matisse123, 10/02/2009 17.23:
Vorrei chiedere se la brutta grafia dipenda anche dalla disornaganizzazione neurologica; mi spiego meglio: Andrea (seconda elementare) ha una brutta grafia ed in particolare non riesce a regolare lo spazio tra una parola e l'altra(sullo stesso rigo lo spazio tra le parole è sempre diverso o è troppo o è troppo poco) , fa fatica a iniziare a scrivere sul rigo partendo dal margine(lascia sempre un pò di spazio),tende a ripassare le lettere già scritte; se lo riprendo riesce a correggersi ma spontaneamente scrive così.
Vorrei sapere se faccio bene a riprenderlo ma soprattutto vorrebbero saperlo le maestre se intervenire oppure no.
Io credo che tutto questo dipenda dal suo disordine neurologico ma ne vorrei conferma,perchè se così non fosse sarebbe il caso di correggerlo.
Grazie
Grazie Matisse,
é questo un tema centrale negli studi sull'organizzazione neurologica, e non solo per quanto riguarda la funzione grafica in sè ma anche per il rapporto esistente tra questa e gli stati d'ansia, tra questa e la capacità neurologica di razionalizzare gli effetti delle emozioni, ad esempio le ossessioni.
Scrivere é molto di più che scrivere e per la nostra specie la comparsa della scrittura rappresenta un salto evolutivo notevole (circa 7000 anni fa), così come in precedenza lo era stato il disegnare (circa 25.000 anni fa) ed il parlare (comparsa circa 250.000 annmi fa). Prima di questi passaggi, che hanno tutti lasciato una traccia genetica nell'organizzazione e nello sviluppo dell'encefalo, vi erano solo vocalizzi e movimenti, gestualità. Gli ultimi stadi evolutivi, proprio perché sono gli ultimi, sono più fragili e più facilmente "perdibili e deformabili" se lo sviluppo individuale viene disturbato, nel suo processo di organizzazione, tra la vita intrauterina e (più o meno) l'adolescenza.
Sarebbe però un errore credere che una disgrafia debba essere corretta, nella TS, solo nella funzione motoria o grafica, per farlo bisogna partire da processi di organizzazione precedenti a quelli della motricità della mano. Con gli esercizi neuro-educativi sugli schemi motori (vari riflessi, striscio, gattonamento incrociato, etc.), che servono a riorganizzare gli schemi e conseguentemente ad abbassare la tensione generale, spesso l'effetto indiretto é un miglioramento della grafia...segno che gli esercizi stanno funzionando. Spesso migliora anche la dizione delle parole, oltre che la dominanza.
Quello che non sono riuscito a far capire in questi due anni é che le emozioni sono fatte di molecole chimiche e che queste molecole (per tipo, qualità, quantità e processi) sono il prodotto dell'organizzazione neutrlogica e del movimento generale. Se anche io intervengo rimodulando queste molecole con altre molecole (farmaci, magnesio, ferro o alimenti immessi o tolti) non ho che operato sull'effetto finale della disorganizzazione di base. Per questo ringrazio Matisse di aver portato questa discussione.
Nel convegno che abbiamo fatto sull'organizzazione neurologica, presente Manolo Rodriguez, a cui qualche genitore di AST ha partecipato abbiamo affrontato proprio questi temi, e non per niente avevano partecipato operatotori e genitori di ADI (Associazione Dislessia.dissgrafia Italia).
SE digitate su di un motore di ricerca le parole "la fabbrica della scrittura" troverete dei lavori sul tema fatti nelle scuole con alcuni dei membri del nostro comitato scientifico.
GFM
[Modificato da Gianfranco Morciano 12/02/2009 11:52]