Forum Tic e Tourette - AST-SIT ONLUS (Associazione Sindrome di Tourette - Siamo In Tanti)

 
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il ritorno a scuola

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2018 10:57
16/10/2007 02:53
 
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Ciao Minastra e benvenuta,

dispiace anche a me quando questioni importanti come quella che poni tu non accendano vivi dibattiti. Abbi pazienza, siamo ancora in pochi a partecipare attivamente al forum. Mi fa molto piacere il fatto che sia un’insegnante ad aprire un simile argomento.
Faccio parte del gruppo di quelli che hanno abbandonato la scuola superiore. Ai tempi non sapevo che cosa fosse la TS. Non avevo un’attività ticcosa molto elevata. Non so se avessi veri e propri pensieri ossessivi. Ricordo che avevo grossi problemi di concentrazione, sia a lezione che a casa. La testa vagava ovunque e le ore passate sui libri erano estenuanti e improduttive, riuscivo a studiare solo ciò che mi appassionava. I miei genitori hanno sempre avuto la pazienza di aiutarmi, ma al terzo anno di liceo sono esploso, anche perché ero molto coscienzioso, non sopportavo l’idea di presentarmi a scuola impreparato. Ero un adolescente mite, serio e introverso, non disturbavo in classe, non facevo notare i miei problemi, non avevo gli strumenti per o il carattere per chiedere aiuto agli insegnanti, o forse non lo ritenevo lecito. Era un problema mio, anzi, ero convinto che tutti avessero sempre la testa per aria, invasa di pensieri. Mi chiedevo come certi miei coetanei sapessero studiare impigando poco tempo, o riuscissero a divorare libri. Pensavo fosse normale essere invasi dal flusso di pensieri. Così ho deciso di dedicarmi solo agli studi musicali, proprio perché la passione mi ha sempre salvato dall’essere del tutto inconcludente.

Ora sono dall’altra parte della barricata. Insegno musica, però individualmente, e in scuole musicali, che consentono la totale libertà didattica, dunque una situazione assai diversa dalla tua. Non ho nessuna competenza pedagogica specifica. Ho e ho avuto alcuni allievi con disturbi dell’attenzione, uno forse è tourettico. La lezione individuale mi consente di costruire una relazione approfondita. Coll’esperienza ho capito che ai bambini con disturbi dell’attenzione non posso richiedere uno studio rigoroso e costante, come richiederebbe un corso di pianoforte che restituisca risultati soddisfacenti nel tempo. Rischia di generare frustrazione, abbandono, e disamore per la musica, quando spesso sono stati proprio cli stessi bambini a chiedere di studiarla. Mi barcameno, essendo comunque in strutture scolastiche che, per qunto non troppo rigide, non sono di regola di larghe vedute, e dunque bisogna in qualche maniera dimostrare che il bambino ha imparato a suonare qualcosa decentemente e poterlo esibire in occasione di quell’odioso rituale che sono i saggi scolastici. Tutti i bambini con disturbi dell’attenzione che ho incontrato (ma non solo quelli), hanno mostrato spontaneamente una propensione alla creatività. Ho sempre colto la palla al balzo, cercando di trasmettere lo spirito di libertà ed espressività che sono propri dell’arte. So bene che un’artista, di regola, per raggiungere un livello professionale, debba prima o poi riuscire a disciplinarsi e a lavorare intensamente e con costanza. Non so se questi bambini diventeranno professionisti musicali, ma non m’importa. Cerco di trasmettergli la gioia e la passione per la musica. Il pianoforte, in questo senso, è lo strumento più adatto, perché offre subito moltissime possibilità espressive, senza ostacoli tecnici, sin dal primo giorno. Col passare degli anni, può subentrare comunque la frustrazione, perché se non c’è crescita nell’abilità tecnica, non si va molto oltre lo stadio iniziale, e l’entusiasmo e l’interesse rischiano di esaurursi. Per questo ho introdotto anche negli esercizi di tecnica, un approccio creativo: s’inventano insieme, e successivamente li inventano loro, in base alle mie richieste. Questo consente di mantenere alto l’interesse, per quanto gli esercizi inventati possano somigliare ai classici esercizi subiti acriticamente, proprio perché il bambino è stato reso partecipe alla creazione.

Quando vedo che il bambino perde interesse o concentrazione, traggo spunto da un suo stimolo del momeneto per proporgli un’attività creativa o giocosa che interrompa la spirale della noia. Sono sempre attività che sottendono un obbiettivo formativo inerente alla musica, ma strettamente connesse al qui ed ora. Non so mai come possa procedere una lezione a priori, proprio perché parto dall’empatia e dalla relazione. Ovviamente non mi costa nessuna fatica empatizzare con bambini del genere. E’ un po’ faticoso perché devo essere molto attento e allocentrato, e attingere alla mia cratività. Devo essere in forma, per fare una lezione soddisfacente per me e per il bambino, e, ovviamente, questo non è sempre possibile. Si fa quel che si può. Ho il culto dell’improvvisazione (più il bagaglio di conoscenze è ricco, più è possibile farlo) e sono allergico alla lezione preparata.

Gli spunti più efficaci da cogliere, oltre a essere il più possibile legati al qui e ora, devono essere legati al mondo del bambino: un loro sogno, un cartone animato, un videogioco, un episodio, la stessa noia contingente. Se l’energia del bambino che è in me si unisce all’energia dell’allievo, le idee e le immagini si moltiplicano, fino a creare un mondo tutto nostro ed esclusivo. Una complicità che mi consente di fargli passare anche qualche richiesta meno divertente. Tutto può essere trasformato in musica, e, se l’argomento coinvolge il bambino, facilmente s’impegna a cercare soluzioni efficaci e originali, così il suo bagaglio espressivo e musicale si arricchisce. Se usciamo tutti e due contenti dalla lezione, penso di avere fatto un buon lavoro, L’importante è che l’adulto che c’è in me sia sempre vigile a non lasciare che la giocosità debordi e porti lontano dall’obbiettivo.

Minastra, non sono in grado di rispondere direttamente alle tue domande. Spero che la mia risposta ti possa essere in qualche maniera utile. Io mi auguro che il forum cresca, anche nell’ottica del mutuo aiuto. Ci sono tantissime cose da fare per l’AST, che deve uscire dalla dimensione quasi esclusivamente internet, e siamo pochissimi ad operare in tal senso. Morciano ci ha viziato con le sue perle quotidiane, ma non è fisicamente possibile che si prenda in carico tutti i tourettici d’Italia, nel forum e fuori forum. Dunque, tourettici taciturni, spero che partecipiate più attivamente a questi scambi d’esperienza sul forum. In alcune regioni (sicuramente in Lombardia) i tempi sono maturi per organizzare incontri di gruppo dal vivo. Siamo sempre un po’ con l’acqua alla gola per mandare avanti l’associazione (anche per tutte quelle noiose faccende burocratiche). Chissamai, che in occasione degli incontri dal vivo riusciremo a reclutare un po’ di manodopera fra i soci? Dai, vi faccio scappare?

Un bacio a tutti

Il Giglio Notturno
[Modificato da owlly 05/04/2018 10:57]
17/10/2007 00:17
 
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Per minastra
Ciao sono la mamma di un ragazzo che frequenta la 5 liceo scientifico e che fatica non poco a far accettare la propria particolarità ai suoi insegnanti.
Non so se ti può servire quello che io sento quando mi relaziono con lui, ma ci provo.
Non capivo che cosa avesse mio figlio in quarta superiore quando iniziò a dirmi che dovevo farmi fare dal medico un permesso per poter uscire dalla classe alla fine di ogni ora per assentarsi per un pò, come non capivo quel suo implorare + tempo alla fine di ogni verifica disperandosi se non gli veniva concesso e quel suo stare ore ed ore con il libro in mano riuscendo a studiare solo poche pagine. Come dice Giglio, lui non sapeva che quei pensieri che lo assillavano erano un problema, pensava fossero comuni a tutti e si stupiva quando sentiva che gli altri riuscivano a studiare in poche ore. Quando capi' di non essere proprio come gli altri si spaventò parecchio, i suoi pensieri ossessivi aumentarono ed entrò in una crisi terribile che gli fece perdere l'anno e lo ridusse a letto per diversi mesi.
Ora capisco che quelle sue strane richieste erano il suo modo di chiedere aiuto ad una scuola che aveva dei tempi e delle valutazioni troppo rigidi per lui. Dato che non poteva reggere l'umiliazione di sentirsi inferiore agli altri e voleva continuare a prendere ottimi voti come aveva fatto fino all'anno precedente, chiedeva dei trattamenti speciali per riuscire a raggiungere lo scopo.
Ovviamente la scuola non ha capito che il tempo che serve ad un ragazzo preso da pensieri ossessivi compulsivi deve essere superiore a quello concesso ad un altro ragazzo comune della sua età. Non è riuscita nemmeno a capire che le sue regole rigide (a volte necessarie per riuscire a tenere una classe con 20 studenti) dovrebbero essere riviste almeno in parte in alcuni casi e che non è necessario scrivere note sul registro ogni volta che si assenta dalla classe per qualche minuto.
Tutta questa fermezza dovrebbe essere usata per dare coraggio a questi ragazzi, per farli continuare nella loro lotta quotidiana, per ricordargli che la loro sensibilità li rende speciali , che noi adulti abbiamo fiducia nelle loro capacità e che riusciamo ad immedesimarci in loro ed a capire il dolore che spesso li affligge.
Con loro è molto importante evitare che arrivino le crisi di rabbia, ma nel mio caso ho potuto constatare che si verificano sempre quando ci sono imposizioni che non lasciano vie d'uscita, quando si dice : "è così e non si discute". Con loro ci vuole fermezza ma non imposizione, devono poter dire la loro e si deve concedere ogni tanto qualche vittoria.
Se non siamo d'accordo con qualcosa che chiedono ci sono modi diversi di comunicarlo. Possiamo dire che capiamo che per loro in questo momento è molto importante( fargli capire che siamo in sintonia con loro), che ci dispiace deluderli ma che purtroppo non è proprio possibile concederla per questo o quel motivo. Oppure possiamo dire: questa è la regola e non voglio sentire questioni.
Con il primo metodo spesso capiscono, con il secondo metodo andiamo sicuri verso una crisi di collera. Una volta che è esplosa ( con un ragazzo di 19 anni), ho potuto verificare che è meglio lasciarla sfogare controllando a distanza. Romperà qualcosa, prenderà a pugni qualche porta e poi... una volta passata cadrà nel torpore del dopo tempesta. A questo punto possiamo parlargli ed abbracciarlo. Con i bambini vengono invece suggerite tecniche di contenimento.
Settimana scorsa la scuola di mio figlio durante un consiglio di classe ha deciso di lasciarlo a casa. Il preside ha detto con lui presente: non lo vogliono più in classe, fa troppe assenze, entra in ritardo al cambio dell'ora, continua a fare richieste. Vi sembrano motivazioni sufficienti per lasciare a casa un ragazzo che a causa della Ts ha già perso un anno e che si trova all'ultimo anno? Non si merita nemmeno di arrivare al diploma?
Lo hanno umiliato e lo hanno fatto piangere. Io ho pianto con lui, ma poi lo ho difeso ed ora abbiamo un' altra possibilità.
Questa è la scuola italiana quando si parla di ragazzi speciali. Per fortuna che ogni tanto si trova qualche insegnante attenta come te e disposta a conoscere. Ti ringrazio e non arrenderti, se capiti questi ragazzi sapranno diventare uomini veri.

Clod


17/10/2007 01:02
 
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gentile insegnante


Diceva che il ragazzo le ha parlato delle sue ossessioni...direi che potremmo partire da lì, anche perché la TS é una sindrome che presenta una grande eterogeneità di manifestazioni.
Anche lei potrebbe dirci qualcosa di più, avrà più risposte.
Questo ragazzo conosce il nostro sito ma le ha chiesto di essere lei ad entrare, ho capito bene? Se é così potrebbe esserci una difficoltà a riconoscere dare un nome al suo problema e questa cosa andrebbe affrontata.
Qualcuno ha diagnosticato la TS, questo dovrebbe voler dire che il ragazzo é seguito, dunque é importante che lei prenda contatti con questo servizio...ad esempio per sapere se prende farmaci e con quale esiti umorali e comportamentali. Se ce lo dice potremmo fare qualche parallello con casi già visti...o con noi stessi.
Dove e come manifesta problemi, sulle regole o sulla didattica? Oppure sono solo problemi di moto corporeo (scatti o gesti ritualistici)?

Se lei riuscisse a definire con un po' più di merito la questione vedrà che molti le risponderanno, i tourettici possono essere molto diversi tra loro su specifiche questioni.

Cordialmente GFM


17/10/2007 01:22
 
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Ciao GF

... come va la strada verso il Nulla Eterno?

[SM=g7566]
17/10/2007 16:11
 
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Non sono sicuro...

...di aver capito bene il senso della domanda.

Comunque sono continuamente in lotta e contrattazione col nulla, che mi pare avanzi da più parti, e quando mi raggiugerà...che ti devo dire, lo accetterò, ci proverò quantomeno.
E' come la "storia infinita" uno dei più bei cartoni che io abbia mai visto, eppure é quello che più mi ha angosciato.

Apro il giornale o accendo la TV e trovo "il nulla": fiumi di parole per dire tre cose, propositi sociali che non avranno mai seguito, tromboni che quasi nessuno ascolta e tanti prodotti vuoti in vendita più o meno travestiti d'altro (e ve ne sono ancora che ci cascano). Tanta gente che vorrebbe vivere per sempre e al top, che vuole vincere su tutto e su tutti...prendere. Ci sono nulla che non sanno di esserlo e gridano come se fossero veri, vorrei con una mano scrollarmeli aristocraticamente di dosso ma a volte, lo sai, si attaccano come zecche, e se le spingi fan puzza.
Cosa posso dire di ciò...ad esempio che la vita o la sindrome, non so, mi hanno abituato a lasciare, a ritirarmi dalle competizioni...che prima ancora che inutili trovo noiose, tanto nel nulla prima o poi ci si finirà tutti.
Possiamo impegnarci per tardare la scomparsa o lasciare tracce più o meno durature, forse figli che un giorno si ricorderanno di noi, nipoti, ma prima o poi tutti scompariamo dalla mente altrui...tra un giorno, sei mesi, un secolo, mille anni.
Mi accontento di cercare di far bene quel che mi piace, é vero qualcuno di noi con un po' di culo ogni tanto ci riesce e se lo può permettere, allora sei meno inquieto. Ma di culo ce ne vuole tanto, anche per farselo.

L'altro ieri sul "corriere salute" si dava indicazione, per avere informazioni sulla sindrome di tourette, di andare su di un sito...quello su cui tu hai ironizzato per la torretta che si agita; noi non esistiamo per questi "giornalisti scientifici" miopi o grassi ed affamati non so.
Pagare, affrontare, protestare, arrabbiarsi? Noia Eddie, solo noia. Mi sposto, che passi.

Noi comunque siamo qui, a dare indicazioni e ad orientare famiglie e professionisti, medici, psicologi e insegnanti...siamo ancora la realtà, almeno per un po', e intorno vedi anche tu quel che vedo io?

Ciao

Gianfranco

[Modificato da Gianfranco Morciano 17/10/2007 16:32]
17/10/2007 19:05
 
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.....
Clod, quello che racconti mi fa vergognare di essere un'insegnante. Ma non demordere. Nella mia scuola eravamo del tutto impreparati ad affrontare il problema eppure ci abbiamo provato. C'è voluta una mamma "rompipalle" (che ho imparato ad ammirare), un dirigente che ci ha autorizzati ad agire in certi modi, una classe di compagni meravigliosi e tanta buona volontà. Credevo avessimo fatto proprio poco, ma ora che ho sentito te, forse posso dire che non siamo tanto male.
F. può entrare a scuola secondo i suoi tempi. Nessuno gli rimprovererà 10, 20, 50 minuti di ritardo. Può uscire per qualche minuto dalla classe in qualsiasi momento, se ne sente il bisogno. Non è in grado di terminare le verifiche nei tempi stabiliti e quindi, se è possibile, valutiamo solo la parte svolta, oppure completiamo con domande orali. Non riesce a prendere appunti e i compagni gli fotocopiano i loro. Non si concentra nello studio, perciò nel pomeriggio è seguito da un insegnante scelto (e pagato) dalla famiglia e con cui siamo in contatto per informarlo sulle parti di programma da approfondire.....
Non mollare Clod, vai dal dirigente, forniscigli del materiale informativo, chiedigli di fotocopiarlo per gli insegnanti di tuo figlio, quando andrai ai colloqui informati se lo hanno letto. Esigi che a tuo figlio sia riservata almeno la stessa attenzione che si riserverebbe ad uno studente diversamente abile o ad uno straniero. Non ti preoccupare di sembrare apprensiva, protettiva o altro, vai avanti per il bene di tuo figlio.
Ti devo anche dire però, che quello che è stato fatto non sembra essere servito a molto. Quest'anno F., pur uscendo tutte le mattine di casa, viene poco a scuola, chiede di andare via anche solo dopo un'ora di lezione, non sembra interessato ai compagni di classe.
Ed è per questo che sono qui. Che fare? Insistere perchè tenga duro? E se non fosse quello che vuole? E se fosse fargli un'ulteriore violenza? Ciao Clod. A presto.
17/10/2007 19:23
 
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ah dimenticavo Clod
richiedi anche un incontro degli insegnanti con lo specialista che lo segue. Insisti per averlo. E convinci tuo figlio che a scuola è bello.
17/10/2007 19:43
 
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ha ragione GFM
sono stata davvero poco chiara, ma le cose da dire sono tante.... Ve le scriverò poco per volta.
Allora.... La diagnosi è stata fatta l'anno scorso, il ragazzo è seguito ed è stato anche da lei. Non so che farmaci prenda(mi informerò), so però che fino a poco tempo fa rifiutava ogni cura. Sicuramente esiste una difficoltà a riconoscere il suo problema. Accetta, seppur con fatica, di parlarne con gli adulti, ma assolutamente non vuole che i coetanei sappiano. Si illude che gli altri non si accorgano dei suoi problemi e alle richieste degli amici racconta di mal di testa e stanchezza. Ciò che si fa con la collaborazione dei compagni di classe avviene a sua insaputa. Loro non sanno che si tratta di tourette, non è possibile informarli senza il suo consenso. Questo rende le cose un po' più complicate.
I suoi problemi riguardano il moto corporeo, scatti e movimenti ritmici, il rispetto degli orari e soprattutto la capacità di concentrazione. Mi ha riferito di una spirale che gli prende la testa. Me ne ero dimenticata perchè non avevo capito che cosa intendesse, poi leggendo quello che qualcuno ha descritto sul sito (forse Eddie) mi è tornato alla memoria.
E' difficile per me parlarne, non lo vivo in prima persona, quello che so è frammentario e temo che ciò che racconto sia filtrato dal mio modo di percepire le cose.
Per ora mi fermo qui......
17/10/2007 21:54
 
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SE F. e famiglia...


...ci autorizza potremmo essere più espliciti e telefonarci, lavorare di sponda può essere molto utile.
Solo una cosa mi sento di dirle, che ha anche un valore generale e per questo lo dico qui, per tutti.
Uno scherzettino frequente del nostro cervello é quello di spostare uno stato d'ansia generalizzato (che potrebbe non aver alcuna origine ambientale ma solo neurologica)in focalizzazioni fobiche, anche una sola. Sarebbe che il cervello che percepisce una paura immotivata sente il bisogno di dare una spiegazione e sceglie "una paura", un motivo.
Queste fobie vengono dirette a cose (luoghi e oggetti insopportabili), animali (piccioni, scarafaggi o altro) e persone (anche una sola) per la quale si può provare ribrezzo o antipatia fino a che diviene insopportabile anche il solo pensiero che lei possa essere lì vicino.
Un tempo, quando la psicanalisi era quasi l'unica interpretazione possibile, si riteneva che nelle fobie venissero spostate le ansie legate alla sfera sessuale, cosa che non si può in assoluto escludere. Oggi però sappiamo che basta un lieve difetto neurologico perché il cervello vada in "rumor bianco" (subisca delle interferenze) che trasmettono quello stesso senso di ansia generalizzata, sulla quale spesso si innestano ossessioni e fobie.

Proprio perchè avevo intuito che fosse "quell' F." le avevo suggerito in altro post di farlo parlare tanto delle sue fobie...magari non sono così tante; più ne parla ed impara a convivere con quel pensiero e prima quella fobia si attenua e magari pure se ne va (anche sostituita da altre meno intense).
Già attenuarla sarebbe un grande risultato, perché se dentro la scuola c'é quella cosa o quella persona che non vuol vedere, é motivo sufficiente per non venirci. L'ssessione é fobica perché la compulsione é ad evitare (cosa, persona o situazione)e si é rinforzata (la compulsione di evitamento) proprio dal fatto che per più volte é bastato evitare per non stare male...ma più evita e più la fobia diviene forte e si ripresenta.

GFM

PS F. potrebbe essere preoccupato di doverne parlare, di dover evocare, e per questo evita le attività di esposizione graduale allo stimolo, ora può essere che con un insegnante così motivato e di cui ha fiducia si lasci andare...e cominci.




18/10/2007 02:24
 
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Non solo intorno GF...

... ma anche qui dentro... e questo è grave non trovi?

Cmq per ulteriori ragguagli leggi mail privata...

[SM=g7574]
[Modificato da Eddie PJ 18/10/2007 02:35]
18/10/2007 06:31
 
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Qui dentro...


...non é il nulla, può sembrarlo solo se uno crede che debba essere il tutto. Dicotomie appunto: o tutto o niente.
La realtà é diversa.

Ho partecipato ad altre due mailing list (più o meno sono dei forum)dedicate a specifiche sindromi, ed il fenonmeno é lo stesso.
Lacan, che tu dovresti conoscere, descriveva il comportamento umano con la "curva orgasmica": un inizio forte e crescente molto coinvolgente e dopo la caduta.
SE ne siamo capaci ( [SM=g7535] ) ci saranno altre risalite dopo la fase di latenza, altrimenti arriveranno altri e qualcuno di noi sarà fuori. Altri infatti stanno già arrivando e per fortuna non ci siamo sposati.

CMNQ il forum é nato principalmentecome forum di servizio, e questo lo é ancora. Se qualcuno cerca risposte può essere che le trovi nel tantissimo materiale già prodotto ed a me questo va bene lo stesso anche se questo qualcuno sarà così meno motivato a partecipare.
Leggerò la tua posta comunque.

Un abbraccio Gianfranco


18/10/2007 10:43
 
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Se questo è il Nulla
Avrei molto da dire e il tempo è poco.
Incomincio dal Nulla, perché non si può descrivere, può essere tutto e niente, come il giusto e sbagliato, esiste o non esiste… un po’ come Dio… alla fine risulta un filo pieno di nodi che cerchi di slegare e quando con fatica ne sciogli uno, ne segue uno ancora più grosso… nella vita di tutti i giorni forse serve altro ( è un pensiero, non voglio offendere nessuno). Quello che c’è qui dentro è altro, è una piccola realtà ( speriamo possa diventare sempre più grande) e per questo imperfetta, in continuo cambiamento, a volte rilevante e a volte noiosa , dipende un po’ dalle aspettative personali. Penso che il forum sia un esperimento,non ha la pretesa di essere un "prodotto perfetto", pregno di quelle falsità che a volte si incontrano, dove tutto è luccicante, va tutto bene, è “ il miglior posto possibile” ed invece, ad un’ attenta analisi, non solo si potrebbe dire che regna il nulla, ma ancor peggio, c’è ipocrisia, arroganza, ignoranza …
Io non voglio questo, voglio che fluttui la ricerca scientifica,la pedagogia scientifica, l’imprevisto, l’informazione, l’imperfezione, le emozioni ( di tutte le sfumature) e anche il materialismo… Questo è per qualcuno un servizio , un conforto per altri, per altri ancora un sostegno, un incontro… poi magari finirà e ci sarà altro.
Adesso sono in ritardo, finalmente è arrivata un’insegnante,voglio poterle rispondere presto.
Buona giornata a tutti,

Chiara

[Modificato da chiaragrossi 18/10/2007 10:45]
18/10/2007 14:57
 
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Curva orgasmica

Si, anche Wilhelm Reich parlava del "riflesso dell'orgasmo" nel suo libro "La teoria dell'orgasmo"... un concetto che benchè alquanto fumoso sarebbe bene "tenerlo lì" in quanto degno di un'indagine razionale (materialistica) più approfondita...

Sono daccordo, la vita è fatta di cadute e risalite... se osserviamo con occhi privi di pregiudizio anche lo stesso respiro è fatto di introiezione e di estroversione e così si potrebbe dire del giorno e della notte, della veglia e del sonno, dell'uomo e della donna, del nero e del bianco, del si e del no, della vita e della morte... una dicotomia appunto, uno ying e uno yang, una copia di opposti su cui le più grandi menti dell'umanità si sono dovute per forza di cose scontrare nella loro meditazione sullo scibile... è nel mezzo di tale copia di opposti che si può trovare la differenziazione, la soluzione, la verità, il fine ultimo della creazione se proprio vogliamo parlare per eccesso...

Bardo Thodol, basta sfogliarlo e magari provare a "ragionarci" su... io ho visto gli occhi di mio padre al momento del trapasso, il suo sorriso, la sua chiara presa di coscienza della morte, il suo aver capito quello che gli stava accadendo... non so se poi avrà fatto buon uso di questa sua esperienza, credo cmq che la morte sia una grande occasione per capire veramente il segreto della vita, se la si guarda con occhi privi del pregiudizio cristiano ma anche materialistico e positivistico, paradossalmente (come vedete anche qui una copia di opposti che sottendono con forme diverse lo stesso pregiudizio)... penso che la morte nel breve tempo di un attimo ti dia la possibilità di liberarti e unirti a Dio, solo se si ha la capacità e la forza di cogliere la visione abbagliante, mostruosa e disumana dell'essenza divina...

Io penso questo, in quanto la mia dicotomia mi permette di saltellare tra la visione creazionista e quella evoluzionista, trovando delle mirabolanti verità in tutti e due gli schemi... sarò fallato forse? che ci posso fare, questo mio "stare con un piede in due scarpe" mi porta antipatia sia da destra che da sinistra, mi porta accuse di ambiguità... ma tant'è io sono fatto così, trascendente fino all'ultima cellula del mio corpo...

Eddie
Lupo solitario alla ricerca della sua personalissima luna piena


19/10/2007 14:05
 
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Caro lupo solitario
Il mio pensiero è come me semplice ed ingenuo... credo che siamo fatti di corpo, mente e cuore. La maggior parte di noi punta tutto su una delle tre e non trova in tutta la sua vita l'armonia tra queste parti. La religione ci fa credere che ciò che conta è il cuore ( sminuisce il corpo facendoci sentire colpevoli se ne cerchiamo i piaceri) , l'arroganza intellettuale ci spinge verso la mente; spesso i giovani si ribellano puntando tutto sugli eccessi del corpo esasperando i piaceri e la bellezza. Questo ci porta ad una lacerazione interiore e se non impariamo a sentirci completi in queste tre parti , ad accettare il cuore anche quando le emozioni sono troppo forti, a vivere il corpo con le sue sensazioni, a far scorrere i nostri pensieri senza dargli troppa importanza anche quando ci fanno paura...
se ci illudiamo di poter raggiungere la perfezione allora vaghiamo nel buio, se pensiamo di essere fatti ad immagine e somiglianza di Dio cerchiamo mete irragiungibili e ci angosciamo. Siamo solo animali consapevoli che si danno un gran da fare per stare sempre meglio ma che spesso non hanno capito cosa cercare.
forse è importante trovare l'armonia prima con noi stessi e poi con ciò che ci circonda e tornare a sentirci parte dell'intelligenza dell'universo.
mi affascina il cerchio della vita... ogniuno a suo tempo

Dio dorme nella pietra
sogna nel fiore
si desta nell'animale
sa di essere desto nell'uomo.

Scusate sono solo pensieri che passano in questo momento... solo questo

un bacio
Clod
19/10/2007 19:12
 
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Clod



...quanda saggezza che leggo in quel "forse".


[SM=g8071]



19/10/2007 21:16
 
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grazie minastra
Il mio ragazzo fortunatamente sta volentieri con i suoi coetanei ed io ammiro la sua forza nel non provare eccessiva vergogna per le cose che fa. A volte addirittura riesce a far passare le sue stranezze per stravaganza e coraggio e forse è proprio per questa sua perfetta recita che spesso i professori non credono alle sue esigenze; ma è solo un modo per difendersi, non ci vuole una grande intelligenza per capirlo.
I tempi sono il suo dramma... fatica veramente a seguire i ritmi stressanti della vita di oggi; è come se appartenesse ad un altra epoca.
Comunque seguirò il tuo consiglio e non mi arrenderò.
Penso sia importante cercare di far sentire speciali in modo positivo questi ragazzi ed apprezzare il bello che li caratterizza. Devono capire che i loro "super poteri" non li fanno solo stare male ma possono diventare il loro punto di forza; certo non è facile... ma cosa lo è?
Mi ha fatto piacere leggerti.
grazie
Clod


Gianfranco vorrei tanto avere almeno una briciola della saggezza che hai visto nelle mie parole... comunque ho apprezzato molto e
.... notte

[Modificato da ++stasi++ 19/10/2007 21:23]
28/03/2008 14:17
 
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Costretto ad andarsene
Come già detto sul forum mio figlio aveva fatto la scelta di iscriversi ad una scuola con convitto dato la sua esigenza di allontanarsi da casa. Certo la sua frequenza non è stata come quella degli altri ragazzi, spesso non entrava in orario ed a volte saltava qualche ora di lezione trovando sempre mille scuse.
I docenti ed il preside erano ben informati riguardo al suo problema e malgrado sembrasse che ci fosse la disponibilità ad aiutare il ragazzo a finire questo iter scolastico, la cosa è degenerata nel peggiore dei modi:
ci hanno portati (a causa delle loro pressioni psicologiche) a richiedere il nulla osta per iscriverlo in un'altra scuola. Tutto questo al secondo quadrimestre della quinta superiore di un liceo scientifico.
I fatti: Il preside ha avuto ad un certo punto la splendida idea di dire a mio figlio che nella scuola c’era un ragazzo che voleva la sua testa ( quando ha fatto questa affermazione ero presente anch’io) Potete immaginare come in lui abbia iniziato a lavorare il pensiero ossessivo; appena ha saputo che c’era un ragazzo che parlava male di lui ha fatto 2+2 ed ha cercato di fargli capire che non era cosa prendendolo per la felpa ..
Questa cosa ha spaventato tutti ed , anche se non è stato violento verso il ragazzo, hanno deciso di allontanarlo dal convitto e lo hanno sospeso dalla scuola per 15 giorni circa.
Al suo rientro a scuola abbiamo accordato con il preside la possibilità di entrare tutti i giorni alla seconda ora dato che non frequentando più il convitto doveva recarsi a scuola con il treno ed il primo treno della mattina lo faceva arrivare alle 9,00.
Dopo la prima settimana una professoressa gli vieta di entrare in classe malgrado il permesso del Preside e la cosa provoca una tale rabbia nel ragazzo che lo porta ad insultarla . il giorno dopo viene convocato un consiglio di classe dove decidono che dopo le 8 e 50 i ragazzi non sono più ammessi alle lezioni.
Oltre a questo decidono di chiudere i bagni ( ancora di salvezza in alcuni momenti) durante le ore di lezione e di aprirli sono per l’intervallo. Questo viene comunicato a mio figlio prima di una verifica importante insieme a parole del tipo:- ora voglio vedere se riuscirai ad essere come gli altri ragazzi- da parte della professoressa.( Ovviamente non è riuscito a scrivere nulla in quella verifica).

In un primo momento avevo deciso di procedere andando al Provveditorato a denunciare il tutto, ma poi mi sono calmata e per ora osservo. Capisco che rapportarsi con i nostri ragazzi è complicato anche per i professori , ma la cosa che mi fa infuriare è l’atteggiamento di chiusura di alcuni professori che per tutelare il loro monotono insegnamento non sono disposti a nessun tipo di variazione; non so se per ottusità, incapacità , mancanza di voglia o cattiveria.
Comunque mi rendo conto che tutti questi avvenimenti forse sono serviti a far capire al ragazzo che nella vita si incontra gente di tutti i tipi , che gli stronzi esistono e che le persone “diverse” spesso non solo non sono accettate ma sono anche perseguitate. Dovrà quindi adattarsi ad ingoiare il boccone amaro se vuole vivere in questa società anche se per lui sembra veramente difficile.
Sono assalita dal dubbio: è giusto che prenda queste mazzate per capire che certi atteggiamenti che a volte ha non sono accettati, oppure è bene continuare a fargli capire che c’è chi lo capisce e lo difende?
Ora è iscritto in un'altra scuola vicino a casa e speriamo che riesca ad avere l’umore giusto per superare questa maturità dato che le capacità non gli mancano.

Vi abbraccio e vi ringrazio per la disponibilità che mi avete dato anche in questa occasione.


Clod
28/03/2008 19:53
 
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ho approfuttato di questo tuo post
per leggere tutta questa pagina che non avevo ancora avuto occasione di leggere.
Anche se io non ho l'esperienza di un figlio tourettico, ho avuto modo di scontrarmi con l'ottusità di alcuni insegnanti che si improvvisano psicologi e sono sede della verità, che tu madre ovviamente non vedi! (Mia figlia ha perso ben tre anni di scuola per motivi di salute). Forse nel tuo caso il mio consiglio può sembrare troppo semplicistico ma è l'unica cosa che mi sento di dirti: dagli tu la fiducia che non trova altrove, sii il suo punto di riferimento e cerca di non interrompere mai il dialogo con lui.

scappo a preparare la cena
un abbraccio forte
e...
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29/03/2008 07:44
 
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Marmott@

e Clod...

Spero di riuscire presto ad incollare sul forum la storia.

Marmotta dici cose importanti, che secondo me Clod conosce bene, ma a volte, come è successo a me, anche noi abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia fiducia nelle scelte che facciamo, proprio in virtù dei rapporti con figli particolari.

Non volermene, mi piacerebbe affrontare questo discorso proprio con la bella Clod e ora anche con te...bella marmotta.
Spero di non aver rotto le uova nel paniere e soprattutto di essere stato letto in chiaro.
Abbracci
Eugenio
29/03/2008 09:08
 
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per questa volta niente frittate
piacerebbe anche a me parlarne dato che, anche se per circostanze diverse, ho conosciuto momenti bui e pieni di incertezze e scoraggiamento (e purtroppo anche di solitudine).

un abbraccio

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