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INTO THE WILD

Ultimo Aggiornamento: 21/03/2008 18:43
18/03/2008 12:41
 
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Socio AST-SIT
Grandissime emozioni...
Ciao a todos,

Ieri sera sono andato a vedere al cinema "Into The Wild"...
Pazzesco!!! Straordinario!!
Per molti motivi...la fotografia, le musiche, la storia...
Ma soprattutto perchè troppo spesso mi sono sentito come il protagonista...
Intrappolato in un mondo finto, fatto di cose superflue e dove la Verità e l'Essenza delle cose non si possono raggiungere e nessuno te le spiega..

Forse tutto questo è anche un pò tourettico, la ricerca del limite appunto...del limite di se stessi, confinati in un ammasso di carne e incapaci di sedare quell'agonia interiore, quella sofferenza nel non capire come e perchè siamo qui...
Ma alla fine non è solo tourettico...in noi certo è esasperato, tanto da far male...ma basta un pò di sensibilità, di cuore, per desiderare qualcosa di vero, di puro e incontaminato..

Ho pianto molto durante il film...le musiche e i concetti espressi risuonavano dentro me, e l'echo che si alzava al mio interno, mi sussurrava Verità, Vita Vera...

Vivere una vita intensa...fatta di scambio profondo e senza limiti nel darsi.. dire quello che si sente senza timore, e spingere sempre ciò in cui si crede davvero...ciò che si sente puro e che arriva dal profondo.
Accettarsi per quello si è e proporsi agli altri senza timore...

Vi sto dando le mie emozioni più vere, più vibranti e pure... è tutto quello che so finora, tutto ciò che cerco e che mi motiva a vivere ogni volta un giorno in più..

18/03/2008 16:40
 
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Post: 1.485
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Responsabile Scientifico


"in noi certo è esasperato, tanto da far male"...pensa Seek, che é talmente forte ciò che hai trasmesso con questo flash emotivo...che sono insieme attratto e timoroso di andare a vederlo, più facile che non ci vada.

Una stupenda bambina che ho conosciuto ha diviso i suoi tic in "tic di gioia e TiC di paura", questa é una polarizzazione che spesso anch'io vivo e so che molti altri vivono: la fatica a tenere posizioni, anche emotive, intermedie. Ci muoviamo sugli opposti.
Non hai idea di quante volte io abbia abbandonato la sala del cinema a causa di queste emozioni polarizzate legate all'identificazione. A volte reggere, persino il piacere, é doloroso. Anche per questo negli ultimi 10 anni sarò andato al cinema 2 o 3 volte, meglio un più rassicurante dvd.

Poi ci sono le ecoemozioni, hai presente la scena di Spielberg dove si vede il cappottino rosso fra gli abiti delle vittime del ghetto? Sapessi che fatica che ho fatto per liberarmene! Ed a volte ancora oggi ogni tanto ritorna. E non saprei dirti se é una buona o cattiva emozione, so solo che fa un male bestia.

Eppure sono solo film e noi sappiamo distinguere tra realtà e finzione...ma vedi cove va, ci identifichiamo lo stesso.

GFM

19/03/2008 07:37
 
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Registrato il: 17/07/2007
Caro amico Seek-er

Ho appena scritto su organizzazione, e come per farlo apposta, ti leggo nello stesso modo.
Vedi amico nordista, il tuo scrivere è per me un serio trattamento di riabilitazione.
Da quando scrivesti il primo post, mi affascinò il tuo dire, il tuo trasmettere, meno sanguigno di qualcuno che è andato via, e per questo a me più vicino.
Dico questo, perché convinto che spesso noi maschietti, scegliamo di continuare ad apparire maschi tosti, duri nell'animo...invece no!
Per me è bello, leggere queste sensazioni, che sono spessissimo anche le mie.
Vorrei dire quasi le stesse, precise.
Poi, mi fermo un attimo, a disagio, mi trattengo, anche in questo istante e fatico a non lascir scorrere quelle lacrime, che non sempre sono di dolore a volte sono anche di gioia, quella gioia liberatoria, che noi signorini, non dobbiamo mai far vedere.
Una cosa che esula dal tuo film, ma che nella profondità del concetto, vesto bene, è quella sensazione forte che accompagna certi momenti vivi.
Dico vivi perché senti scorrere quella sensazione dentro e sei proprio al limite, non sai se scegliere di lasciare la cima o meno, consapevole che quella diga smetterà solo quando vuota e a volte non puoi permettertelo.
Mi piacerebbe che su queste pagine, si riprendesse questo modo di sentire con la pelle, magari facendo qualche riflessione, liberandoci dai concetti letti in chiave psicologica ed espressi solo con i colori della carne viva.

A presto ricercatore
Eugenio Loddoni
21/03/2008 18:43
 
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Post: 313
Registrato il: 07/11/2007
Socio AST-SIT
Mi ritrovo bene nel discorso degli opposti..lo dico anche nel post della collera di oggi..conosco, studio e corteggio l'equilibrio...ma sfugge spesso di mano, proprio come un tic che arriva per smuovere quella "monotonia" della fluidità...per creare un estremo, in questo caso fisico...e in altri mentale.

Col cinema onestamente non ho mai avuto grossi problemi...cioè mi identifico nella storia..se mi piace soffro che non sia vera, e a volte faccio fatica a tornare alla realtà...ma questo lo accetto e non mi turba così tanto...
Anche coi fumetti giapponesi era così..non accettavo la realtà e soffrivo che la storia fosse solo fantasia..

Quello invece che mi ha fatto così male nel film, e mi ha toccato così tanto...è tutto il riferimento all'esistenza...il bisogno di società, di compagnia e perchè no di famiglia, contrapposto al bisogno profondo di solitudine, di verità assoluta...di andare ai minimi termini, per capire dove è l'inghippo del nostro sentire tutto così finto e costruito...

Di sicuro un tourettico questi concetti li sente molto forti...appunto quasi da far male...
Non a caso, Gianfranco, ne parlavamo tempo fa in un post...che se tutto dovesse implodere...tutto dovesse diventare così insopportabile...ci sarebbe anche quella soluzione..
E in una certa misura, credo sia quello che sentisse anche quel ragazzo...
Partire per la verità, e per il nucleo delle cose...col rischio tangibile di chiudere tutto lì...forse un mezzo suicidio...o forse la ricerca di una trasformazione...che anch'essa è per certi versi una morte...
Diceva Hesse "Chi vuol nascere dovrà distruggere un mondo...dovrà distruggere il SUO mondo..." e per distruggere un mondo ci vuole un certo desiderio di morire...anche se non fisicamente..

Il desiderio di vivere, di gioire di ogni momento...ce l'hai quando c'è il rischio reale di perdere tutto...è li che prendi una scossa e ti svegli...

Mi spiace averti un pò spaventato riguardo al film...ma secondo me...vai a vederlo!! Non è una sofferenza fine a se stessa...


MARCI!!! Ti ringrazio per la bella condivisione! Ne ho davvero bisogno, mi nutro di scambi come questo...per cui sapere che in un certo modo ti sono io stesso utile mi da davvero tanto!
Le emozioni, una lacrima, un intuizione..sono cose che ci rendono vivi e esseri pensanti...
Piangere in pubblico, anche con amici o amiche molto intimi, mi è cmq difficile...è capitato, ma è raro.
Dire apertamente di piangere, invece, non mi crea nessun problema.
Quando piango provo delle emozioni e sensazioni indescrivibili...lo dicevo anche nel papirozzo...non mi priverò mai di queste emozioni,e perchè dovrei aver timore di dirlo? Sono cose fortissime che sento, e voglio poterle condividere con altri esseri umani.
Mi accorgo di commuovermi sempre più spesso e facilmente...lacrime di gioia, di profonda introspezione, di comprensione di qualcosa di così grande da non tenerlo in mente...di felicità di essere vivo e di avere così tante cose da fare e imparare.
(Altra dicotomia, estrema felicità di vivere VS desiderio di annullarsi...)

Caro Eugenio, sarò sempre pronto a scambi del genere...da solo o in compagnia, per chi vorrà condividere qualche grammo delle proprie budella...
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