frammenti tragici di una dicotomia intestina

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AST-SIT
00martedì 7 agosto 2007 08:23
mess di eddievedder

E' talmente complessa e articolata la mia storia che non saprei neanche da dove cominciare.

Normalmente una persona inizierebbe dai suoi dati anagrafici, ma visto la quantità di individui che ho incontrato nel corso della mia esistenza senza un minimo di sensibilità e completamente privi di scrupoli, preferirei omettere tali particolari. Anni di convivenza con questo disturbo hanno creato in me una sorta di diffidenza verso il prossimo, anche se, devo dire... dopo quasi 30 anni di tic nervosi il mio organismo ha creato i suoi anticorpi.

Comunque... ho 37 primavere.

La prima avvisaglia inerente alla malattia l'ho avuta negli anni che vanno dal 1976 al 1978. Questo è in linea di massima il periodo in cui il disturbo si è manifestato, questi sono gli anni in cui ho sentito che qualcosa di estraneo al sottoscritto agiva in me, una sorta di entità autonoma che, con mia sorpresa e profondo disappunto, mi costringeva a compiere gesti e a emettere suoni che nulla avevano a che fare con l'azione o situazione in cui ero calato in quel momento. A questo proposito ricordo, come se fosse oggi, la prima sensazione interiore che ebbi, sensazione che era solo nella mia mente ma che, di lì a pochi giorni, si sarebbe tramutata in gestualità fisica, avrebbe fatto il suo ingresso nel mondo esterno, si sarebbe trasformata in tic.

Ricordo che nella mia mente si era creata un'immagine che rappresentava una spirale, un pò come il guscio di una lumaca per intenderci, ma dello spessore di un laccio da scarpe. Tale spirale compiva un movimento circolare, si arrotolava incessantemente su se stessa nel tentativo di avvolgersi ma, quando l'ultima parte di essa, la coda, era completamente avvolta, ecco che la spirale tornava a rigirarsi riprendendo il bizzaro movimento dall'inizio. Questa sensazione la vissi nel mio intimo come un profondo fastidio, un fastidio che man mano che aumentava la mia consapevolezza della cosa si tramutava in soffocante malessere fisico e mentale. Tale malessere derivava dal fatto che io non riuscivo a fermare il movimento della spirale, il quale, era sentito come una costrizione che mi obbligava a pensare a essa e alla soluzione per poter fermare il suo sfiancante movimento.

Inutile dire che non ci riuscii. Anzi, di lì a pochi giorni, il movimento della spirale venne sostituito dal "dire di no" con il capo. Facevo questo "gesto del no" con il capo come lo farebbe una persona diciamo pure "normale", la quale, a una ipotetica domanda di un suo ipotetico interlocutore, invece di rispondergli "no" verbalmente, gli facesse un cenno con la testa a significare il suo dissenso, la sua negazione, il suo "no" per capirci. Solo che io dicevo di no anche senza nessun interlocutore davanti a me. La cosa venne subito vissuta come un fatto strano dai miei coetanei e alquanto preoccupante per i miei genitori e insegnanti, i quali, non riuscivano a comprendere come un fanciullo di otto anni, molto educato, intelligente, pieno di interessi e parecchio preparato a scuola, potesse aver preso su certi vizi.

Ecco... lo chiamavano "il vizio". Io avevo "il vizio".

A me chiaramente, e molto giustamente direi, questa cosa non andava giù. Eh no, non mi andava proprio di essere etichettato come "quello col vizio", soprattutto da certi coetanei (ma anche da molti adulti) che ritenevo indegni di considerazione in quanto solo buoni a pronunciare scemenze e completamente ignoranti verso i fatti della vita. Eh si, ero molto "razzista" in tal senso. Non sopportavo vedere delle persone molto meno preparate di me, prendersi il lusso di schernirmi pubblicamente facendomi passare per "lo scemo del villaggio" solo perchè mi era toccata in sorte la sfortuna di avere un disturbo che non era ancora contemplato dalla scienza medica di allora e che, a quella giovane età, ero io il primo a non sapermi spiegare e, va da sè, a difendermi. Questo fu un fatto molto importante, che mi sono portato dietro fino ai giorni attuali e che è stato la molla che mi ha fatto dapprima soffrire moltissimo ma che, in seguito, mi ha dato la forza per cercar di capire da dove potesse essersi originato tutto ciò. Non ho trovato ancora la soluzione dei tic, ma ho trovato me stesso.

To be continued...

P.s per l'amministratore di sistema:

Ho dovuto scrivere 3 volte il pezzo...
1) su blocco note in locale
2) visto che non sapevo che QUI non esiste il copia-incolla, riscriverlo direttamente sul sito
3) mentre lo scrivevo ON-AIR mi è partita la connessione (guarda caso alla fine del pezzo) e ho dovuto riscriverlo una terza volta

Soluzione: crea un copia-incolla

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