebbe anche forse piacevole svolgerlo…

    Distinguerei poi anche tra alunno e alunno: allo svogliato vero che però almeno un po’ si piega al dovere i compiti fanno bene, per il bimbo che tanto prende dall’8 in su anche senza studiare sono inutili, gli dessero magari qlcs di nuovo o di diverso da imparare e non da ripetere, oppure lo premiassero col meritato riposo.

    Troppa personalizzazione purtroppo però oggi esiste solo dal sarto su misura e poco altro, quindi impossibile che arrivi da una scuola frustrata… e così di fatto toccano a voi gli sbattimenti per mettere le cose a misura dei vostri figli…..

    .. poi chissà, magari mi sbaglio del tutto e dei compiti si può davvero fare a meno su scala universale…

    owlly
    [Modificato da owlly 05/07/2012 17:33]
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    GiglioDellaTorretta
    Post: 1.176
    Registrato il: 14/07/2007
    Socio AST-SIT
    00 06/07/2012 16:09
    Mah, Gufo... io non ho mai fatto i compiti per le vacanze estive; il bello è che mia madre insegnava a scuola. Un po' la facevo disperare, ma in fondo non era così rigida. Ricordo poi tutte le mie Epifanie da incubo, in cui i re magi mi portavano solo espressioni matematiche, temi e secoli di vicende storiche, dopo 14 giorni di ozii e vizii.

    Oggi poi è peggio dei nostri tempi, ora le scuole sono quasi tutte a tempo pieno. I bambini non hanno tempo di giocare, muoversi, sognare, scegliere, meditare, e ANNOIARSI. Che bello era provare un po' di noia, ogni tanto! Sono tutte cose fondamentali per crescere, invece impera sempre più una cultura scuolacentrica; inoltre, i genitori, non paghi, portano i figli a 20 corsi alla settimana!

    Ai miei allievi (di pianoforte, dunque una disciplina che fa solo chi sceglie di fare), non do compiti delle vacanze, perché senza lezioni non servono a nulla, perlomeno per i più piccoli. Tuttalpiù gli lascio qualche cosa da fare, se vogliono, ma tutto quello che gli assegno mi curo di spiegarlo; soprattutto gli dico di suonare quello che vogliono, di nuovo, di vecchio, o inventato da loro: se son rose fioriranno, se non li obblighi, i più appassionati, i più dotati emergono. Ora sta per arrivare a far lezione uno stupendo bimbetto di 6 anni, che, come mi ha riferito suo padre, appena tornato dalle vacanze "scalpitava" per far lezione con me, e l'altro giorno mi ha portato un sacco di pezzi studiati che gli avevo assegnato e spiegato. Però non era obbligato.
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    marmotta@
    Post: 783
    Registrato il: 19/02/2008
    Socio di AST-SIT, Responsabile Soci e Tessere
    00 07/07/2012 08:43
    per me "i compiti per le vacanze" sono una contraddizione in termini.
    Le vacanze sono "vacanze". Bisogna anche insegnare che c'è un tempo per ogni cosa: un tempo per il lavoro, uno per lo studio, uno per la vacanza.

    Diversa cosa sono i compiti a casa durante l'anno scolastico. Quelli,nella giusta quantita, a mio parere sono necessari per fissare i concetti e per verificare la personale preparazione, per verificare cioè quanto quel concetto è diventato proprio. Ma credo che servano anche per "imparare a studiare". Come possono imparare a studiare se non facendo i compiti a casa da soli (non con i genitori che li fanno per loro)?


    Io credo inoltre che uno dei grossi problemi dei ragazzini di oggi è che hanno troppe cose da fare oltre i compiti: cose interessani e stimolanti, ma anche per queste deve valere la regola della "giusta quantità".

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    Responsabile Soci e Tessere
    e mail: resp.soci@sindromeditourette.it

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    Gianfranco Morciano
    Post: 1.485
    Registrato il: 09/07/2007
    Responsabile Scientifico
    00 07/07/2012 15:14

    Quante ragioni ci sono in ognuno dei vostri post!


    La prima volta che a mio figlio furono assegnate 45 esperessioni di matematica a casa per la settimana successiva...pensai che fosse stata una voluta cattiveria dell'insegnante, poi vidi che la stessa cosa capuitava a questo e quest'altro ragazzino...capii che era davvero un metodo che veniva persino suggerito agli insegnnati.

    La prima volta che a mio figlio furoino dati da studiare "i metodi dell'arte pittorica"...senza neanche un'illustrazione e senza avergli mai fatto prendere ipn mano un pennello...pensai che l'insegnante era impazzita...poi scoprii che molti insegnanti di arte, a questo e quest'altro ragazzino, facevano lezioni solo teoriche e capii che era un metodo diffuso nella scuola italiana.

    La prima volta che vidi in crisi mio figlio...perché non riusciva a prepararsi per il compito in classe di musica, di storia della musica, pensai che si trattasse di un incidente...invece a tanti ragazzini succede così, anche in ginnastica mia cara owlly!

    La prima volta che seguendo mio figlio nei compiti mi avvidi che gli si chiedava di studiare qualcosa che in classe non era stato fatto...pensai che fosse stato un errore dell'insegnante, ma la cosa si ripetè ancora ancor ed anche per molti altri ragazzini, capii che OGGI in MOLTE SCUOLE italiane gli insegnanti VERIFICANO E NON INSEGNANO. L'insegnamento é demandato a casa....ai genitori naturalmente, che ovviamente stanchi di almeno 8 ore di lavoro (e non delle due o tre degli inegnanti) al giorno magari poi sono nervosi...e urlano.

    Non sono contrario ai compiti a casa...ma ad una scuola che non insegna più, tranne fortunate eccezioni. Sono contrario ad una scuola che anzichè insegnare, non dico tanto un metodo che sarebbe chiedere troppo, ma almeno la motivazione e l'amore dello studio, solo VERIFICA e spinge i nostri ragazzi a detestare la scuola e purtroppo qualche volta anche i libri. Di solito i nostri figli t. amano studiare, scoprire, cercare, risolvere....poi arriva la scuola.

    Possiamo fare grandi disquisizioni sociologiche sul perché sta succedendo questo, sta di fatto che i nostri ragazzini sono i primi a soffrire di questa situazione...e possono finire per rigettare tutti i compiti, tutta la scuola...nonostante le loro grandi capacità. Uno spreco intollerabile, anche semplicemente sulk piano dell'economia sociale!

    Giglio é un insegnante, nel senso più nobile del termine...ma quanti sono i Giglio nella scuola italiana?

    GFM
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    emanuele6464
    Post: 237
    Registrato il: 25/11/2011
    00 09/07/2012 11:06
    Io sono vicino a Morciano come pensiero generale e aggiungo che la scuola ( salvo eccezioni) è spesso impositiva e competitiva, non insegna per nulla a scovare e valorizzare, le potenziali individualità, dedicandosi quasi esclusivamente allo svolgimento di dogmatici compiti e memorizzazione di testi e nozioni che solitamente non ricorda e caga più nessuno dopo soli pochi anni…
    Salvo i cervelli più mnemonici che riescono a ricordare facilmente, ripetono perfettamente le “filastrocche” impartite, godendosi i numerosi 10 con lode e convincendosi d’essere “intelligenti” soprattutto perché incensati dagli stessi genitori non appena a casa.
    Ma c’è ancora qualcuno che abbia voglia d’ insegnare a pensare, sognare o emozionarsi? A non omologarsi, a non avere paure, ad accontentarsi, a migliorarsi partendo dal proprio corredo naturale e non necessariamente raggiungendo i 10 con lode! Chi è più meritevole? Chi parte da un 2 e raggiunge la sufficienza o chi dall’8 raggiunge il 10? Chi ha lavorato meglio? Chi di questi due verrà più premiato?
    Certo in passato avere una splendida memoria era decisamente l’arma in più… ma oggi nell’era del PC siamo ancora convinti di questo? Essere figli del proprio tempo, può voler anche dire non sprecarne continuando ad accendere il fuoco coi sassi, quando abbiamo gli accendini….
    Concludendo, pochi, pochissimi compiti delle vacanze per smetterla di sprecare tempo…. non siamo eterni e ci sono un sacco di altre cose da vedere e fare.

    PS. Visto che parliamo di scuola, aggiungo un tema di mio figlio dove più o meno tacitamente parlava dei suoi Tic.

    TEMA 5^ ELEMENTARE: Piacenza 20/05/2011
    Ecco mi presento: questo sono io!

    Per iniziare rivelo il mio nome, xxxxxxxx ecco è così che mi chiamo, ora io mi descriverò in base a come mi sento o come mi vedo, io penso di essere di corporatura normale, non certo grosso, ma neanche magrissimo, anche se in verità sono sotto peso, ma non poi di tanto, inoltre ho un viso abbastanza ovale ed ho i capelli corti anche se li sto lasciando crescere, in più sono biondi, ho anche il naso a scivolo e le narici abbastanza enormi quando le muovo. Gli occhi sono abbastanza piccoli e un po’ a mandorla di color marrone attorno al verde che è appena dopo la pupilla, non penso di avere proprio delle caratteristiche da caricatura.
    Continuando descrivo anche come sono di carattere, molto stressante quando desidero una cosa, terribile quando litigo con mia sorella, mentre con altri bambini come a scuola mi trattengo ma per poco perché poi inizio a stuzzicare la gente.
    Adesso però mi sono “stufato” è da un po che voglio parlare dei miei pregi e volevo dire che penso di avere molti pregi, uno di questi è il disegno se devo proprio essere sincero, anche se non vorrei vantarmi. Tutti gli altri sono un po’ nascosti perché se li applicherei del tutto sembrerebbe che mi voglio vantare ed io odio la vanitosità.
    Io penso di essere abbastanza gradito da alcune persone, mentre da molte altre no, ma tante cose avvengono tutte da una sola cosa segreta che mi vergogno a rivelare, è come se io venissi comandato da una cosa, anzi è così ma questa cosa di cui mi vergogno a dire è una cosa seria che sanno solo poche persone anche se non vorrei che nemmeno loro lo sapessero, ma tutto è per colpa dei miei genitori, che glielo avrò detto un sacco di volte ma loro continuano a dire ad altra gente di questa cosa e finirà che lo scopriranno tutti.
    Ora chiudiamo questo discorso e volevo dire che io amo la mia vita anche se esistono queste brutte cose, comunque io non ho il desiderio di non averli più, perché mi rendono anche speciale e diverso. Io sogno di avere una bella casa con una bella macchina e penso che potrò permettermi questo tipo di vita e ne sono fiero, così finisco il mio tema.
    THE END

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    Eliana.T
    Post: 64
    Registrato il: 23/07/2011
    00 10/07/2012 18:56
    Che bambino meraviglioso Emanuele! Bello leggerLo e sapere che per lui non e' poi male essere "Un tourette" come dice il mio simo.
    Comunque Gianfranco, maestre "fiori" o fiori di maestre ci sono: mia mamma insegna da 39 anni, da quando sono nata praticamente, ha iniziato col sostegno, ora che c'e Simone e' piú preparata e coglie le "modernità" dei suoi alunni in modo proattivo, dice che i tic ce li hanno in tanti, molto piú di una volta, pensa di averne uno di tourettico ed e' il numero uno, anche se ha una calligrafia da gallina ed a volte deve chiedergli cosa ha scritto, questo bimbo ha avuto 10 in terza elem, con elogi da parte di mia mamma perché conosce tutti tempi verbali perfettamente, nonostante in famiglia parlino solo il dialetto triestino, salta in braccio alla maestra Wally, appena la incontra anche per la strada.. E perché simo non puó RICECEVERE la stessa umana comprensione dalle sue di maestre? Oppure a scuola bisogna solo dare risposte, dare i compiti ben eseguiti, dare il 10/10 per vere 8/10 perché si e' timidi troppo per cantare? Sicuramente le mie resteranno domande retoriche.
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    aries1
    Post: 93
    Registrato il: 31/10/2008
    00 11/07/2012 11:32
    ho visto cose..
    che voi esseri umani non potete nemmeno immaginare......

    prendo spunto da Blade Runner per dire che nei miei circa venti anni spesi a fare il rappresentante editoriale nella scuola primaria ne ho viste di tutti i colori.

    Quello che ho imparato è che tutto dipende dalle persone.C'è chi svolge il lavoro di insegnante consapevole che i bambini sono gli uomini di domani e chi pensa solo a finire il programma.


    un saluto

    Eraldo
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    owlly
    Post: 787
    Registrato il: 31/07/2007
    00 11/07/2012 17:15

    [Post rimosso dall'autore]
    [Modificato da owlly 02/04/2018 20:03]
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    Gianfranco Morciano
    Post: 1.485
    Registrato il: 09/07/2007
    Responsabile Scientifico
    00 12/07/2012 07:54

    Pensa Eliana che quella cosa, la brutta scrittura tanto presente nei nostri bambini, é stata per me e per il mio gruppo di lavoro l'innesco di tutta una riflessione atipica sulla sindrome.

    Owlly...pertinenti i tuoi dubbi, ma per quel che ne so non c'é stato alcun inasprimento degli obblighi professionali inerenti la didattic, solo un aumento della burocrazia che però dovrebbe riguardare il tempo non di aula. LO Stato (nel suo "piccolo") ha tentato di innovare la didattica, in senso meno nozionistico (alla fine se ne saranno accorti anche loro)attraverso l'utilizzo delle cosidette prove invalsi (odiatissime dalla maggior parte degli insegnanti), queste prove nella loro accezione orginaria dovevano servire a valutare non gli alunni ma le scuole e gli insegnanti...si tratta di prove di natura trasversale e più orientate ai processi che non alla pura memoria. In pratica attraverso le risposte degli allievi un comitato esterno alla scuola poteva valutare il valore dell'insegnamento di ogni scuola e di ogni insegnante...eh sì perché se tutta una classe presenta uno studio mnemonico anziché concettuale il problema non può essere nè degli alunni e neppure delle loro famiglie...ma del metodo di insegnamento. Il sistema é stato mediato dalla GB dove era riuscito a far convergere gli insegnamenti verso quei tipi di apprendimento trasversali...ma qui da noi é diventato solo "l'orrido strumento della gelmini contro il mondo della scuola", cioé la si é buttata in ideologia...e farsa. Gli insegnanti, terrorizzati dal rischio di valutazione hanno spostato il terrore sugli alunni; le prove invalsi non dovevano aver alcun peso per le medie dei voti degli alunni, ma solo per la valutazione della scuola...invece sono diventate una ulteriore occasione dio stress e verifica per gli alunni, addirittura le invalsi oggi fanno media nel voto di licenza media. Un orrore. Il sistema scuola italiano anzichè cambiare la sua direzione, ormai nozionistica, ha fatto cambiare il senso delle prove invalsi. Gli insegnanti devono aver capito, sempre con le dovute eccezioni,che il senso della scuola più che di insegnare sia quello di valutare: all'inizio, durante ed alla fine (prove di ingresso, di competenza, prove intermedie e straprove straordinarie)...equivocando poi ci sta anche qualche vantaggio, perché ad insegnare la fatica la fai tu mentre a valutare la fanno gli altri (gli alunni). Di questo una prova é rappresentata dal fatto che "le prove di ingresso" vengono chiamate dagli alunni "compito in classe" (ed il voto fa media)...spesso le prove di ingresso vengono fatte il primo giorno di lezione e magari da un insegnante nuovo...che uno dice "ma che diamine valuta se ancora non ha insegnato"?
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    Gianfranco Morciano
    Post: 1.485
    Registrato il: 09/07/2007
    Responsabile Scientifico
    00 12/07/2012 07:58


    ....ah, e non ci sono programmi da finire (chi ve lo dice mente sapendo di mentire) ma solo temi entro i quali orientarsi.