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Ultimo Aggiornamento: 02/04/2018 19:39
25/01/2010 23:48
 
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Registrato il: 09/07/2007
Responsabile Scientifico
Per Roberta e gli eventuali interessati
...tu pensaci ma intanto prendi atto che molti studiosi vi hanno già pensato (che evidentemente Soldani non conosce).

Roberta c'è un medico (ad esempio) che é nominato "lo psichiatra degli artisti" in quanto in Francia ha molti clienti proprio nel mondo dell'arte (in realtà ha in cura anche diversi scienziati e uomini politici), si chiama Louis Bertagna e dice cose come queste:
-"Il cervello é una macchina e più una macchina é sofisticata più é fragile. Se lei prende un'auto normale, va sempre. Se prende una Ferrari deve poter contare su di un buon meccanico. Se poi saliamo alla formula 1, ci vogliono venti meccanici per far corerre quell'auto 20 minuti, poi va in panne. Ecco:i veri ceativi, i geni artistici, vanno facilmente in panne"
-"SE per qeste persone lei mette in fila su una colonna le nevrosi, il mal di vivere, gli handicap che hanno avuto, e su una colonna a fianco tutte le realizzazioni o le "prestazioni", non si riesce a credere che si tratti degli stessi individui"
-"in fondo chi non é nevrotico non ha bisogno di creare, ha già tanto: può godere della vita ed anche di quello che hanno creato gli altri"


Gli fa eco Cassano:
-" si può pensare che costui esperimenti una gamma così vasta di emozioni -passando dal tormento all'introspezione sottile- che la sua sensibilità ne risulta affinata, la varietà aumentata, l'intensità delle percezioni profondamente acuita. Quando sì fatte caratteristiche occorrono in una persona ANCHE (per i mie denigratori sottolineo questo "anche" GFM)dotata di ingegno e doti espressive, ecco allora il più facile prodursi dell'opera d'arte"

Kay Jamison ha trattato l'argomento in un testo edito anche in Italia ("Toccati dal fuoco" Longanesi) riportando ricerche genealogiche che dimostrano la stretta familiarità tra genio e malattia (nonché sofferenza o disturbo mentale), tratta degli "artisti maledetti" e dell'incidenza del suicidio tra i creativi, soprattutto esce dalla ricerca strettamente sindromica (cosa che nel nostro piccolo anche noi abbiamo fatto) per scoprire che nelle famiglie dei geni, degli scienziati e degli artisti di fama, l'incidenza di diverse forme di disturbo mentale é molto più alta che nei gruppi di controllo. Nel nostro campione invece abbiamo visto che se non c'é tourette (e spesso c'é) é alta la frequenza di altri disturbi o anomalie caratteriali.

LO psicoanalista romano Mario DeMarchi, mi pare nel testo "L'angoscia primaria", scrive che il disturbo mentale é strettamente correlato al pensiero creativo e che il pensiero dei creativi é l'innovatore della nostra specie (alla fine come vedete mica le cose che ho detto fino ad ora le ho inventate io,anch'io mi ispiro). Di più, dice che esso si deve essere fissato geneticamente nell'antichità in una parte della nostra specie con la "scoperta della morte" e che non é un caso che le tumulazioni compaiono nella stessa epoca delle prime opere d'arte (pitture murali e grafiti).

Voglio finire questa carellata con uno studioso ottocentesco che mi sta molto a cuore e che purtroppo é noto ai più soprattutto per i suoi (gravi) errori legati alla fondazione della cosidetta fisiognomica, in realtà Cesare Lombroso era uno studioso serissimo ed innovativo per i suoi tempi (nei limiti di quei tempi).
Lombroso nel 1864 scrisse un testo dal titolo "genio e follia" nel quale definiva "la genialità" una "psicosi del gruppo epilettico" (andando molto vicino a studi recentissimi)...e suggeriva quindi di non essere troppo invidiosi dei geni, i quali sono quasi sempre anche persone infelici e dal carattere turbolento e inquieto.

Potrei citare altri studi, ricordare che nel romanticismo si fece un mito dell'associato "genio e sregolatezza", ma credo che per ora basti, penso di aver annoiato abbastanza e magari di aver già fin troppo eccitato coloro che mi descrivono come un folle che va dicendo in giro che tourette E' SOLO GENIO e non é MAI malattia. Una caricatura che penso di non meritarmi, anche se poi sulla follia...diciamo che se ne può discutere. D'altra parte non é da folli il solipsismo nel quale in questo forum me la canto e mi rispondo da me?

IO penso che nella Tourette la convivenza tra inquietudine esistenziale e genialità sia un associato molto probabile e che nella tourette il disequilibrio sul "polo follia" é molto meno accentuato che nel disturbo bipolare (ad esempio), mai negata la sofferenza di alcuni.
Nel blog di soldani si fa un errore che é tipico delle persone autocentrate: partire da sè per interpretare il tutto. Ad esempio DeLogu vi scrive che in suo figlio tourettico non vi é alcuna intelligenza prodotta dalla tourette (per la precisione dice che é intelligente ma non per via della tourette) e quindi ne deduce che non c'é genio nella tourette, in perfetta sintonia con lui lo stesso Soldani assicura che Mozart non componeva musica grazie alla tourette (lo dice per dimostrare che la sindrome non produce competenza musicale o artistica)...insomma ci vorrebbero solo malati.
Insomma, vi chiedo: si capisce perché questa cosa mi fa tanto girare gli zebedei?!


La vera scommessa sta proprio nel predisporre azioni educative, curative quando servono e preventive, per far sì che i sintomi chiamati Sindrome di Tourette, volgano più verso il vantaggio che verso la difficoltà. Tutto qui quello che voglio dire, non mi sembra difficile da capire per chi non é in mala fede.

GFM


E' il genio,
come la perla nell'ostrica,
solo una splendida malattia?

HEINRICH HEINE



[Modificato da Gianfranco Morciano 26/01/2010 00:07]
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