Marmotta che mi dà le spalle è molto simpatica: mi ispira simpatia:))
So che commetto un errore a scrivere adesso, perchè oggi non sono in forma e quanto sto per dire andrebbe forse trattato con più chiarezza.
Tourette 1234 mi dava fastidio; tourette 1525 no; il numero 1234 isolato non mi dà nessun problema. Unito al nome sì. Ora non mi crea nessun fastidio: l'esposizione è stata così prolungata da farmi passare il fastidio.
il numero 1234 mi ricorda un computer con lo schermo verde su cui scorrono una serie di numeri, tipo matrix. Non è che proprio me lo ricorda...lo vedo. Tuttavia vedo anche la realtà, cioè la mia stanza. Vedo ciò che ho davanti più il computer suscitatomi da 1234.
Lo stesso 1234 unito al nome tourette mi dava una brutta sensazione. Il colore era giallo. Questo colore mi rimandava alla mente l'avatar di un pagliaccio che scrive su questo forum. Ho odiato quell'avatar. Poco serio! Grande fastidio. Forse era il pagliaccio che mi disturbava. Non lo so. Devo abbandonare questo ragionamento perchè nella mia mente si ammassano le immagini e poi non la finisco più. E' come seguire un filo.
1525 colore azzurro. Nel 1525 Pietro Bembo pubblica le prose della volgar lingua. Vedo di fronte a me un libro fotocopiato dalla compertina plastificata azzurra. Bellissima sensazione. Sarà l'argomento interessante. Sarà l'odore di inchiostro. Sarà l'insegnante amabile. Bellissima sensazione comunque.
I numeri...per me sono un ritmo. Oserei dire un tic. So che questo non avrei dovuto scriverlo perchè in futuro dovrò dare spiegazioni che, forse, non avrò la forza di affrontare. Riassumendo posso dire questo:
Dante (1265-1321) Non vi è logica. Un tempo vedevo la copertina della Divina Commedia, e vedevo la data. Ora sento uno scatto dentro di me. Un clic nella mia mente. Se sbaglio data so di sbagliare perchè non si produce lo stesso clic. Lo stesso piacere. Non so se sia una soddisfazione intellettuale o una soddisfazione legata allo scaricamento interiore del tic. Ma dire le date a memoria mi fa stare bene. Dirle nella mia mente. A volte le dico così veloce che non le dico. Solo tanti scatti. Ma so di averle dette.
Numeri telefonici. Per ovvie ragioni qui di seguito riporto numeri fasulli, a titolo d'esempio, purtroppo questi numeri non mi danno nessun piacere, perchè inventati...anzi, cambio idea.
Prima scrivo quelli reali, così catturo l'immagine, e poi li modifico per ragioni di privacy:
3222222450 il mio amico F. che beve birra. Il 450 mi ricorda la sua pancia.
0007705227 05 è un la mia ex amica con un ago. 227 una cascata. Non vedo proprio un ago. e' una sensazione. non una puntura. Un ago che si infila in un cerchio azzurro. Sensazione. Immagine. Indescrivibile. Ora ho in mente la cartolina di un famoso monte giapponese. Maledizione...mi pare inutile continuare.
Il sunto è questo: il numero, o meglio, la sequenza numerica, è un ritmo. Da tale ritmo, però, nella mia mente possono nascere immagini. Tali immagini sorgono da ricordi, sensazioni o associazioni.
Codici fiscali. Sono goloso di codici fiscali. Ripeterli dà pace. è bello quanto una sequenza di bestemmie.
Comunque....nessun problema coi numeri, anzi. Il problema è un altro...
Ora sto male. Starò male se ne parlo. Allora ve lo accenno. Ho gravi problemi coi lineamenti delle persone. I lineamenti dei visi scatenano in me le stesse sensazioni che provocano i numeri o altre immagini.
I lineamenti mi causano gravi analogia. Vedo il viso di una persona. Alla mente mi giunge un'altra persona che ha in comune con la prima quel lineamento; poi una terza persona che con la seconda ha in comune un altro lineamento ancora...e così via.
Le immagini di ogni singola persona si sovrappongono, arrivano a coincidere.
A volte vedo una persona per la prima volta e mi pare di conoscerla da anni.
Ma il problema non è questo. Il problema è che ogni volto è accompagnato da una sensazione, spesso sgradevole, e vedo anche la scena dove tale sensazione ha avuto luogo per la prima volta. E amo o odio una persona in base a queste sensazioni analogiche, anche se l'ho vista per la prima volta. Amavo tantissimo la mia ragazza perchè il suo volto era nuovo, i suoi lineamenti non mi ricordavano niente. Era lei e basta, e non un milione di immagini che si sovrapponevano.
Io ricordo per immagini. Ragiono per immagini. E purtroppo ricordo anche per sensazioni. Terribile. Terribile perchè la sensazione suscita altre immagini.
Terribile perchè a volte non riesci a leggere. Pensiero analogico visivo. Così mi piace chiamarlo. Io leggo "nave" e vedo una nave...e fin qui nessun problema. Ma se poi all'immagine della nave si associa magari il "mare in cui ho fatto il bagno" e poi si assoccia "una persona con cui ho passato le vacanze" e altre immagini ancora...allora a quel punto leggere diventa impossibile.
Grazie a Dio l'analogicità non è sempre presente. A volte leggo "nave" e vedo una nave...ma non vi assoccio nessun altra immagine.
Non so. Forse ho sbagliato forum. A volte credo di essere schizzofrenico. Immagini e sensazioni che scorrono a una velocità incerdibile nella mia mente.
Dovevo dire altre cose, ma mi fermo qui. Scusate la sintassi frammentata, ma non ho la forza di creare dei bei periodi lineari.
Eppure c'è un'altra cosa...mi è successa stasera. Mi succede spesso. E' questo uno dei miei dolori più grandi. Questa cosa delle facce. Facce che richiamano altre facce unite a sensazioni. Terribile.
Stasera ho pensato che se mi fossi lasciato andare ad una scarica di tic forse tutto questo sarebbe scomparso. Non so...
La realtà non è ciò che vedo. Cioè, non è ciò che sento. Se odio una persona è perchè il mio pensiero analogico visivo è un po' fuori controllo. Questo mi dico. Ma così non va. Allora, se non posso credere a quello che vedo, a quello che sento, che cosa è reale??
E le persone che mi stanno simpatiche, sono realmente tali?
So che è tutta una questione di tensione neurologica.
Una volta è successo un miracolo. Camminavo e vedevo i visi delle persone....e non provavo nulla. Potessi vivere per sempre così.
Inizialmente il problema dei visi era limitato a persone con le quali ero legato...e dunque soffrivo ma non ci badavo. Dicevo a me stesso che se mi davano fastidio doveva pur esserci un motivo.
Poi questa cosa ha dilagato. Il problema sorgeva anche con persone sconosciute. Sono stato all'estero, con persone mai viste, e il problema sorgeva. Allora ho capito.
E' scattato un campanello d'allarme. Se provavo lo stesso con persone sconosciute significava che il problema proveniva da dentro di me, e non dal mondo esterno.
Ma così non ho risolto niente. La sgradevole sensazione e l'esplosione analogica persiste. E poi mi chiedo: come si può amare una persona, quando il tuo sentimento è "analogico"?? Amo lei, o amo il fatto che i suoi lineamenti non siano "linkabili"??
Ma lasciamo stare questi ragionamenti filosofici. Vorrei solo riuscire a leggere vedendo una "nave", ma senza vedere tutte le altre immagini e sensazioni che nulla hanno a cha fare col testo che sto leggendo.
Detto ciò, ci tengo a precisare che il pensiero visivo analogico mi ha dato anche degli immensi vantaggi. Ma è piuttosto complesso controllarlo.
Ragiono per immagini. Concetti quali nuora, suocera, genero per me, da bambino, risultavano incomprensibili. Ho dovuto iniziare a costruirmi delle immagini mentali. Ora per me la suocera è una signora che lava i piatti mentre il figlio rientra a casa e gli presenta la fidanzata.
Fosse così facile. Non è un filmino a rallentatore. Sono piuttosto una serie di scatti veloci, da cui intravedo le immagini che mi aiutano a capire.
I concetti astratti....nella mia mente assumono concretezza. Altrimenti mi è impossibile capirli.
Il lampo di genio è un'immagine che poi trasformo in parole. A volte è solo una sensazione, che trasformo o diviene da sola un colore...e poi, se sono fortunato diviene un immagine.
Non ho mai parlato di ciò col neurologo. Forse mi avrebbe spedito dallo psichiatra.
Questo post è troppo lungo. E i post lunghi generano confusione. Molte delle cose che ho detto qui sono importantissime per me, perchè trasformandole in parole gli ho dato una realtà, mentre prima per me erano solo una sensazione fatta di scatti.
Molte cose saranno ignorate. Ma non sono riuscito a trattenermi.
Non ho vogli di rileggermi. Scusate dunque gli errori.
Ah, cosa più importante: alcune immagini mi provocano ansia. E lì sono fregato. Basta un'immagine ansiosa e il pensiero analogico mi porta alla mente solo altre immagini ansiose...che fregatura!
Vorrei solo riuscire a leggere con maggiore tranquillità.
Ora, mentre scrivevo, le immagini sono diminuite. Non sono sempre presenti. Questo è un buon periodo. Ma ci sono stati mesi in cui ero disperato.
Ah dimenticavo: la natura delle immagini??? Non sono animazioni...sono frammenti di realtà, fotografie in movimento, e io sono lì dentro...anche se non mi vedo. Vedo l'immagine, il frammento di realtà come se io fossi dentro quella realtà. E indovinete un po' che faccio lì dentro? Indovinate un po'??? Faccio il tic!! Non è che proprio mi veda facendolo...sento di farlo. Un tic. una Sensazione.
Perdonatemi se non vi saluto...ma non mi va...e questo è un altro grave problema. Disturbo oppositivo provocatorio.
E' già tanto se non vi insulto...così, senza motivo O__O
[Modificato da owlly 02/04/2018 12:35]