Alcuni mesi fa vidi un documentario su National Geography (SKY) su di un fenomento che rigurada gli elefanti in africa.
In un territorio africano da qualche anno si assiste ad un fenomeno nuovo che faticava ad essere spiegato: "bande" di giovani elefanti attaccano villaggi e persone isolate (uccidendole) ed inoltre distruggendo tutto quello che trovano sul loro cammino, senza un senso comprensibile. Da qui gli studi.
In quel territorio la popolazione di elefanti, alcuni anni prima, era esageratamente aumentata...per questo fu deciso di diminuirla e fu scelto di sopprimere gli esemplari più adulti (femmine e sopratutto maschi), ora si scopre che quella scelta fu un errore drammatico in quanto non vi sono sufficienti esemplari adulti in grado di porre un limite all'esuberanza dei giovani elefanti quando arrivano nell'età delle tempeste ormonali (testosterone). A chi non lo sapesse ricordo che in adolescenza il testosterone non aumenta in modo graduale, ma ad ondate.
Quel documentario, sarà che ormai ho la vita deformata da questa presidenza, mi fece inevitabilmente pensare a quel sottogruppo di nostri giovani tourettici che si impattano in modo aggressivo e predatorio con il resto dell'esistente, spesso con azioni delle quali non si coglie il senso, che non sia solo quello di primeggiare e segnare il territorio con il loro potere.
Sto facendo delle riflessioni in proposito, e per questo sono stato fortemente stimolato dalle ricerche di Bortolato-Marrosu sulle molecole androgene, magari un giorno riesco a metterle per iscritto ed anche col loro aiuto.
Quei "cambi repentini di personalità" di cui abbiamo già parlato, volti in genere in senso oppositivo e distruttivo, che riguardano fortunatamente solo una parte dei nostri tourettici, sono un fenomeno che aspetta di essere compreso e trattato.
Magari un giorno riusciremo ad avere il finasteride in un dosaggio tale da poter essere somministrato anche agli adolescenti, ma nell'attesa ci tocca ragionare con le possibilità che abbiamo di porre un contenimento in senso educativo, utile tanto quanto un faramaco, ma serve un'educazione speciale perché quella normale, anche la migliore, non é in gradoi di farcela..
Il problema di come fare é già stato dibattuto in questo forum e certo l'argomento non é esaurito.
Nelle esperienze che abbiamo possiamo dire che é importante che i nostri ragazzi con questo problema devono trovare un limite, devono sperimentare i costi e le conseguenze degli eccessi, devono imparare ad inibire le pulsioni distruttive...e questo é un problema presente anche in altri sindromi. Tecniche ne conosciamo, ma certo possono non bastare, ed a volte é necessario, quando la cosa ha preso la mano e non si riesce più a ricomporla con le nostre sole forze,far ricorso ad aiuti esterni...una di queste possibilità (una) può essere l'allontanamento strategico, che deve essere vissuto come conseguenza avversiva di un comportamento.
E' necessario studiare delle forme (luoghi, parole, modi) con cui ottenere il risultato auspicato: riattivare la capacità inibitoria e riuscire a stimolare l' assertività senza aggressione o strapotere.
Penso che su questo tema, che a me pare riguardi un sottogruppo dei maschi con TS, abbiamo da studiare parecchio.
GFM