cacciatori di emozioni, cacciati da sè e dagli altri

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Gianfranco Morciano
00domenica 5 luglio 2009 15:21
La percezione di essere intollerati da sè e dagli altri
Questa riflessione riguarda soprattutto gli adulti TS.

Purtroppo non ho da portare un pensiero compiuto per quello su cui mi vorrei confrontare questa volta, si tratta comunque di un qualcosa che metterei sotto la voce "inquietudine", ma anche "movimento esistenziale".
E' qualcosa che ci si porta dentro e che rende difficile "re-stare" a lungo (in una parte, in un ruolo, in una relazione, in un gruppo, in un'idea, in un progetto) ma anche a volte a provare di cominciare. Noi sappiamo che poche volte ha a che fare con le variabili esterne (relazioni, fatti, cose) e che al massimo queste non fanno che accentuare quella cosa interna che spinge e che tutto consuma, nell'esperienza o ancora prima di cominciare.

Vediamo se riesce la ricerca scientifica a darci qualche spiegazione.
Merzenich dell'Università di S.Diego scrive che il sistema nervoso umano, per questioni evolutive, é alla continua ricerca di novità e che per questo in esso prevale il cambiamento sulla stasi. Altre ricerche riportano la questione sui recettori D4 della dopamina, i quali se stimolati portano le persone alla ricerca del limite, dello sconosciuto, del rischio e del suo superamento (ricerche sono in corso su questi recettori per quanto riguarda i comportamenti a rischio dell'adolescenza). La psichiatria ha coniato per questo tema il termine di "cacciatori di sensazioni" (almeno così mi diceva Mansi l'altro giorno). Certo la questione fattore evolutivo della specie che vede nei tourettici una sua enfasi é questione che abbiamo già trattata ed anche molto convincente.
Rimane però il fatto che le spiegazioni scientifiche spesso sono poco empatiche e che le classificazioni tecniche mal si addicono ad una mente iper-simbolica come quella dei tourettici, a maggior ragione se questa sensazione a volte é auto-diretta, cioé con una intolleranza che si sposta dalle cose esterne a parti di sè, se non a tutta la persona. Processo facilitato dalla tendenza espellente altrui (e sì, siamo poco tollerati) che alla fine porta ad avere dubbi su sè, a non piacersi insomma.

Ora un non TS potrebbe ridere di questa cosa, o pensare che sia poco significativa, d'altra parte la pubblicistica (italiana) sta educando la gente a vedere la TS negli aspetti più esasperati (sindrome della parolaccia, o cazzate come questa) e le dimensioni esistenziali intra-soggettive non fanno certo cassa perché non sono esasperabili.
Ma questa cosa che non ha nome, questa cosa bipolare che ci piace e che ci fa star male, questa doppia dimensione a volte divisa per tempi ed a volte indivisa, forse meglio sarebbe rappresentabile con la musica, con un dipinto, o con la poesia.

Vi lascio alla riflessione (se vi interessa) con una poesia di Rainer Maria Rilke

"Luogo non ho dove adagiar la vita.
Ciascuna cosa a cui mi getto in dono,
n'é subito ricolma; - e mi rifiuta
."

Mi piacerebbe un confronto, anche su fatti concreti...magari possiamo spostarci in area riservata.

GFM

roberta.montinari
00martedì 7 luglio 2009 16:36
rifletto
Caro Gianfranco,
ciò che hai scritto mi colpisce tantissimo!
trovo azzeccatissime parole come movimento esistenziale – inquietudine- re/stare, tolleranza/intolleranza. Perchè danno l’idea di cosa succede a livello fenomenologico. La Fenomenologia e Psicopatologia Fenomenologica è una scienza anche quella, si parla infatti di scienze dure e scienze molli. Io preferisco dire chiuse o aperte. La fenomenologia è una scienza aperta.

Meno azzeccata mi sembra la frase, come tu scrivi, elaborata dalla psichiatria “cacciatori di sensazioni o emozioni”.

Sento estraneo tutto quel discorso sul cambiamento e poi, mi viene da pensare, che c’è altrettanta letteratura che dimostra che l’uomo non vuole cambiare oppure cambia troppo per non cambiare.

Insomma, consentimi di essere un po’ tourettica anche solo per osmosi, non ho ancora letto il libro della dott.ssa Fastame, ma ricordo bene, che durante la sua breve presentazione in assemblea, parlò di famiglia tourettica. Quindi non dimentichiamoci che la tourette è “infettiva” in un certo senso.
Mi spiego: vivere in dinamiche tourettiche in una VISIONE SISTEMICA, fa sì che tutti i membri della famiglia agiscano e reagiscano a quelle dinamiche.
Ed ecco che per empatia posso anch’io vivere il movimento esistenziale di cui parli e della difficoltà a re-stare…e come si esprima nella persona in un’ aspirale di energia che porta fuori dal corpo. Ciò lo si avverte, quando si è consapevoli, anzi quando si ha la massima consapevolezza. La difficoltà a re-stare insieme con il proprio corpo e con le proprie emozioni, e nel contempo si avverte un impulso a volte molto piacevole a volte doloroso dello scappar via.
Cosa mi aiuta ad uscire da questa dinamica nella quale sono ingabbiato? Forse il pensiero che da “automatico” può diventare “alternativo”? Forse un emozione? Forse un’esperienza? L’obbiettivo è quello di fermare questa dinamica così da poter riallineare mente e corpo ed emozioni.

Direi che la parola “futurista” si addice. Nel senso che un po’ si vive nel futuro e un po’ nel passato. Tutto ciò comporta un provare dolore.

Bella la poesia di Rilke! trasmette esattamente il sentimento che si prova!

Sacks a pag.134 del famoso libro: “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” dice:
“…la sindrome di tourette, da un punto di vista patologico, non meno che clinico, costituisce una specie di anello mancante tra il corpo e la mente,…”

Il professor Salvatore Natoli, docente di filosofia, a proposito dell’esperienza del dolore dice:
“Il dolore produce una forte interrogazione su di sé. Che senso ha la vita se io soffro? Se la vita è lo spazio in cui l’uomo deve realizzare le proprie possibilità, ecco, nel dolore che cosa si sperimenta?...l’interruzione delle proprie possibilità….una caratteristica del dolore è produrre la separazione dagli altri…il dolore per quanto abbrutisca, pone…interrogazioni radicali e profonde.”

Potremmo dire che quell’anello mancante tra il corpo e la mente che inevitabilmente ci dà dolore, quando non ci abbrutisce, ci permette di porci interrogazioni importanti sul senso della vita, radicali e profonde.

Grazie Gianfranco di avermi dato la possibilità con le tue parole, molto profonde, di esprimere questa riflessione!
Un saluto affettuoso
Roberta

Gianfranco Morciano
00martedì 7 luglio 2009 21:39
Re: rifletto
roberta.montinari, 07/07/2009 16.36:


Meno azzeccata mi sembra la frase, come tu scrivi, elaborata dalla psichiatria “cacciatori di sensazioni o emozioni”.
Sento estraneo tutto quel discorso sul cambiamento e poi......


E ancora una volta concordo perfettamente con te Roberta, anch'io sento insofferenza per questa propensione della psicologia e della psichiatria a dare nomi a dei fenomeni, peggio ancora di dare etichette che finiscono per corrispondere (nell'immaginario) a patologie che non esistono: se fai questo allora sei quello.
Non é sbagliato dire che molti TS sono "cacciatori di emozioni o di sensazioni", essi possono essere "anche", e non mi sembra giusto prendere un tratto e generalizzarlo a tutta la persona...e per sempre. E'd'altra parte quello che hanno fatto definendo la TS la "sindrome della parolaccia".
Io ancora non ho trovato un tourettico uguale ad un altro, al massimo ho trovato dei tourettismi simili, anche se coniugati in modo diverso...e non solo in coloro che hanno la diagnosi "giusta".


roberta.montinari, 07/07/2009 16.36:

Sacks a pag.134 del famoso libro: “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” dice:
“…la sindrome di tourette, da un punto di vista patologico, non meno che clinico, costituisce una specie di anello mancante tra il corpo e la mente,…” (.....)
Potremmo dire che quell’anello mancante tra il corpo e la mente che inevitabilmente ci dà dolore, quando non ci abbrutisce, ci permette di porci interrogazioni importanti sul senso della vita, radicali e profonde.


Ben questo, sì.
So che conosci lo psichiatra Giovan Battista Cassano, che definirei più neurologo che psichiatra. Nel suo testo "liberaci dal male oscuro" (che in realtà é un libro che riporta una lunga sua intervista) dove tratta della depressione e di altri disturbi neurologici, arriva a sostenere (citando anche altri autori che lo dicono) che il disturbo mentale é il prezzo che l'umanità paga per la sua tensione allo sviluppo ed al miglioramento della specie. Sarebbe che alcune anomalie si associano fortemente alla creatività, mentre la salute mentale si associa alla propensione conservativa.

Nel mondo si sa, i conservatori prevalgono, ed i creativi non soltanto a volte faticano a tollerare se stessi, più spesso devono percepire l'intolleranza dei "normali".
I creativi servono, ma riempiono in fretta tutto lo spazio disponibile...frequentemnente vengono dileggiati, espulsi, squalificati, incompresi; ancora più spesso si sottraggono da sé, a sè ed agli altri, ancora prima.



roberta.montinari, 07/07/2009 16.36:

Grazie Gianfranco di avermi dato la possibilità (....)di esprimere questa riflessione!
Un saluto affettuoso
Roberta


Grazie a te per la tua risposta e le tue parole, pensa che credevo di essere caduto in un solipsimo ermetico! Ancora qualche ora ed avrei cancellato il post. [SM=g7554]


marmotta@
00mercoledì 8 luglio 2009 12:24
io non ti ho risposto perchè aspettavo che si esprimessero i touretteici. Ma hai ragione tu: niente di più sbagliato che classificare rigidamente, è tutta colpa di Aristotele.
Meglio la logica fuzzy che concepisce la presenza di contorni sfumati in un insieme. Così tu appartieni a quell'insieme ma con un certo "grado" o "misura" e puoi appartenere anche al suo complemento senza per questo produrre contraddizione.

Io ad esempio mi ritrovo molto nel tuo post
cambiamento, irrequietezza, insoddisfazione e poi quella "percezione di essere intollerati da sè e dagli altri"... Per me è così, per mio marito non so. Nella nostra vita se fosse dipeso da lui non avremmo mai cambiato nulla (o forse io sono stata più veloce di lui), i cambiamenti lo mettono un po in crisi, tutto deve essere preventivamente analizzato, studiate le conseguenza, valutati i pro e i contro...



m00n296
00mercoledì 8 luglio 2009 20:12
[SM=x83398]
Gianfranco Morciano
00mercoledì 8 luglio 2009 22:57


Sì Marcella, sarebbe interessante aprire una riflessione anche sul rapporto col "cambiamento", due sono i poli che intravedo: quello di eccesso di novità (ma con tante spinte conservative collaterali, vorrei dire quasi autistiche), quello di blocco.
Non voglio generalizzare a tutti i tourettici, ma mi vedo spesso e vedo spesso in altri come dei passaggi repentini da un polo all'altro, "dicotomie" si scriveva un tempo su questo forum [SM=g7576]

GFM

m00n296
00giovedì 9 luglio 2009 09:02
La percezione di essere intollerati da sè e dagli altri -- ATTO I --
Aspettiamo il secondo! [SM=x83419]
marmotta@
00giovedì 9 luglio 2009 10:46
???
m00n296
00giovedì 9 luglio 2009 11:47
GF Capisce.... [SM=g11080]
Gianfranco Morciano
00giovedì 9 luglio 2009 14:49


Si, ma questo forum é di tutti e devono capire anche gli altri.

mOOn fa riferimento ad un vecchio utente del forum, che scriveva "atti" sulle "dicotomie intestine" (ogni atto era traducibile in 6-7 pagine A4 corpo 10 (+ o -), credo fosse arrivato al 10imo o 16esimo "atto". Erano testi interessanti anche se per me, almeno gli ultimi, erano diventati troppo pesanti. Era un protagonista che ci teneva ad esserlo, peccato che ci si sia persi.
Penso di avere qualche responsabilità per il suo allontanamento, poi però c'é un limite a tutto; il suo nick era EddieVedder, sa vai molto indietro lo trovi ancora Marcella.
Ora ha un suo sito internet, ho provato ad entrarci in passato ma per me é di livello troppo alto e complesso, anche il linguaggio.

Non sono panni sporchi mOOn, é semplicemente la nostra storia...e come volevi che fosse se non complicata e contorta, almeno all'origine?
Non mi manca Eddie, solo a volte penso che questa era anche casa sua.

GFM


m00n296
00giovedì 9 luglio 2009 15:27
A me, non ostante alcuni battibecchi (superati da tempo) mi trovavo bene con Eddie, e sopratutto perchè in passato anche se saltuarimente, mi è stato vicino in momenti difficili.
Un peccato sia sparito; io credo che ogni cosa si possa aggiustare, quando si vuole, quando c'è la volontà reciproca... io ne sono un esempio..


[SM=g7255]
Gianfranco Morciano
00giovedì 9 luglio 2009 16:33



...tu sei la dimostrazione che per quanto mi riguarda la porta é aperta (d'altra parte mai nessuno gli ha chiesto di andarsene), la decisione poi é del Direttivo...semmai lui volesse rientrare. Ma non credo proprio che lo vorrà, poi "dentro" non é mai stato.
Per me poi non é necessario che si aggiusti qualcosa, posso convivere con le differenze, se si esprimono correttamente (a partire da me naturalmente).

Per un rapporto personale poi con me ci vuole autenticità, sai sono un tipo esigente e segnato dalla vita [SM=g8159]

GFM

PS
...se fossi un moderatore ora farei una reprimenda per uso improprio di una discussione. Interverrei.



Danza Ballerina
00venerdì 10 luglio 2009 13:59
Avverto forte quel "qualcosa che impedisce di re-stare", ma non riesco a tradurre tutto questo sentire in parole. Meglio rubarle a qualcuno molto più abile di me..

"Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca."

Vincenzo Cardarelli

Angela.Angie
00venerdì 10 luglio 2009 18:12
Anche a me era venuta in mente questa poesia che in effetti ben traduce lo stato d'animo di molte persone, consentitemi, anche non tourettiche. Molte sono le "anime in pena", io ne conosco tante anche nella mia cerchia familiare. Questo ancora una volta testimonia il fatto che quello che prova un tourettico è sentimento comune a tanti, solo che in lui è esasperato. Dicono a mio figlio che ha "l'argento vivo" e lo dicevano anche a me..... Con l'età, almeno esternamente, mi sono placata, dentro non so...
Gianfranco Morciano
00sabato 11 luglio 2009 12:36


Sì Angie consentiamo, ed é per questo che esiste AST, anzi direi che questa é la connotazione caratteristica di AST, direi che questa é addirittura la sua forza.
Per non dimeticare:
"La comprensione di una tale sindrome amplierà necessariamente, e di molto,
la nostra comprensione della natura umana in generale.
Non conosco nessun´altra sindrome che abbia un interesse paragonabile
."»

Da una lettera di A. R. Lurija a O. Sacks


GFM

PS quando simona scrive per me é sempre una ventata di aria tanto fresca quanto enpatica, forse é per questo che mi lascia tanto in attesa [SM=g7566]
GiglioDellaTorretta
00lunedì 13 luglio 2009 12:07

PS
...se fossi un moderatore ora farei una reprimenda per uso improprio di una discussione. Interverrei.



io interverrei su un uso improprio dei PostScriptum [SM=g7576]

Scusate ma per una settimana avrò una connessione lenta e rada....
m00n296
00lunedì 13 luglio 2009 12:22
Connessioni sinaptiche lente?
Dai scherzavo, sei in vancanza?
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