Ti capisco benissimo Celeste. A volte la disperazione ci fa compiere delle scelte che il più delle volte peggiorano la situazione e contribuiscono a far crescere l'ansia nei nostri figli con le conseguenze che sappiammo... In questi mesi di crisi amici e parenti si sono prodigati nel fornirci "consigli" e "indirizzi" del tipo: "conosco un dottore che è un dio (si occupa di cefalee!!!!)" o "avete provato l'agopuntura?" o "conosco un guaritore che fa miracoli
" o "conosco una sensitiva che è in grado di dirvi qual'è il problema!!!!
", BASTAAAA.
Sappiamo benissimo di cosa si tratta, così come sappiamo che di solito verso i 19-20 anni i tic dovrebbero attenuarsi e in molti casi sparire del tutto e di questo ne sono sicuro!!
Rimane il problema di come affrontare questi anni difficili dell'adolescenza facendo in modo che subiscano meno traumi possibili.
Come dici tu ci sono solo due persone che, con i loro staff, sanno come affrontare la ST. Il fine è lo stesso ma l'approccio è diverso, lo sappiamo,solo farmacologico e invasivo da una parte che, secondo me, può dare risposte più rapide ma funziona per periodi limitati di tempo e di certo non rimuove le cause, mentre dall'altra si attuano altre tecniche riabilitative, educative e comportamentali che, possono aiutare a limitare l'uso dei farmaci e soprattutto a non considerarsi dei malati.
Cambiare terapia? La certezza del funzionamento di un farmaco non ce la può dare nessuno è per questo che forse è il caso di adottare altre soluzioni che permettano di fronteggiare i momenti di crisi modificando comportamenti e soprattutto cercando di capire se ci sono altre cause, psicologiche, che possono aver accentuato i tic.
Questo almeno è quello che penso, poi tra il dire e il fare.....
Un caro saluto e.... teniamo duro.
marco