E' andata
Sai quella sensazione che provi quando si deve verificare un evento di cui sei partecipe in prima fila e non riesci a prevedere cosa potrà succedere, se ci sarà gente, se tutto funzionerà a dovere? Questo era il nostro stato d’animo nei giorni antecedenti il Convegno di Vercelli sulla tourette rivolto agli insegnanti e ai medici pediatri che si è svlto ieri. Le trepidazioni di Franca e Maio si sono sciolte fin dalle nove del mattino quando alla chetichella sono giunti insegnanti e studenti a riempire l’aula magna dell’Istituto “Stampa” che ci ha ospitati. Circa un’ottantina di presenze, pochi i medici pediatri ma qualcosa non ha funzionato nella comunicazione, bene invece gli insegnanti di tutti gli ordini di scuola e, gradita sorpresa, gli studenti del liceo pedagogico e della scuola per educatori che erano lì non per fare numero ma perché interessati sul piano professionale.
Dopo i saluti del dirigente del CSA (ex Provveditorato) e dell’introduzione della prof.ssa Angela Fossati, responsabile dell’Ufficio scolastico e promotrice, insieme ad AST-Sit dell’iniziativa il nostro Vice-presidente ha esordito nella presentazione del Convegno con un suo toccante intervento frutto del suo incontro con la tourette e che ha subito fatto comprendere la complessità di questa sindrome. Poi il sottoscritto e Franca hanno presentato l’Associazione, scopi e attività, disponibilità a continuare questo lavoro se verrà sollecitato dall’interesse dei partecipanti.
Il primo intervento scientifico è stato svolto brillantemente dalla prof.ssa Chiara Fastame dell’Università di Pavia e Sassari e membro del nostro Comitato scientifico, la quale ha tracciato un quadro d’insieme sulla TS, dai primi pronunciamenti alle diverse teorie, da come si manifesta la sindrome al suo carattere strutturale neurologico, alle problematiche connesse per chi ne soffre alle famiglie che devono condividere queste situazioni di disagio. E ovviamente i risvolti che dalla sindrome e dalle cure farmacologiche ne conseguono sul piano scolastico.
Il dottor Cristiano Termine, anche lui studioso sul campo della TS e clinico che ha in cura diversi casi ha voluto parlare di “condizione” di chi è portatore della sindrome più che di “malattia” che connota negativamente senza appello, mentre molti soggetti non si sentono affatto malati e con ciò ribaltando radicate concezioni che tendono ad escludere le persone mentre invece ci sono risorse da valorizzare come dimostrano eloquenti casi di eccellenza. E poi ancora capire che cosa genera i tic, come si presentano, cosa nascondono, come si possono trattare, e qui un approfondimento sull’andamento intermittente e anomalo dei fenomeni e quindi su quanto sia difficile l’efficacia della cura farmacologica soggetta agli “alti e bassi” dell’intensità delle manifestazioni ticcose.
Il dibattito è stato introdotto mediante un video inglese commentato dalla prof. Fastame in cui si rendono evidenti l’involontarietà dei tic, le loro varie manifestazioni, il disagio personale e sociale in cui si incorre. E poi a valanga gli interventi dei docenti, stimolati dall’ampiezza e dalla chiarezza delle esposizioni, per cercare risposte sul piano metodologico e didattico da proporre nelle classi, sulle tecniche da adottare per evitare forme di esclusione o di bullismo, per agevolare l’integrazione e ridurre l’ansia di chi convive con queste manifestazioni involontarie difficili da sopportare.
Il tempo come sempre è tiranno, presto giungono le 13, occorre chiudere anche se sono ancora molte le domande; forse ci ritorneremo con una seconda fase sulle tecniche da adottare in classe, vista la disponibilità della prof. Fastame, posto che il compito della scuola è quella di non lasciare nessuno per strada, anzi di fornire gli strumenti proprio per quelli che ne hanno maggiore necessità per conseguire quel diritto allo studio per tutti, costituzionalmente protetto, che fa di un paese una comunità evoluta, civile e democratica.
Gianni