00 26/04/2012 10:04
Ci siamo. Vita impegnatissima, soprattutto perchè oltre ai problemi dei figli, fra i 40 e i 50 ci sono da gestire anche quelli dei genitori.., ma ci siamo. Il nostro ragazzino (12 a.) è sempre meraviglioso, pieno di passione, di interessi, di gioia di vivere. Praticamente impossibilitato a studiare da solo vista la distraibilità enorme che ha (è questo il suo tratto tourettico più evidente e che gli complica di più la vita).. ma cerchiamo di limitare la vita di studio a favore delle attività che svolge invece con entusiasmo e ottimi risultati, che accrescono la sua autostima e la sua felicità (sport e musica, in particolare). Che altro dire? Quello che ho detto sempre: la nostra migliore cura è stato e continua ad essere l’ottimismo, l’allegria, la sdrammatizzazione delle situazioni pur nella consapevolezza delle stesse, cioè senza tentare di non vedere quello che è evidente.. siamo diventati tutti e quattro degli esperti di tic, ossessioni, difficoltà di concentrazione, ne parliamo, cerchiamo soluzioni, e cerchiamo di goderci la vita al meglio per quello che di buono offre, che è tanto. Certo questo si può fare nei periodi buoni, di “remissione”, non nei momenti di picco, quelli drammatici in cui il panico sormonta qualsiasi possibilità di pensare positivo.. ma quando arrivano le tregue, allora credo che lì si debba lavorare per incrementare il più possibile la serenità e dimenticare le paure..