Bellissima e condivididevolissima (neologismo, sorry...)
Io ho sofferto parecchio nella mia vita, ho avuto seri problemi, ma oggi non ho l'energia sufficiente per "scoperchiare", scusate.
Ma ho avuto prova concreta che potevo aiutare gli altri, lavorando nel sociale.
Ricordo particolamente l'ultimo "lavoro" (difficile per me definirlo lavoro, purtroppo mi facevo assorbire troppo) lavoravo con adolescenti definiti "borderline" e c'era un empatia tale che i ragazzi mi definivano "speciale, diversa dagli altri operatori".
Peccato che non sono riuscita a reggere: uno, mi sono fatta mettere sotto, due l'equipe si lamentava del fatto che ero troppo coinvolta emotivamente. ho lasciato, ma ho tanta rabbia.
Perche' sono convinta che chi ha sofferto realmente, e non ha solo "studiato psicologia", riesca davvero ad entrare in empatia.
E per aiutare occore sentire, condividere.
Perche' non puo' esistere un equipe "mista" riconosciuta?
Per esempio per aiutare un tourettico, serve il neurologo, ma serve anche un "pari". ne sono convinta.
Leggendo poi il vostro entusiamo rispetto all'incontro Eddie Giglio Gianfranco, questo non ha fatto che confermare il mio pensiero.
Ma la realta' nel sociale e' ben diversa. Faccio cadere il discorso, scoperchierei altra rabbia.
Gianfranco: prolattina? ma se tutti i poeti parlano di cuore e di emozioni! Daaaai non mi ridurre tutto a due neuroni, cavolo!
Aiuto chimico? quale? perche' non ci credo e mi fanno paura gli aiuti chimici
bacibaci