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Filosofie, politica, fedi e ricerca scientifica...

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2007 05:04
09/08/2007 03:48
 
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mess di morciano


...possono sembrare essere lontane dalla questione principale trattata nel nostro sito e dalla nostra associazione, ed in effetti a volte sembrano portare lontano e farci perdere l'obiettivo principale del confronto su questo forum.

Nonostante questo rischio non é che queste cose non c'entrino in assoluto: il tourettico é un essere umano e come tale dotato di una coscienza di sè che lo costringe a darsi un senso; cosa sarebbe l'uomo senza una visione filosofica dell'esistenza o senza una idea politica dei rapporti sociali? Poca cosa.

Dirò di più, se é vero che il tourettico ha come caratteristica neurologica il "pensiero visivo" (questa é un'ipotesi formulata tutta dentro la nostra esperienza ed associazione) egli sarà attratto più di altri dal bisogno di attribuire valore simbolico alle cose che fa...e cosa c'é di più simbolico della filosofia e della politica, delle fede e della credenza in un disegno superiore?

Ma voglio aggiungere ancora: se é vero che il tourettico (come da me più volte sostenuto) é soggetto ad ossessioni e paure, a quadri ansiosi e paranoicali, non possiamo poi stupirci che egli cerchi di difendersi da queste pauree angoscie con "compulsioni di fede", rituali e appartenenze.

Io, l'ho detto più volte, secondo la minuteria del mio pensiero (non é falsa modestia, é perchè davvero non sono che poca cosa, e sopratutto non sono che una sintesi di tante cosepresi da altri, molto più grandi di me), le fedi sono tutti meccanismi di tipo compensatorio e compulsivo, per proteggerci da un pensiero angoscioso che tutti (o quasi tutti) i tourettici percepiscono con forza ed in tutte le età: l'ossessione della morte. Ossessione che a volte é travestita dalla paura di rimanere soli, di perdere gli affetti, da paura di incidenti, da paura di perdita del controllo, da senso di p "pericolo generalizzato"...ma che alla fine, gratta gratta. quello é: la pura della morte.

Però penso che il tourettico abbia un'altra opportunità derivatagli dal suo stato (magari é vero che qui son proiettivo, ma non credo): egli non si accontenta mai di risposte superficiali; come detto da Sacks il tourettico ha una mente indagatrice...per questo non riesce quasi mai ad accontentarsi delle risposte e delle "difese" che bastano a quasi tutti gli "altri" e "vuole andare oltre". E' in questa spinta che io ripongo il mio ottimismo, perché scava scava si arriva alla sostanza, che non sarà poetica, non sarà magari "simbolica"...ma ricolloca il tourettico,la sua sindrome, i suoi bisogni nei meccanismi della natura, insiema al resto dell'umanità.
Io spero di poter condividere filosoficamente anche "il bello" ed il piacere di questo stato di liberazione, per chi ci sta ovviamente. Con tutti gli altri sarà comunque un enorme piacere continuare a parlare della sindrome che ci riguarda, però sul piano della ricercascientifica, piano su cui tutte le differenze scompaiono.
CVome associazione stiamo perlustrando la possibilità di appoggiarci e collaborare con strutture di ricerca scientifica, personalmente a me non importa che queste siano "pubbliche o private", "laiche o religiose" ..purché il tavolo di confronto sia quello scientifico.
Poi posso anche urlare il mio dolore per quella piega della storia "magica e a volte orientalista" che ha catturato tante menti non gregarizzate dalla religione ufficiale del nostro paese. Dico urla di dolore perché alla fine una fede, nellqa sostanza, vale l'altra. Ma poi a chi interessano i miei urli su questo fronte?



Un saluto a tutti GFM

Copio, quello che ho già scritto sulla Bhagvad Gita, tanto per ribadire.

Nella Bhagavad Gita, poema sacro indù, appare nel modo più emblematico il processo di disumanizzazione e gregarizzazione fanatica che i meccanismi di difesa religiosa (meccanismi di difesa dall'angoscia di morte) ha quasi sempre comportato per l'uomo. In questo poema si narra della battaglia per l'unificazione religiosa del regno di Pandu, e Krisna, suprema divinità del pantheon induista, si fa garante della vittoria finale squalificando il senso di pietà del principe Arijuna. Fu una "battaglia" che secondo gli storici costò 640 milioni di morti!!!

Dice il principe guerriero Arijuna a Krisna:

"O signore, nel vedere i miei parenti e amici schierati dinanzi a me in falangi bellicose, sento le mie membra tremare e la mia bocca seccarsi (....) Che può apportare di buono questo combattimento in cui saranno massacrate tente persone care? A questo prezzo, o Krisna,come potrei desiderare ancora la vittoria? (...) O Krisna, conme potremo essere felici dopo aver ucciso quelli della nostra stessa stirpe?"

In questa frase Arijuna esprime tutto il senso di umanità e l'orrore della coscienza umana NON FANATIZZATA dalla fede per la crudeltà della guerra. Ma Krisna espressione del fanatismo religioso e della sua intolleranza paranoicale, prontamente si applica a distruggere l'umanità di Arjiuna, infatti gli risponde:

"O Arjiuna come ha potuto una tale debolezza impadronirsi di te? Questi lamenti vergognosi sono indegni d'un guerriero virtuoso. Poiché devi compiere il tuo dovere, non devi impietosirti così. (...) Conosci bene i tuoi doveri di guerriero: essi ti obbligano a combattere per la tua religione; non puoi esitare. Felici i guerrieri che combattono al mio servizio, poiché si apre loro la porta del Pianeta delle Delizie...combatti dunque e uccidi, Arjiuna".

A questo punto Arjiuna:

"......imploro il tuo perdono per la mia stolta esitazione".

Ed ebbe così inizio l'orrenda carneficina di Kuruksetra, una delle tante guerre sante in mome dell'odio per vita e per il "perdono" di Dio, che hanno flagellato la storia dell'umanità e di tutte le religioni.

Almeno il cristianesimo, insieme al buddismo, ebbe il merito di introdurre il "perdono" e la "pietà" anche fra gli uomini...almeno nei testi, e qualche volta anche nei rapporti reali.

Per fortuna in una parte di questo pianeta ad un certo punto i rapporti reali fra gli uomini imposero il pensiero dei lumi e la scienza, ed é a questo pensiero che vincolo le attività della nostra associazione, la vera rivoluzione dei rapporti umani che é solo all'inizio ed ancora tanto, ma tanto contrastata.

Con affetto e comprensione, con perdono e pietà sincere

GFM

Fonte principale di questo mio scritto: Luigi DeMarchi "Lo shock primario, le radici del fanatismo da Neanderthal alle torri gemelle" Ed. RAI-eri
09/08/2007 04:49
 
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precisazione di morciano, fatta almomento della trscrizione del vecchio forum
Dal vecchio forum mancano delle risposte perché erano state censurate e non ho potuto recuperarle. Diciamo che dopo il post precedente si sono aperti dei conflitti che dal teorico sono passati al personale e diverse persone, me compreso, hanno perso il controllo della situazione.
Il "casus belli" fu la questione religiosa (e quindi nessuno si stupisca perché ogni volta che essa viene sollevata, chi dalla religione o dalla spiritualità ritiene di aver ricavato molto per la sua crescita personale ovviamente se ne risente, così come si risente che ritiene di essere riuscito sl piano filosofico a provare un senso di libertà proprio nella conquisa di una visione non mistica della natura umana), ma evidentemente già premevano conflitti di relazione che fino a quel momento erano rimasti sottopelle.

Tutte le comunità hanno momenti di crisi e devono superare fasi di "definizione" della relazione, che qualcuno sbagliando ha voluto ridurre a banali confronti tra "galletti in un pollaio", e qualcun'altro (anche con l'aiuto di falsi personaggi nel forum) ha cercato di utilizzare per darsi più ruolo e potere.

Scremate le questioni "relazionali", superate queste cioè, rimane la questione teorica...perché chi onestamente aveva questa in primo piano desidera distinguerla dai conflitti di relazione.
Touretticamente condannati ad andare al fondo delle cose, fino a farsi a volte del male, tutti sappiamo che la questione prima o dopo, tra le righe o esplicitamente, tornerà.
Fatte salve le regole e la cornice teorica sancite dallo statuto AST-sit (che impongono un equilibrio a favore del principio di evidenza), nessuno può negare che i percorsi spirituali cosidetti accompagnano la crescita umana e la sua riflessione sul senso dell'esistenza, così come nessuno può negare che le religioni con le loro regole e spiegazioni dell'esistente e delle finalità umane, siano state per millenni lo strumento educativo principale dell'umanità (il luogo dell'etica), e quindi in questo senso quanto più sono state utili tanto più si sono conservate.
Detto questo sappiamo che spesso esse (tutte) si sono potse di traverso alla sviluppo del pensiero razionale e scientifico e che un forte "credo" spesso impedisce un vero "ricerco"; spesso ma non sempre, tant'é vero che agli Istituti Ospedalieri e sanitari di natura religiosa non si può non riconoscere le caratteristiche di scientificità (il S.Raffaele a mIlano, ad esempio,ha in corso ricerche sulla sindrome di tourette). Allo stesso modo non si può non dire che, stando alle ricerche sociologiche, nella comunità scientifica (composta prevalentemente da medici, biologi, chimici, astronomi e matematici) si riscontra una percentuale di atei ed agnostici considerevolmente più alta che nelle altre comunità umane.

Nel mio post, se da una parte si cercava di contenere alcune personalità che mi pareva strasbordassero, dall'altra era volto sinceramente ad evidenziare come i meccanismi ossessivi avessero dei parallelismi con la religiosità (in particolare quella ossessiva, religiosità che é nota alla psichiatria) a partire dai loro fini: esorcizzare la paura della morte. Un'angoscia che quando arriva ad essere tradotta in contenimento religioso ("la salvezza" come emancipazione dal destino di morte)può portare anziché a comprensione dell'altro e del diverso, al suo annientamento e all'aggressività (anche quando si fa appello ai valori di fratellanza).

La questione ossessiva é una questione tourettica, per questo inevitabilmente si tornerà a trattarla in tutti gli aspetti.

GFM


[Modificato da AST-SIT 09/08/2007 04:56]
09/08/2007 05:00
 
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r marcimari
strutture di ricerca...A proposito di ricerca... Un caro compagno di viaggio (per quanto concerne Ts) starebbe seguendo una nuova strada farmacologica. Sembrerebbe con ottimi risultati. Non sarebbe male se insistendo ancora, si riuscisse a trascinarlo qui... Penso avrebbe tanto, tanto da raccontare. Forse i tempi non sono ancora maturi... E poi... Tu URLA, ma urla forte, in questo spazio immenso alla fine tutti quanti battiamo lo stesso tempo e lo SAI! Un caro saluto Eugenio.
09/08/2007 05:01
 
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r nicola


Ciao Gianfranco, dunque se ho ben capito sostieni che le paure si riconducono tutte a quella fondamentale e primaria della morte?
09/08/2007 05:02
 
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r morciano


ciao nicola

...solo quelle ossessive. Dico solo che mi pare sia così, poi non sono mai certo di niente. Però vorrei chiarire meglio...forse dovrei dire la paura di "non sopravvivere" come individuoe e come specie, questo spiegherebbe anche perché la paura di non accoppiarsi o di farsi sottrarre il possibile partner (o di perderlo) é fonte di tanta paura, spesso di panico. Questo forse spiegherebbe anche perchè un individuo é disposto a sacrificarsi per la difesa di un latro, pera difesa dei bambini e delle donne, per la difesa del gruppo....tutto un meccanismo naturale che punta alla riproduzione delle specie. Comunque l'angoscia da morte (propria o delle persone che amiamo) é, secondo numerosi psichiatri, la fonte di tutte le patologie mentali. Ciao
09/08/2007 05:03
 
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r nicola


Quindi te intendi un meccanismo intrinseco dell essere umano su cui non si può interagire, una sorta di inconscio collettivo junghiano?(si vede che sto studiando da Eddie...) No perchè per quanto mi riguarda dirò magari una cosa stupida e arrogante ma penso che la morte non mi spaventi più di tanto, mi toccano di più magari pensieri come una vita in solitudine o senza concludere nulla di buono...
09/08/2007 05:04
 
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r morciano


neanche a me la morte spaventa più di tanto, neanche a me.

No, non intendevo quello ma non importa, a me non fa paura neppure la solitudine o la incomprensione.


Ciao
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