frammenti 14

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
AST-SIT
00giovedì 9 agosto 2007 05:17
mess di eddievedder


Dunque... dove eravamo rimasti? Ah si... vi stavo parlando delle continue e umilianti derisioni che subivo dall'ambiente in cui vivevo. Questo purtroppo è un fattore con cui tutti noi tourettici dobbiamo, prima o poi, inevitabilmente fare i conti. Le sensazioni che si provano nei confronti di ciò sono molteplici. Imbarazzo, vergogna, senso di inadeguatezza, frustrazione, rabbia, rancore e, oserei dire, un notevole senso di colpa. La cosa più ingiusta e altamente destabilizzante poi, almeno per quanto mi riguarda, è quella di diventare il capro espiatorio di qualsiasi problematica che si può verificare all'interno di un determinato contesto o nei confronti di determinate persone. Più volte mi sono dovuto assurdamente giustificare per colpe che non avevo assolutamente commesso nei confronti di "amici", conoscenti e, più in generale, a scuola, sul lavoro o nelle associazioni sportive a cui mi sono legato. E' sicuramente una cosa alquanto fastidiosa questa, benchè ora posso dire di averci fatto sufficientemente il callo. Ma nel mio passato e soprattutto nel periodo adolescenziale fino a quasi 30 anni di età sono stato parecchio penalizzato nelle mie possibilità di crescita e maturazione, da un punto di vista scolastico, professionale e caratteriale. Questi pregiudizi ingiustamente subiti si sono talmente radicati nella mia personalità odierna che molte volte, guardandomi indietro, mi sorprendo a pensare "ma che uomo sarei ora senza tutto questo? che possibilità avrei avuto nella mia vita, se non avessi avuto tale disturbo e di conseguenza non avessi dovuto subire tutto il razzismo e la cattiveria della gente che ho incontrato nel corso della mia esistenza?". Posso dire, paradossalmente, di essere stato fortunato, perchè proprio grazie a queste angherie gratuite, ho sviluppato in me una sorta di "terzo occhio" che mi fa fiutare subito la vera essenza delle cose, sotto tutti i punti di vista. Si è instaurata in me una sensibilità nei confronti di luoghi, fatti, persone e situazioni al limite della veggenza. Più volte è capitato che, persone che mi conoscono, si sono soffermate a guardarmi allibiti dicendomi a proposito di una mia previsione azzeccata "ma come cazzo facevi a saperlo?" oppure "ma come hai fatto a capire che quella persona era proprio cosi'?" e ancora "come sapevi che quell'evento si sarebbe verificato proprio in quel posto e in quel preciso istante?". Quello che voglio farvi capire è che la sindrome di Gilles de la Tourette non è fatta solo di aspetti negativi. Basta solo saperla guardare dal punto di vista giusto, con uno spirito privo di pregiudizi e soprattutto da una prospettiva positiva. Mi rendo conto perfettamente che chi soffre di Tourette è portato a farsi prendere dallo sconforto in quanto si percepisce alquanto estraneo e incompreso in relazione all'ambiente in cui vive. Ma siccome non è tutto oro quello che luccica, posso tranquillamente affermare con cognizione di causa che non è tutta merda quella che puzza. Se mi concedete l'aulico sillogismo. Anyway... Un'altra delle prime avvisaglie in cui la mia coscienza percepì che qualcosa non andava fu quando mi trovavo, sempre a 8 anni, sdraiato sul mio letto assorto a leggere un fumetto (sono sempre stato, e lo sono tuttora, un divoratore di libri e fumetti). Per la precisione stavo leggendo "Topolino", non so se avete presente. Comunque, ad un tratto e in maniera graduale, faticavo sempre più a concentrarmi sulla lettura. Non riuscivo a seguire il filo di quello che stavo leggendo. La messa a fuoco delle parole svaniva, il pensiero associato alla lettura improvvisamente sfumava e poi ritornava e poi sfumava di nuovo in un ciclo perentorio e continuo e talmente sfiancante che dopo pochi minuti di sforzi ero costretto a interrompere. La cosa mi sembrò alquanto strana, non riuscivo a capire che cosa mi stava accadendo. Provai più volte a riprendere a leggere ma ogni volta ero costretto a fermarmi perchè l'atto di leggere mi provocava parecchia confusione. Andai anche in cucina da mia madre a chiedere spiegazioni in merito, lei interpretò la cosa come normale stanchezza. Anche questo fu un episodio importante. Perchè è emblematico di come io, in seguito, fallii nello studio. La Tourette, durante l'orario scolastico, non mi permetteva di espletare al meglio la mia funzione di scolaro. Non mi permetteva di stare concentrato sulla materia che gli insegnanti stavano spiegando. Anche la funzione dell'attenzione era fuori uso. Per non parlare poi della mia preoccupazione a stare fermo, a non mostrare nulla, quando dentro di me era tutto un ribollire di tic. Quest'ultima cosa andava a invalidare ulteriormente la soglia della mia concentrazione già messa fortemente a dura prova. Era un lavoro da veri duri. Purtroppo il mio rendimento scolastico, con mio grande rammarico, calò rapidamente. Gli insegnanti lo imputarono alla mia negligenza o al fatto che, secondo loro, ero scarsamente portato per lo studio. Non vi dico i sensi di colpa che dovetti affrontare. Sensi di colpa che vennero ulteriormente amplificati dal giudizio negativo dei miei vecchi che, indottrinati dagli ignari insegnanti, imputavano alla mia scarsa volontà il motivo del disastro. Era un peso non facile da sopportare, in quanto a me piaceva molto studiare e avevo sempre avuto un ottimo rendimento condito da ottimi voti. Ero molto abbattutto, mi stavo quasi convincendo che ero proprio IO la causa di tutto in quanto essendo un bambino non ero ancora in grado di giudicare il mio operato. Mi affidavo, naturalmente, al giudizio dei "grandi". E i cosidetti "grandi" non erano tanto propensi a capirmi e di conseguenza giustificarmi e, va da sè, perdonarmi. Per molto tempo ho convissuto con la falsa certezza di essere un poco di buono e soprattutto di essere un individuo senza spina dorsale. Chiaramente tutto questo processo fu innescato dal mancato consenso dell'ambiente circostante che vedeva in un me poverello senza Dio e "causa di tutti i suoi mali". Dovettero ricredersi col tempo, eccome se si dovettero ricredere. Anche se nessuno si è mai degnato di chiedermi scusa. A rileggerci To be continued...
AST-SIT
00giovedì 9 agosto 2007 05:35
r morciano


storia da mettere sul sito

Carissimo,
l'amministratore del sito in questi giorni é in montagna senza collegamento internet...ma immagino con tanta pioggia. Il motivo principale per cui non c'é il taglia e incolla é per rendere più difficile la scopiazzatura dei testi.
La storia che tu ci hai mandato ad esempio é molto toccante, e col tuo consenso la metteremo nel sito fra le altre storie. Essa ha valore non solo per la particolarità delle immagini che ti si formavano mentalmente (la spirale) ma anche perché mette in luce, oltre che la tua forza e sensibilità, un aspetto che a mio parere é proprio una caratteristica tourettica che va ben oltre ai tic o simili manifestazioni. Si tratta della grande capacità di fare previsioni a fronte di pochissimi dati a disposizione. Questa é infatti una grande risorsa per noi, che ci consente di vedere lontano, di anticipare rappresentazioni della realtà o di fare ricostruzioni azzeccate, ciò rende più forti é vero, a meno di vedere anche cose che ci riguardano e che potrebbero farci star male (questo é successo a me di recente).
C'é un libro interessante che potresti leggere, si tratta di un testo di Robertson intitolato, se ricordo bene, "l'intelligenza visiva", che in realtà tratta dell'intelligenza analogica tutta.
La comunicazione verbale é un'acquisizione piuttosto recente della nostra specie, l'umanità ha vissuto per molto più tempo usando forme di comunicazione visiva,tattile,immaginativa e quindi forme di pensiero analogiche e non verbali. La ricerca sull'intellligenza visiva/analogica é ripartita dopo alcuni decenni si sospensione in quanto la psicologia comportamentale riteneva che il pensiero fosse solo verbale, un errore evidentemente (rivelato anche dalle ricerche sul cervello) perché residui significativi di pensiero "analogico" (visivo, olfattivo,uditivo, cinestetico e molto altro ancora) permangono in noi. Sembra che in alcune sindromi tale pensiero riesca a riprendersi un forte ruolo tanto quanto il verbale.
Si tratta di una risorsa in più, che spesso dà più forza, e qualche volta anche interferisce (quando ad esempio vi é la tendenza alla rappresentazioni pessimistiche oppure quando il movimento della spirale distrae dal contesto o provoca un tic).
Tra la tua immagine di spirale e la capacità di fare previsioni c'è a mio parere un forte collegamento, perché noi tourettici siamo capaci di vedere appunto con un "terzo occhio" al di là delle parole, ed anche dentro le parole (come vengono dette, in quale ordine, in quale momento, con che ritmo). Ecco perché le rappresentazioni che ci facciamo riescono a vedere lontano.
Ad un tourettico é difficile dire le bugie, ad esempio.
L'intelligenza analogica spiega anche perché molti tourettici sono portati verso diverse forme di espressione artistica, anche se la musica é certamente la più frequentata (produce sia visioni armoniche che ritmo).
Un caro saluto, con una nota biografica se permetti: ah come avrei voluto essere meno capace di "vedere dentro le parole" in questa maledetta estate che é trascorsa!!! Ciao
[Modificato da gianfrancomorciano 16/08/2006 8.24]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:44.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com