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Autore

FURIA CIECA

Ultimo Aggiornamento: 12/11/2008 10:21
09/11/2008 23:11
 
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Post: 313
Registrato il: 07/11/2007
Socio AST-SIT
Sarei in dubbio se metterlo qui o in "caratteristiche"...ma se mi perdo qui a scegliere la mia onda bacia le rocce..

Dunque..

Alla fine bene o male ci ricado sempre nel discorso "energia primordiale", "rabbia animale"...
Ora però cerco di spiegare meglio quello che mi succede..

Stamattina sono andato a correre..
Era da un paio di mesi che non facevo una garetta abb lunga e seria..
Col mio amico si è scelta la 18 km con percorso tutto sali e scendi, in collina e in mezzo ai boschetti..
A metà gara, gambe imballate, ci è venuto il dubbio di optare per una più ragionevole 12 essendo entrambi fuori allenamento..
(si può sempre scegliere fino a metà circa essendo i percorsi intrecciati..)
Alla fine però sbilancio però l'ago per la 18, tranquillo al pensiero che al massimo la si finiva con calma camminando..

La scelta si è rivelata la migliore, lasciando così incertezza e pigrizia a bocca asciutta..

Qui cerco di spiegarvi tutta una serie di emozioni che fanno da sfondo alla mia vita e che in particolare provo con musica e sport come la corsa..
Vivo da sempre solo per capirle e sfruttarle al meglio..

(..oggi ho fatto una fatica per trovare l'onda.. avevo lasciato in attesa il post e lo riprendo ora..
Un pò per i miei "scleri" sulla tastiera cancellando e riscrivendo, mi irrita il cursore che lampeggia, [mi viene da chiudere gli occhi ogni volta prima che sparisca e riaprirli quando è già riapparso..così da vederlo sempre "acceso"..oppure il contrario..] poi c'erano i miei nell'altra stanza che mi distraevano e metter su musica non aiutava, dato che mi catturava l'attenzione..
Cmq tornando al punto..)

Poco dopo aver scelto per la 18, la fatica si stava facendo sentire..
Tra l'altro i soliti tic che faccio correndo non aiutavano e tendevo ad essere contratto nel collo, contraendo la gola, braccio e mano destra..
Non riuscivo a impormi di stare tranquillo e concentrami sul respiro e la risposta fisica..

In più già appena partito mi chiedevo perchè diavolo mi ero alzato presto per fare tutta quella fatica..
Li per li, per quanto ricordassi l'emozione del superarla e dello sprigionare energia, sembrava lo stesso tutto così lontano..così relativo ed evitabile, non indispensabile..

Come il mio solito, relativizzo tutto e appiattisco le cose..pur conoscendo che importanza hanno alcune di queste..

Tra l'altro era un pò che il mio amico ed io non ci incontravamo, per cui si scherzava e chiacchierava un pò, anche per ingannare i chilometri..

Ad un certo punto però si smette di parlare e di colpo l'attenzione cade sugli unici rumori che si sentono..
Il pestare dei piedi e i respiri profondi nostri e di chi ci stava davanti e dietro, scandivano un ritmo comune..
La concentrazione aumenta e mi rendo conto che volente o nolente sono li a metà gara e non sto poi messo così male...è solo poca grinta e un pò di apatia..
Però, quando hai le gambe dure, quando vorresti solo sederti..quando pensi che tutto sommato che tu arrivi o no non cambierà poi molto e potresti anche fare a meno di far tanta fatica, perdi del tutto la voglia di farcela.
In questo paradigma mentale non c'è spazio per la grinta, non la ricordi neppure..

Ricorro allora alla mia onda..voglio crederci, posso scuotermi dentro e dal terremoto produrre un'onda mai vista...
Comincio a visualizzare come una scossetta elettrica..come una scintilla che tenta di accendere qualcosa..
La visualizzo di nuovo e mi immagino come di espandermi, come se fossi in un guscio e pian piano si formino delle crepe che lasciano uscire una Luce accecante...
Collego queste immagini con il pensiero delle sfide che ho affrontato nella vita..con le volte che ho cavalcato questa grinta, col fatto che la volontà è tutto, che devo essere inamovibile come una montagna..
Lentamente comincia a crescere un urlo silenzioso dentro me, un urlo animale, furioso e acciecato dalla rabbia..
Un brivido mi percorre la schiena, sento una prima sferzata di energia, come una fiammella pilota che accende una vampata e che mi commuove quasi producendo una lacrima..

Capisco che ho acceso qualcosa, che ho cambiato paradigma..
Capisco che ho svegliato il mio demone e che ora posso avere la sua energia..

Mi concentro, respiro profondamente, le gambe partono, il cuore quasi non si accorge che sto correndo...mi aggiro per il sentiero come una belva inferocita, quasi ringhiando..

Mi ripeto in testa immagini, scene, frasi di motivazione..

Soprattutto quelle dei film..uno fra tutti il discorso di un coach di football nel film "Ogni maledetta domenica"
Qui lo potete vedere: it.youtube.com/watch?v=jQvU9aWuqwQ

Mi ripetevo soprattutto quel "LA DIFFERENZA TRA VIVERE E MORIRE!!"
Quella mi mette i brividi...
Perchè è imporre la propria esistenza, far vedere che si è vivi e vibranti!

Cerco di non perdere quell'alchimia e mi mangio gli ultimi chilometri..
La stanchezza verso la fine si fa sentire, ma ormai nulla può fermarmi e finisco la corsa..

Come al solito dopo cose del genere mi sento vibrare tutto il giorno..
Mi sento così aperto che potrei piangere per qualsiasi cazzata..

E qui, la mia analisi si collega al discorso del pianto.
Sono convinto, davvero, che dietro a questo concetto di energia e dietro al pianto ci sia qualcosa di davvero importante..di così prezioso da passare la vita a cercare di capirlo.

Pianto e grinta, almeno in me, sono facce della stessa medaglia.
Si fondono e si compenetrano fino a non capirne i cofini..

(Chiedo scusa se probabilmente dico cose già dette..ma questo è il mio cruccio, qui c'è la mia ricerca..e non potete far altro che sopportarmi..)

Quando ascolto una canzone che spinge con grinta, mi viene da piangere..
Ascoltate questa per fare un esempio...
it.youtube.com/watch?v=AKEJw0A7lAo

Parla di "cambiare il mondo"..il testo è stupendo..
Nella parte finale, quando letteralmente urla vorrei esplodere!
E' pura energia e sembra proprio essere incazzato nero, pieno di forza e spinge come un pistone..
Piango anche quando vivo forti emozioni, o mi apro profondamente con una persona, mi viene da piangere..(questo caso è davvero raro..solo con rapporti molto profondi e di totale fiducia..)

Il collegamento lo sento bene..
Oddio è difficilissimo essere chiaro e semplice su una cosa così personale..

Un'immagine mentale che mi nasce è che è quasi un "ritorno a casa"..
E' come immaginare la forza di un tornado, di una valanga..
La forza di un tornado non ha nome, partito politico, un credo..
Lei agisce e basta, non la ferma nessuno e per questo è profondamente dignitosa..
Non la si può giudicare, è pura energia che avanza..

Voglio raccontarvi un'aneddoto che può aiutare a spiegarmi meglio..
Questo collegamento tra enorme forza e pianto, con grande stupore, l'ho sentito fare l'anno scorso da un batterista nostro insegnante all'accademia a Milano..
Ci raccontava dell'esibizione di un famoso batterista americano, noto per essere ipertecnico e per questo anche un pò noioso seppur pazzesco e disumano.
Aveva visto varie volte questo "mostro", ma quest'occasione stava per rivelarsi del tutto nuova.
Il batterista in esibizione parte con un assolo.. abbastanza tipico in questi eventi..
Di solito durano anche venti minuti..però nella norma sono molto vari e comprendono molti stili diversi..
In questo caso era pura esibizione di tecnica, sempre più veloce e potente..
Partendo da velocità e volume appena udibili, lentamente ma inesorabilmente giungeva a livelli altissimi.
Per lui un livello che a noi può sembrare già insopportabile era medio.
L'assolo continua e quando il pubblico crede che non possa andare oltre lui aumenta..aumenta, come una cazzo di locomotiva che sbuffa..
Ad un certo punto, racconta l'insegnate, LACRIME!!
Gli è venuto da piangere, a lui e a molti altri che vedavano..
Ma non per il dolore alle orecchie.. nono, perchè aveva superato il "COMPRENSIBILE", era andato oltre il livello immaginabile e non sembrava più umano.
Nella testa qualcosa ha fatto crack, qualcosa si è rotto...e l'unico modo per esprimerlo erano le lacrime..

Sempre lo stesso insengante, a Pistoia sede di una fabbrica di piatti per batteria, lavorava ad una mostra di questi piatti..
Come chiusura del percorso tra piatti di tutti i generi c'era un "gong" enomre..
Lo suonava lui..ma non un classico colpo forte tipico del gong..
Lo percuoteva di continuo partendo da intensità zero fino a "infinito"..
Ora, un gong è un piatto enorme, non potete immaginare come vibra..tanto da spostare l'aria..
Arrivato ad una certa intensità il pubblico (cmq tutti abb vicini al gong..) non sapeva immaginare qualcosa di maggiore, ma il gong aumentava..
Sembrava ormai una bestia che si agitava ed urlava, con vita propria..
Aumentava aumentava e quando la gente pensava "beh ora basta" andava ancora oltre..
E qui la rottura..il superamento del COMPRENSIBILE, dell'immaginabile.. e quindi le LACRIME...
Molti nel piccolo pubblico letteralmente piangevano..senza volerlo, semplicemente le lacrime sgorgavano, perchè la ragione non sapeva come gestire quell'emozione...quella forza.

Io credo che si possa anche paragonare alla sensazione del "destino" che abbiamo guardando uno stupendo tramonto...ci sentiamo così piccoli ma allo stesso tempo così enormi da provare grandi emozioni e perchè no a piangere..

Credo sia davvero importante capire tutto ciò, capire come funziona e come nasce..
La qualità della vita, dei valori, possono ricevere una tremenda spinta in alto cavalcando questi tsunami..
Questo è ciò che da sempre ricerco, è ciò che mi fa sentire vivo..

Creare l'onda però non è sempre facile, a volte mi sento così apatico da sentirmi ovattato..
Anche se sto imparando sempre più ad essere sempre me stesso in molti frangenti..
E questo demone mi sta aiutando ad affrontare molte cose che senza non avrei la forza di gestire.

Vorrei vivere sopra quello tsunami, vorrei avere la forza e la saggezza di una montagna.. silenziosa, pacifica, inamovibile..ma potentissima..
Il problema per ora è che vivo negli estremi..non so calibrare quel flusso..o lo sparo al massimo o niente..

Forse tutto ciò è molto tourettico e anche per questo non so calibrarlo..
Ma mi piace pensare e ne sono comunque convinto, che potenzialmente possano vivere tutti questi paradigmi..anzi, che sia molto comune quando la vita ti mette all'angolo e scopri che reagire è appunto "LA DIFFERENZA TRA VIVERE E MORIRE"...

Ho finito..giuro.. PER ORA [SM=g9141]

MHUAAHUAHAUAHUAHUAHUA


[SM=g9244]

p.s. lo sto leggendo ora che ho postato...si è una buona spiegazione di quello che provo..ma dio, quanto è diverso leggerlo e provarlo..sembra tutto così finto scritto qui, chissà come arriverà a voi..
[Modificato da Seeking 09/11/2008 23:25]
10/11/2008 01:19
 
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quante parole
10/11/2008 02:56
 
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Post: 40
Registrato il: 28/07/2007
Come potrai facilmente immaginare dai discorsi che facciamo mi è venuta la pelle d'oca a leggere sto post [SM=g7576]

quando ho tempo e riesco a metterlo giù bene ti risp......
per intanto...pensa agli occhi della tigre [SM=g7554]
[Modificato da nicola06 10/11/2008 03:21]
11/11/2008 15:56
 
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Post: 71
Registrato il: 27/08/2008
Socio AST-SIT
...eccitante...
...pensare di poter bere un caffe' con furia cieca...ti sto aspettando...
11/11/2008 16:50
 
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Post: 313
Registrato il: 07/11/2007
Socio AST-SIT
Cara Light234, in effetti si era rimasti per quel caffè (che cmq non bevo, per cui casomai ciocco [SM=g7576] )
per raccontarti anche dell'incontro..

Cmq, noto che c'è qualche passo avanti...a livello di avatar..(cioè la foto utente..)

Dunque, direi di "switchare" la cosa a livello di cell..

A presto allora...
12/11/2008 10:20
 
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Post: 71
Registrato il: 27/08/2008
Socio AST-SIT
...hai visto ? volevo stupirti con effetti speciali...non importa se ci ho messo due ore e sono andata ad intuizione perche' non sapevo assolutamente cosa fosse un atavar...tecnologicamente sono una donna primitiva...
12/11/2008 10:21
 
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Post: 71
Registrato il: 27/08/2008
Socio AST-SIT
...che poi e' avatar e non atavar...complimenti a me...
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