...possono sembrare essere lontane dalla questione principale trattata nel nostro sito e dalla nostra associazione, ed in effetti a volte sembrano portare lontano e farci perdere l'obiettivo principale del confronto su questo forum.
Nonostante questo rischio non é che queste cose non c'entrino in assoluto: il tourettico é un essere umano e come tale dotato di una coscienza di sè che lo costringe a darsi un senso; cosa sarebbe l'uomo senza una visione filosofica dell'esistenza o senza una idea politica dei rapporti sociali? Poca cosa.
Dirò di più, se é vero che il tourettico ha come caratteristica neurologica il "pensiero visivo" (questa é un'ipotesi formulata tutta dentro la nostra esperienza ed associazione) egli sarà attratto più di altri dal bisogno di attribuire valore simbolico alle cose che fa...e cosa c'é di più simbolico della filosofia e della politica, delle fede e della credenza in un disegno superiore?
Ma voglio aggiungere ancora: se é vero che il tourettico (come da me più volte sostenuto) é soggetto ad ossessioni e paure, a quadri ansiosi e paranoicali, non possiamo poi stupirci che egli cerchi di difendersi da queste pauree angoscie con "compulsioni di fede", rituali e appartenenze.
Io, l'ho detto più volte, secondo la minuteria del mio pensiero (non é falsa modestia, é perchè davvero non sono che poca cosa, e sopratutto non sono che una sintesi di tante cosepresi da altri, molto più grandi di me), le fedi sono tutti meccanismi di tipo compensatorio e compulsivo, per proteggerci da un pensiero angoscioso che tutti (o quasi tutti) i tourettici percepiscono con forza ed in tutte le età: l'ossessione della morte. Ossessione che a volte é travestita dalla paura di rimanere soli, di perdere gli affetti, da paura di incidenti, da paura di perdita del controllo, da senso di p "pericolo generalizzato"...ma che alla fine, gratta gratta. quello é: la pura della morte.
Però penso che il tourettico abbia un'altra opportunità derivatagli dal suo stato (magari é vero che qui son proiettivo, ma non credo): egli non si accontenta mai di risposte superficiali; come detto da Sacks il tourettico ha una mente indagatrice...per questo non riesce quasi mai ad accontentarsi delle risposte e delle "difese" che bastano a quasi tutti gli "altri" e "vuole andare oltre". E' in questa spinta che io ripongo il mio ottimismo, perché scava scava si arriva alla sostanza, che non sarà poetica, non sarà magari "simbolica"...ma ricolloca il tourettico,la sua sindrome, i suoi bisogni nei meccanismi della natura, insiema al resto dell'umanità.
Io spero di poter condividere filosoficamente anche "il bello" ed il piacere di questo stato di liberazione, per chi ci sta ovviamente. Con tutti gli altri sarà comunque un enorme piacere continuare a parlare della sindrome che ci riguarda, però sul piano della ricercascientifica, piano su cui tutte le differenze scompaiono.
CVome associazione stiamo perlustrando la possibilità di appoggiarci e collaborare con strutture di ricerca scientifica, personalmente a me non importa che queste siano "pubbliche o private", "laiche o religiose" ..purché il tavolo di confronto sia quello scientifico.
Poi posso anche urlare il mio dolore per quella piega della storia "magica e a volte orientalista" che ha catturato tante menti non gregarizzate dalla religione ufficiale del nostro paese. Dico urla di dolore perché alla fine una fede, nellqa sostanza, vale l'altra. Ma poi a chi interessano i miei urli su questo fronte?
Un saluto a tutti GFM
Copio, quello che ho già scritto sulla Bhagvad Gita, tanto per ribadire.
Nella Bhagavad Gita, poema sacro indù, appare nel modo più emblematico il processo di disumanizzazione e gregarizzazione fanatica che i meccanismi di difesa religiosa (meccanismi di difesa dall'angoscia di morte) ha quasi sempre comportato per l'uomo. In questo poema si narra della battaglia per l'unificazione religiosa del regno di Pandu, e Krisna, suprema divinità del pantheon induista, si fa garante della vittoria finale squalificando il senso di pietà del principe Arijuna. Fu una "battaglia" che secondo gli storici costò 640 milioni di morti!!!
Dice il principe guerriero Arijuna a Krisna:
"O signore, nel vedere i miei parenti e amici schierati dinanzi a me in falangi bellicose, sento le mie membra tremare e la mia bocca seccarsi (....) Che può apportare di buono questo combattimento in cui saranno massacrate tente persone care? A questo prezzo, o Krisna,come potrei desiderare ancora la vittoria? (...) O Krisna, conme potremo essere felici dopo aver ucciso quelli della nostra stessa stirpe?"
In questa frase Arijuna esprime tutto il senso di umanità e l'orrore della coscienza umana NON FANATIZZATA dalla fede per la crudeltà della guerra. Ma Krisna espressione del fanatismo religioso e della sua intolleranza paranoicale, prontamente si applica a distruggere l'umanità di Arjiuna, infatti gli risponde:
"O Arjiuna come ha potuto una tale debolezza impadronirsi di te? Questi lamenti vergognosi sono indegni d'un guerriero virtuoso. Poiché devi compiere il tuo dovere, non devi impietosirti così. (...) Conosci bene i tuoi doveri di guerriero: essi ti obbligano a combattere per la tua religione; non puoi esitare. Felici i guerrieri che combattono al mio servizio, poiché si apre loro la porta del Pianeta delle Delizie...combatti dunque e uccidi, Arjiuna".
A questo punto Arjiuna:
"......imploro il tuo perdono per la mia stolta esitazione".
Ed ebbe così inizio l'orrenda carneficina di Kuruksetra, una delle tante guerre sante in mome dell'odio per vita e per il "perdono" di Dio, che hanno flagellato la storia dell'umanità e di tutte le religioni.
Almeno il cristianesimo, insieme al buddismo, ebbe il merito di introdurre il "perdono" e la "pietà" anche fra gli uomini...almeno nei testi, e qualche volta anche nei rapporti reali.
Per fortuna in una parte di questo pianeta ad un certo punto i rapporti reali fra gli uomini imposero il pensiero dei lumi e la scienza, ed é a questo pensiero che vincolo le attività della nostra associazione, la vera rivoluzione dei rapporti umani che é solo all'inizio ed ancora tanto, ma tanto contrastata.
Con affetto e comprensione, con perdono e pietà sincere
GFM
Fonte principale di questo mio scritto: Luigi DeMarchi "Lo shock primario, le radici del fanatismo da Neanderthal alle torri gemelle" Ed. RAI-eri