Clod, quello che racconti mi fa vergognare di essere un'insegnante. Ma non demordere. Nella mia scuola eravamo del tutto impreparati ad affrontare il problema eppure ci abbiamo provato. C'è voluta una mamma "rompipalle" (che ho imparato ad ammirare), un dirigente che ci ha autorizzati ad agire in certi modi, una classe di compagni meravigliosi e tanta buona volontà. Credevo avessimo fatto proprio poco, ma ora che ho sentito te, forse posso dire che non siamo tanto male.
F. può entrare a scuola secondo i suoi tempi. Nessuno gli rimprovererà 10, 20, 50 minuti di ritardo. Può uscire per qualche minuto dalla classe in qualsiasi momento, se ne sente il bisogno. Non è in grado di terminare le verifiche nei tempi stabiliti e quindi, se è possibile, valutiamo solo la parte svolta, oppure completiamo con domande orali. Non riesce a prendere appunti e i compagni gli fotocopiano i loro. Non si concentra nello studio, perciò nel pomeriggio è seguito da un insegnante scelto (e pagato) dalla famiglia e con cui siamo in contatto per informarlo sulle parti di programma da approfondire.....
Non mollare Clod, vai dal dirigente, forniscigli del materiale informativo, chiedigli di fotocopiarlo per gli insegnanti di tuo figlio, quando andrai ai colloqui informati se lo hanno letto. Esigi che a tuo figlio sia riservata almeno la stessa attenzione che si riserverebbe ad uno studente diversamente abile o ad uno straniero. Non ti preoccupare di sembrare apprensiva, protettiva o altro, vai avanti per il bene di tuo figlio.
Ti devo anche dire però, che quello che è stato fatto non sembra essere servito a molto. Quest'anno F., pur uscendo tutte le mattine di casa, viene poco a scuola, chiede di andare via anche solo dopo un'ora di lezione, non sembra interessato ai compagni di classe.
Ed è per questo che sono qui. Che fare? Insistere perchè tenga duro? E se non fosse quello che vuole? E se fosse fargli un'ulteriore violenza? Ciao Clod. A presto.