lamia amica

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:46
mess di "enzoraudi" identità probabilmente falsa

Un’altra notte qui, su questa sedia, e me ne andrò solo quando avrò il coraggio di farlo. E’ quasi assurdo, ormai mi ci vuole più coraggio ad andarmene che a restare. Quando dorme sembra davvero un angelo, con i capelli biondi sparsi sul cuscino e il corpo quasi completamente immobile; solo di tanto in tanto muove appena un braccio, una gamba. Sembra un angelo, e immagino sia soprattutto perché ha gli occhi chiusi. Ha solo sedici anni, ma credo che i miei occhi non diventerebbero come i suoi neppure se vivessi tre secoli: non sono solo stanchi, o rassegnati, c’è qualcosa di più. E’ come se urlassero aiuto, come se implorassero di lasciarli liberi. "Sono praticamente prigioniera del mio corpo" mi ha detto la prima volta che abbiamo seriamente parlato del suo disturbo, e in quel momento mi era parsa una frase ad effetto piuttosto banale. Poi… diciamo che ho avuto modo di guardarla abbastanza a lungo da ricredermi.



La vita a sedici anni non dovrebbe essere così. Lei avrebbe tutto il diritto di uscire con le amiche, di prendersi le prime cotte per un qualche stronzo che le spezzerebbe il cuore, di andare in discoteca il sabato sera e dormire poco, di stare a scuola tutto il giorno. E invece n le amiche che ha sono in perenne processione, con lo sguardo affranto e la frase "Se hai bisogno, chiama" sempre sulle labbra; dorme poco, non perché esca, ma perché tutte le sere deve aspettare almeno un’ora prima che il suo corpo si contragga abbastanza debolmente da permetterle di dormire, e la mattina deve sempre svegliarsi due ore prima di tutti gli altri per prepararsi. Fare la doccia, la colazione, vestirsi, truccarsi… tutte imprese, con un corpo che sembra costantemente sotto elettroshock. A volte, quando non ci pensa qualcuno della sua famiglia, la trucco io. Me lo ha insegnato sua madre. Una sera, in gita scolastica, ho dovuto anche cambiarla: aveva avuto un attacco d’ansia, e lo stress la faceva contorcere tanto da non riuscire a camminare. La prima volta che la ho vista in intimo aveva braccia e gambe ritorte, la schiena in preda agli spasmi e stava urlando. Forse bestemmiava, non lo so, non sono riuscito a capirlo. A sedici anni, non dovrebbe essere così.



A scuola, non riesce mai ad andare oltre mezzogiorno. Resta per pranzo, nei giorni particolarmente buoni. A volte la guardo, quando abbiamo una lezione in comune, seduta nell’ultimo banco, che cerca con tutta se stessa di frenare i tic, di rimanere composta, di non emettere urli o di non variare il tono della voce quando parla, di non spezzare la matita quando scrive. Ma non ci riesce. Ogni tanto si sentono dei grugniti, delle brevi urla, se fa una domanda le esce come un’affermazione, se fa un’affermazione, prima la voce sale poi cade in picchiata. Una volta un nostro compagno le ha chiesto se proprio non riesce a controllare i tic. Lei gli ha risposto di provare a non sbattere le palpebre, e di informarla quando ci fosse riuscito. Il tono era sbrigativo e incazzato, ma non so se lei volesse davvero che suonasse così.



Ragazzi, nulla. A parte me, certo, ma io non so bene cosa ci faccio qui. Tutti gli altri sono spaventati, le girano al largo; e, a volerla dire tutta, neppure lei li guarda. E’ troppo impegnata a soffrire, a sentire i propri muscoli strillare sotto quelle continue contrazioni.



Nell’ultimo anno, poi, è peggiorata. La Sindrome di Tourette, nella maggior parte dei casi, decresce dopo l’infanzia, resta stabile nell’adolescenza e si attenua di molto nell’età adulta. Per lei, non funziona così. I tic motori si fanno sempre più ampi e violenti, quelli vocali stanno passando da semplici a complessi: da urli involontari e cambi di tono o timbro ("disturbi della comunicazione soprasegmentale, li chiamano i medici!" mi aveva detto una volta sorridendo; poi, subito dopo, gli angoli della bocca le si erano ritorti verso il basso, scoprendo i tendini del collo) sta passando a comunicazione vera e propria involontaria. Ha dato i primi segni di coprolalia, linguaggio volgare incontrollato. Il mese scorso, in mensa, in un giorno che sembrava proprio uno di quelli buoni, si è improvvisamente girata verso la sua vicina di sedia, una ragazza di colore, e le ha urlato "Negratroia di merda!". Poi è arrossita, è scoppiata a piangere ed è corsa via, con la schiena che sembrava voler ora esplodere ora implodere e le gambe che tentavano di impedirle di andarsene. La coprolalia si manifesta solo in una percentuale molto bassa di casi di Tourette.



La porta si apre lentamente, e un filo di luce entra nella stanza. Sua madre sosta sulla soglia, nera in controluce, mentre cerca di adattare gli occhi all’oscurità. Mi alzo in piedi e le vado incontro.



"Signora, sono qui" sussurro



"Dorme?"



"Sì, da una mezz’oretta".



Annuisce, e guarda la figlia. Ci vuole del coraggio, e questa signora, più bassa e più gracile di me, ne ha da vendere per un esercito intero.



"Senta" dico "vengo io domattina a truccarla e a prepararle la colazione, la porto io a scuola, lei dorma".



Leggo già il "No" formarsi sulle sue labbra, ma la anticip "La prego…".



Ci riflette, e nel frattempo noto che i suoi occhi sono stanchi, ma neppure la metà di quelli della figlia.



"D’accordo" dice infine "ma vai a casa, adesso, dormi almeno qualche ora".



Annuisco, torno indietro e mi avvicino al letto. Mi chino su di lei e le bacio la fronte, "Ti voglio bene" sussurro, abbastanza basso perché la madre non mi senta. Ripenso alla volta in cui lei mi ha detto "Ti voglio bene", tenendomi la mano. Mentre lo diceva, il mento le tremava e il naso le si arricciava, e, una volta detto, la mano le si è contratta, affondando le unghie nel mio palmo. A sua madre ho detto che è stato il gatto, ma le ho anche letto negli occhi che sapeva che era una bugia. Esco di casa, e dico alla signora che sarò qui domattina per le sette. Annuisce, mi saluta e chiude la porta. Non ho le chiavi, quindi domattina quando arriverò lei sarà sveglia. Ma è il pensiero che conta, no?

Lei non si è mai guardata dentro, il suo corpo ribelle glielo ha sempre impedito. Chiama amico chi si presenta come tale, chi dice di voler essere suo amico. E io? Voglio definirmi il suo ragazzo? D’accordo, ma chi dice che quando la Tourette si sarà attenuata abbastanza da permetterle di analizzare i propri sentimenti, lei scoprirà di provare per me quello che io voglio che provi per me? Chi dice che non mi troverà banale e poco interessante?


La Tourette è la cosa che ci ha legati di più, fino ad ora.


E se anche lei capisse di amarmi, se anche decidesse che potrei essere quello giusto, cosa proverò io? Se fossi io a trovarla banale e poco interessante? Se la mia fosse stata solo compassione?


Se e quando la Tourette se ne andrà, non so cosa rimarrà di noi. Potrei anche essere solo l’ennesimo tic.
AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:47
ancora enzoraudi

Infine voglio denunciare qualcosa di molto grave, in italia c'è gente senza scrupoli che si occupa di questo problema, non fidatevi di chi cerca fama proponendo gli elettrodi nel cervello, non fidatevi di chi propone una facile soluzione, diffidate dalla gente infama che ha ben poca umanità.
Non voglio fare nomi le regole di questo sito me lo impediscono,
ma non è difficile capire di quale neurologo parlo...
Spero tanto che questo sito sia una speranza, una promessa
AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:47
risp marcimari


Enzo


Sicuramente una speranza...
Le promesse sono cose strane.
La speranza è un limite infinito che mi pongo quando sono in dolce serenità, allora riesco anche a sperare, altrimenti neppure quello, non c'è il tempo.
Ma questo forum ha una qualità unica nel suo genere...
Costruisce animi e poi li modifica nel profondo, solo per il fatto che riesca a far buttare giù cose che veramente senti legate direttamente o indirettamente alla Ts, ma te le fà cacciare fuori.
Accomuna individui diversi per sesso, età, ruolo, sensibilità, ma con un fine ultimo preciso, senza promettere nulla.

Buona giornata a Tutti marcimari


P.S. Un'altra breve notte è passata e il mattino fa già sentire la stanchezza della giornata intera
AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:48
risp gerothz


x enzo
sei un ragazzo eccezionale stare vicino a chi soffre di tic ci vuole un grande e tanto amore e tu ne hai da vendere,io sono una mamma di un ragazzino di 12 anni e a volte la sera sono stanca x tutto il tempo e la pasienza che bisogna dare.Non lasciarla mai sola sei importante nella vita di questa ragazza un giorno ti sapra ricompensare ,un forte abbraccio a tutti e due
AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:49
r morciano

per Enzo



Siamo tutti con te, avete di fronte tanti anni e tutto può succedere ed in tutte le direzioni, tu puoi fare la tua parte perché vada nella tua...la stai già facendo, continua. Possiamo solo rischiare, consapevoli del fatto che il pericolo più grande é stare fermi. E questo detto da un tourettico credimi non é poco.
Possiamo aiutarti come vuoi tu, dove vuoi tu...anche qui.

Facciamo tutti il tifo per te.

GFM

Spero la tua ragazza sia seguita da qualcuno comunque, noi siamo a sua disposizione.
AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:50
risp ardena


Enzo,la vita non dovrebbe essere cosi' ne' a 16 anni,ne' a 5,ne' a 60.Ma lo e'.E quando lo e',sono le persone come te che la rendono migliore.
Io credo che tu per lei sia un qualcosa di piu' di un semplice amico.
Tu le stai vicino,tu non dici se hai bisogno chiama,ci sei e basta.
E lei lo sa'.
Importante e' che tu non sia li'per la tourette ma per lei,e che tu sia li' per quello che senti e non per quello che fai.
La tourette e' poca cosa in confronto all'amore,amala e basta, senza chiederti cosa verra' dopo,e se un dopo ci sara'ben venga in ogni caso.
Se continuerai ad amarla sarai felice.Se finira'sarai comunque felice di averla amata.
Se e quando la tourette se ne andra'sii felice per lei in ogni caso, e in ogni caso per lei tu non sarai assolutamente un ennesimo tic.
Parlale di noi e dille che le vogliamo bene.Ne vogliamo anche a te.
Ciao
AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:50
r morciano


Arturo tu...sei veramante grande.

Ciao
AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:51
risp ardena


...purtroppo sapessi quanto mi sento piccolo a volte....
Domani ti chiamo
Ciao
Art...dena
AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:52
risp mariannaland


per Enzo

Mi ha commoso quello che hai scritto e scusami se dico la mia dalle tue parole traspare molta tenerezza ma anche molta passione..tenerezza e passione non credi sia amore?
Mi potrò sbagliare.. Arturo io escludo la compassione.
eppure c'è chi considera anche la compassione una forma di amore...
io tra uomo e donna la escludo ..per esperienza personale per avere"pena" verso il mio ex non riuscivo mai a liberarmi di lui e rovinavo me e lui in tutto passavano gli anni( ma non voglio dire altro
mamma mia ma dico proprio tutto di me
va bè perdonate la mia impulsività

Ciao
AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:53
risp nicola


Non ci sono parole per descrivere le sensazioni che provo leggendo questo racconto.Vorrei piangere ma non ci riesco perchè le emozioni che scorrono dentro di me in questo momento sono qualcosa di troppo intenso.Voglio dirvi che vi sono vicino, leggo il vostro racconto e non posso fare a meno di immedesimarmi, di soffrire, di ricordare.
Tra le varie stupide e inutili fantasie che viaggiano nella mia mente, ogni tanto mi piace pensare che la Sindrome non sia una malattia, ma ci sia qualcuno che sia la causa di essa,come se ci avesse lanciato una maledizione .E allora penso a tutta la rabbia che ho in corpo e gliela vorrei scagliare addosso, e quanto sarebbe bello trovare questo qualcuno e fargliela pagare,vorrei andare lì e fargli vedere tutto quello che ho dentro, che guardasse bene e poi iniziare a massacrarlo, rendergli tutto il dolore che sta facendo provare a tutti noi.
Ma niente potrebbe ridarci tutto quello che si è portato via, niente potrebbe colmare il buco che abbiamo dentro.
Perchè quando mi guardo dentro tutto quello che vedo è solo rabbia.Rabbia che mi spinge a continuare stupidamente a credere, a non arrendermi, a lottare cercando di stare a testa alta, rabbia che vuol far esplodere il grido della mia anima, che mi spinge a cercare in ogni cosa stupide e vane soddisfazioni.
Perchè la verità, è che è andato tutto a puttane.
Ma io non smetterò mai di lottare. Non smetterò mai di crederci. Mai.


Di dove sei Enzo?

AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:54
risp marcimari


Per combattere bisogna accettare

Sono molto commossa dalle tue parole, ho la lacrima facile anche se ultimamente parlare di ST non mi sconvolge più, mi sono costruita una buona corazza comunicando e pensando che nella vita c'è di peggio. Certo non è facile conviverci, essere imprigionati nelle ossessioni di dover urlare, pestare e tutto ciò che già conoscete, ma si può combattere, dobbiamo trovare il modo di farlo !!! Lei deve sapere che non è sola , che ci saranno tempi migliori, che non ci sono solo fasi acute. Io non sò che cure stia facendo, i farmaci sono diversi e il loro effetto può giovare ad alcuni e ad altri no. Ultimamente nostro figlio è stato molto male, è stato ricoverato alcuni giorni per cambiare i farmaci, sembra più sereno. Capisco che a sedici anni non si accetta di stare così male , ma cerca di non ostacolare questo tuo stato, rilassa il tuo corpo e la tua mente, pensa che presto passerà, dopo la tempesta torna sempre il sereno! Bisogna saper aspettare e lavorare per raggiungere la serenità, nel frattempo cerca di comunicare con il tuo caro amico e perché no anche con noi. Voi tourettici siete speciali, che belle teste scrivono nel forum, forse è destino incontrarci in questa particolare via epistolare, non saprei, ma ci aiuta a crescere.
Un forte abbraccio

Lella
AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:55
risp silvano55


Re: a volte penso di essere un generale romano.... e i tic i barbari..... e


a volte immagino di essere il comandante di un esercito forte
agguerrito... e i tic il nemico, schifoso viscido bastardo,
da abbattere da schiacciare... e penso NON PASSERETE!! e ne
blocco tre o quattro. poi si sa... il nemico e' soverchiante ma un po in meno e ho avuti... si e' un gran senso di rabbia che
si prova, da spaccare tutto. ma se qualche volta mi sfiora un
pensiero di stanchezza, quasi di arrendevolezza, be' penso pro
prio quello che pensi tu, coie' non mollero' mai! e alla fine
vedrai, gli faremo il mazzo!!!!!

Silvano55
AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:55
risp Erika


oso

volevo dire.... se mi permettete,io non sono tourettica, quindi io non posso neanche immaginare cosa avete dentro, e che conflitti dovete affrontare per controllarvi, o per mettere a tacere dei pensieri pervasivi,ma la tourette per menon è una mallattia...è un modo di essere....lo so è soffrente come nel racconto che abbiamo letto,e normare dare la colpa a qulcuno e volergli spaccare la faccia....ma io sono sempre rimasta affascinata dalle mille doti che avete in più di noi.....le senzazioni,gli odori le luci i suoni...spero di avervi tirato un pò su...cmq se volete una mano per fare il c...o a qualcuno io ci sono

x Enzo credemi l'amore per i tourettici non è mai un tic...
AST-SIT
00lunedì 30 luglio 2007 17:56
risp mariannaland


é vero Erika io aggiungo anche che i tourettici ti vedono "dentro"
è inutile indossare "vesti" con loro è inutile "apparire" perchè quando stai con un touirettico o hai un amico o amica con la tourette ti senti davvero a tuo agio...
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:29.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com