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Mi presento anch'io

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2008 12:36
21/03/2008 15:45
 
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Registrato il: 03/03/2008
Socio AST-SIT
argomento scuola
Caro Elio,
che bello leggere il tuo entusiasmo! Oltre a darti il benvenuto nel Forum ti faccio i miei complimenti per il bellissimo lavoro che stai facendo. Sull’argomento scuola siamo tutti sensibili.
Io ho un figlio autistico di 10 anni;i miei rapporti con la scuola sono molto migliorati negli anni, ma continuano a conservare un “retrogusto” amarognolo.

Einstein diceva che è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.
E secondo me ha molto di pregiudizio l’idea che alcune insegnanti (anche brave insegnanti) hanno del ruolo dei genitori, se non dei genitori stessi.(Per i genitori di bambini disabili, si deve elevare tutto al quadrato).
Queste insegnanti in genere appartengono a quella categoria di persone, che reputandosi “nate imparate”trovano inutile lo scambio, il confronto, la collaborazione. Al massimo possono accettare di avere a che fare con gli specialisti, nella ricerca di conferme del loro ineccepibile operare.

Il genitore nella scuola rappresenta per loro una sorta di presenza folcloristica.
Il genitore per definizione è ignorante, inesperto e inadatto a prescindere, ansioso, prolisso, sempre zeppo di materiali da proporre.
Il genitore fa perdere tempo, è ingrato (non apprezza la professionalità e gli sforzi dell’insegnante), è malfidato (chiede informazioni sul PEI del figlio!).
Il genitore fa un sacco di cose inutili, mentre ne dovrebbe fare una sola:stare al proprio posto. Di spettatore naturalmente (plaudente, se fosse onesto).

Devo questo rigurgito di vis polemica solo in parte alla mia natura di toscanaccia, il fatto è che ormai da diversi mesi mio figlio non vuole andare a scuola. Ha spesso forti crisi di rabbia, pianto, opposizione, etc, sia all’ingresso che all’uscita di scuola.
A scuola, appunto,mi dicono sempre che va tutto bene, casomai il bambino arriva nervoso da casa.
E io mi sento molto sola, stanca.
In passato, un’insegnante (giovane supplente proveniente da qualche altro pianeta), mi aveva proposto di scrivere, lei a scuola e io a casa, un diario molto dettagliato del comportamento e delle attività di Daniele (che non parla).Per capire cosa piace al bambino, in che cosa è più bravo, etc . Ma anche per un altro motivo.In caso di difficoltà infatti (es.comportamenti problema) sarebbe stato possibile far riferimento al “vissuto” del bambino.Non perché necessariamente si debba (o si riesca a) trovare sempre il motivo di tutto, ma per non lasciare niente di intentato.
La supplente è tornata nel suo pianeta, e il sistema del diario è stato bocciato.

Oggi le comunicazioni “scuola famiglia”sembrano copioni di teatro d’avanguardia.
Ci mandi i pannolini. Che sono finiti/Vi mando i pannolini. Sono nello zaino.
A volte, così , giusto per dare sprint al dialogo, mi piacerebbe aggiungere:quando saranno finiti di nuovo, ve ne manderò degli altri! Ma poi mi attengo ad un più sobrio bon ton. Cordiali saluti.

Man mano che Daniele cresce mi è sempre più difficile affrontare le sue crisi. Penso con terrore a cosa succederà quando sarà grande.
Quando la crisi è passata, Daniele mi guarda e mi abbraccia come se fossi l’oggetto più fragile e prezioso della terra.Questa delicatezza è inusuale in lui, che generalmente si muove e agisce sempre da leoncino arruffato. Queta delicatezza mi fa pesare di più la mia frequente incapacità a comprenderlo e ad aiutarlo.
Periodo no? Un pochino. Ma passerà.
Colgo l‘occasione per fare a tutti cari auguri di buona Pasqua, senza lesinare consumistici pensieri al cioccolato (al latte, fondente e visti i buoni effetti della capsacina..anche al peperoncino!)

Rossana
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