tic consiglio

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AST-SIT
00martedì 7 agosto 2007 08:14
mess di feastofwire (identità non verificata)

Buongiorno a tutti, innanzitutto complimenti per l’ottimo sito informativo, finalmente ho trovato un piccolo appiglio che mi ha fatto leggermente uscire dalla coltre di ignoranza che mi accompagna.
Vi scrivo per un piccolo consiglio, certo non una diagnosi, ma un piccolo aiuto da persone che conoscono il problema. La mia storia in breve:
Ho 26 anni, Brianza, ho iniziato all’età delle medie ad avere un fastidioso Tic all’occhio destro con annessa smorfia facciale che in un modo o nell’altro mi ha accompagnato per tutta la vita, con periodi di maggior frequenza ad altri periodi anche di qualche anno dove il tic si presentava meno frequentemente. Questo tic all’occhio destro è stato l’unico che posso dire di aver sempre avuto, perché periodicamente sono apparsi altri Tic a fargli compagnia: occhio sx, labbra, collo e cosi via fino ad arrivare ad oggi, ovvero da circa 2 anni quando assieme all’occhio digrigno continuamente la mandibola ed ho un bisogno impellente di tendere i muscoli delle articolazioni: braccia gambe, spalle, schiena, collo. Questo periodo di anni è il peggiore dai tempi delle superiori.
Naturalmente tutto ciò mi crea grossi problemi di tipo sociale nonostante gli sforzi psicologici ed il tentativo di autocontrollo. Il sfogo maggior di tic si ha nei momenti di solitudine, casa, auto, come tra l’altro ho letto che è comune, e quando discuto con altre persone.
Eventi particolari dal punto di vista medico? Un grandissimo trauma cranico durane l’infanzia, svariate operazioni chirurgiche con anestesie totali, mononucleosi, non so se possa avere rilevanza.

Deciso alla soglia dei 27 di risolvere questo dannato problema sono andato a fare una visita neurologica da un medico della mutua (in tutti i sensi), il quale mi consiglia una risonanza magnetica dell’encefalo per escludere conflitto neurovascolare a livello del nervo facciale dx, mi parla di tossina botulinica (orrore), oppure di trattamento farmacologico tramite Serenase.

Ora le domande che mi pongo sono svariate, tra cui:
1. Data a mia ignoranza sul tema, non avrei fatto meglio ad andare da un neuropsichiatria o uno Psichiatra? Sono una persona credo definibile come “vivace” perché iperattivo mi sembra eccessivo: parlo veloce, mi mangio le parole quando parlo, mangio veloce, sono un che “non sta mai fermo” mi deconcentro facilmente etc.magari può essere psicologico il problema anche se facendo una indagine su me stesso lo escluderei dato che il maledetto tic mi prende anche in situazione di relax.
2. È consigliabile fare una prova farmacologica con il Serenase per vedere se ho dei miglioramenti? La mia paura è che non avendo mai preso farmaci di quel tipo e non conoscendone le funzionalità potrei avere danni collaterali (mancanza di concentrazione, sonnolenza etc.) dato che tra l’altro sono sotto esami, anche se, ne converrete, discutere con i professori con il tic che mi accompagna mi toglie altrettante forze mentali per l’autocontrollo.
Insomma, grande confusione all’orizzonte ma una voglia decisiva di togliermi questo problema che mi affligge.
Confidando nella vostra conoscenza vi chiedo un piccolo consiglio, su come mi dovrei comportare o a chi mi dovrei rivolgere, grazie mille per la pazienza.
AST-SIT
00martedì 7 agosto 2007 08:16
r morciano

stai con noi


Rispondo velocemente perché le richieste cominciano ad essere tante, e tanti contatti ormai dalla nascita del forum, arrivano per vie personali.
Che dire, hai scoperto che nessun esame strumentale é in grado di far diagnosticare la tourette, pensa che quando in passato ero riuscito durante un elettroencefalogramma a mettermi in quella disposizione mentale da far partire gli scatti....mi diessero che tali movimenti erano "artefatti".
Comunque mi sembra di poter dire "che sei dei nostri" in una forma che se pure non é grave ti procura tutta una serie di difficoltà collaterali.
IO penso che nel sito puoi trovare una buona comprensione del problema (a breve verrano apportati aggiornamenti), poi avrai capito che la nostra posizione non é ne iper-farmacologica né anti-farmacologica, semmai propone una integrazione individualizzata tra farmaci, sostegno psicologico ed educazione speciale per acquisire autocontrollo. Riteniamo indispensabili alcuni passaggi: comprensione scientifica del problema, consapevolezza che la maggior parte dei medici poco sanno, consapevolezza che ce ne sono alcuni che "approfittano", importanza dell'accoglimento umano e della comprensione, comprensione che l'obiettivo é di convivere e controllare non di cambiare radicalmente, l'accettazionme di sè é la condizione prima per avere qualche possibilità di miglioramento.
Stiamo mettendo insieme uno staff di specialisti competenti, ma forse a te intanto può servire solo un colloquio orientativo, scrivimi all'indirizzo sul sito. Leggi degli altri sul forum, leggi nel libro di Sacks "l'uomo che scambiò sua moglie per un cappello" il pezzo interno "Ray dai mille tic"

Ciao
Gianfranco Morciano

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