autodiagnosi e credibilità

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marmotta@
00mercoledì 2 aprile 2008 23:43
ieri avevo lasciato, presso lo studio medico di una pediatra di mia conoscenza, una brochure dell'AST lasciando detto all'infermiera che avrei telefonato quest'oggi. Oggi ho telefonato per raccontare alla pediatra della sindrome e dell'associazione, per invitarla a leggere la brochure e magari a visitare il sito. Ovviamente ad un certo punto le ho detto che io conoscevo la sindrome perchè ne avevo un caso in famiglia e lei mi ha chiesto di chi si trattava. Io le ho risposto che si trattava di mio marito (che lei conosce) e a quel punto mi ha chiesto "ma chi gliel'ha dignosticata?" ed io li a raccontare la storia dell'autodiagnosi,... che abbiamo letto su internet di che si trattava, che abbiamo riconosciuto i sintomi, che molto spesso avviene così, ecc... .. ma mentre parlavo mi rendevo conto che ero poco credibile, insomma sentivo una strana sensazione di disagio, sarà stata mia impressione ma dall'altro capo del filo la voce mi sembrava meno amichevole, forse un po irritata, come se la dottoressa pensasse che ero un po svitata e che le stavo facendo perdere tempo. Forse è solo che io, al posto suo, avrei pensato così: che presuntuosa, si improvvisa medico e sulla base di qualche informazione su internet pretende di fare diagnosi!!!
Spero che sia solo stata una impressione sbagliata. Mi ha detto che si farà risentire e che ne parlerà con dei neuropsichiatri infantili di sua conoscenza.
Io aspetto fiduciosa. [SM=g8140]
ardena
00giovedì 3 aprile 2008 00:27
mai dire
GiglioDellaTorretta
00giovedì 3 aprile 2008 01:23
Uff...

Càpita, càpita...
ardena
00giovedì 3 aprile 2008 12:11
correggo io mio posto precedente....
mai dire ad un medico che ti sei auto-diagniosticato qualcosa tramite internet....si sentono defraudati...e non li biasimo nemmeno perchè è come se potessimo fare a meno del loro operato.Specialmente ad un medico che non conosce la patologia che ti sei auto-diagnosticato.... è come se lui pensasse "Com'è, non la conosco io e la conosci tu, non può essere possibile"....se invece avessi detto a lei....."Un neuropsichiatra mi ha detto che probabilmente potrebbe essere Tourette.....quindi io poi mi sono documentata.....ho scoperto questo sito..... [SM=g8120] [SM=g8120]" Allora sarebbe stato diverso.


Purtroppo con l'avvento di internet tutti cercano di farsi un auto-diagnosi....io sono il primo...e cadiamo in errori clamorosi,perchè se abbiamo un mal di testa,e cerchiamo su internet la probabile causa, non ci soffermiamo sù una banale emicrania,ma sul peggior tumore al cervello che possa esistere e quindi andiamo nel panico. Certo che la rete puo' aiutarci a capire qualcosa,ma dovrebbe essere sempre un clinico a confermarcelo.

Anche io ho autodiagnisticato, tramite questo sito, la Tourette a mio figlio,poi tramite la rete ho cercato uno specialista (NPI) che si occupasse di tale patologia,sono andato da lui, e lui, dopo vari accertamenti clinici,sedute neuropsichiatriche,e psicologiche, mi ha confermato la diagnosi. Avvalorata poi da Morciano,Parisi,Buonomo.
Certo l'ho scoperta io tramite internet,ma i clinici me l'hanno confermata.

E credo che questa sia anche la "mission" di questo sito, la divulgazione ,avvalorata da risultati scientificamente provati e da cure non empiriche e clinicamente testate.

Ciao


Arturo
GiglioDellaTorretta
00giovedì 3 aprile 2008 12:31
Hai ragione, Arturo

dovessi parlarne a un medico, vedrò di essere circostanziato
marmotta@
00giovedì 3 aprile 2008 13:58
nel caso di mio marito non ho alcuna diagnosi ufficiale. Ma non abbiamo dubbi in proposito. Capisco le perplessità che questa affermazione può generare, ma mio marito rifiuta qualunque approfondimento.

Cmq l'ipotesi che si trattasse di Tourette fu fatta da un neuopsichiatra a cui ho raccontato delle "stranezze" di mio marito.

Grazie comunque per la dritta. La prossima volta sarò più prudente, piuttosto spero di non avere fatto più male che bene!
Gianfranco Morciano
00giovedì 3 aprile 2008 17:46
...d'accordo con Arturo, con un'aggiunta.
I medici sono uomini e come tali soggetti a influenza culturale, qualcosa sta cambiando ma moltissimi di loro si costruiscono una rappresentazione della realtà che non tiene conto dei grandi mutamenti in corso.
Fino a vent'anni fa alcune categorie professionali detenevano un sapere che era anche potere, e questo potere incideva sulla loro autostima...alta, di solito. Medici, Ingegneri, Professori, eccetera, erano guardati con riverenza dalla gente comune che li credeva dotati di un sapere immenso ed inarrivabile, a cui si inchinava.
Nella fantasia popolare un medico é quello che "sa tutto" e che ha un potere su tutto; nei piccoli e medi centri abitati, ieri più di oggi, un medico oltre a ricevere doni materiali di riconoscenza (non dovuti)...spesso diventa anche sindaco. Di solito il figlio del medico diventava medico a sua volta tanto quanto sindaco...posto per il quale a volte doveva e deve competere col farmacista.

Ma la storia é cambiata e il Sapere oggi é alla portata di tutti, di tutti quelli che vogliono impegnarsi per conquistarlo. Così come un genitore oggi va nelle scuole non più solo a "farsi dire" dagli insegnanti, ma anche a confrontarsi, accade che allo stesso modo ci si possa rapportare al medico curante. Medici ed insegnanti, ancora intrisi di una vecchia cultura, spesso reagiscono a questo in modo simile: si seccano, vivono il sapere del paziente-utente come autoritates violatio (spero si scriva così)... insomma, che almeno stò paziente il suo sapere non lo esibisca...proprio con me!!

Ma lo sviluppo sociale fa il re nudo, ed oggi non solo sappiamo tutti molto di più (la media culturale italiana é enormemente salita negli ultimi anni, almeno sotto l'aspetto delle nozioni) ma sappiamo anche che nessuno, neanche un medico, può sapere tutto. Non solo, sappiamo che potrebbe pure non capire, e fare errori anche gravi.
Personalmente non credo che questo cambiamento sia una perdità di valore, anzi. Penso infatti che oggi un medico, accettando di scendere da un piedistallo anacronistico, possa davvero mostrare il suo valore come uomo, come uomo di scienza. E per fortuna ne abbiamo di medici fantastici, di dottor House reali, il cui valore é conquistato sul campo per merito proprio, con studio, fatica ed umiltà.

Un'aneddoto Marmotta ce l'ho anch'io:l'altro giorno Chiara é andata a fare la visita morfologica (a proposito, é maschio) e la ginecologa guardando la scheda clinica legge questa cosa della Tourette, non dice di non conoscerla, però si sente di affermare con decisione "ma come non li ha fatti gli esami per questa malattia"? CHiara a quel punto le ha spiegato e con calma, ma lei alla fine non ha detto neanche grazie...anzi é rimasta fredda e con quell'espressione scettica,che credo abbia più un valore di relazione che di vero scetticismo scientifico. Credo più o meno come il tuo medico Marmotta.
La nostra poi non ha voluto neanche la brochure...lei "sa tutto". [SM=g8318]

Sono cascami culturali di un'epoca andata, dobbiamo tollerare perché in un'epoca di transizione c'é anche questo.
Ottimi i suggerimenti di Arturo, come sempre.

GFM



marmotta@
00giovedì 3 aprile 2008 20:14
grazie a tutti. Ero in piena crisi di disistima. Io sono molto emotiva e anche se mentalmente mi preparo dei bei discorsetti razionali, al momento posso anche lasciarmi andare con frasi inopportune come quella. Starò più attenta e grazie ancora.
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