mess di eddievedder
IN LODE A CLAUDIAREN *********************
Cara Claudia,
ti dedico questo post in quanto ci sono aspetti del tuo messaggio che mi hanno particolarmente segnato. A parte l'indubbia qualità estetica della tua presenza scenica, che mi costringe giocoforza a ribellarmi a questo mio momento di dolce pigrizia primaverile, il disagio esistenziale che trapela dalle tue righe mi sollecita a riportare su questo forum il mio personale malessere dovuto a 30 anni di tic nervosi e ad altrettanti anni di discriminazioni, pregiudizi, offese e appuntamenti mancati col destino, da un punto di vista professionale, sentimentale e, più in generale, di qualità della vita. Sappi che molti risvolti del tuo sfogo li sento miei, quasi che una sorta di empatia emotiva mi dia la possibilità di sintonizzarmi sulle frequenze del tuo dramma, confrontandolo inevitabilmente col mio. Ho pensato parecchio se fosse stato giusto o sbagliato metterti al corrente della mia sofferenza relativamente alla Tourette, anche perchè l'atto di scrivere su questo argomento mi porta parecchio dolore. Beh... visto che, da quello che ho potuto capire leggendoti, la tua urgenza di risposte è impellente e soprattutto il contenuto dei tuoi post è intinto di cromatismi bui e disperati... ho ritenuto giusto replicare.
Ti prego di perdonarmi se questo mio tentativo di richiamarti ai ranghi sia offensivo e indelicato nei confronti del tuo intimo sentire.
A 30 anni di distanza dal primo tic, provo ancora molta sofferenza a relazionarmi col mondo esterno. Vedo la gente che mi circonda schernirmi incessantemente, li vedo che non perdono occasione di "parlarmi dietro" al primo momento disponibile. Non è un atteggiamento alla luce del sole però. E'il sogghigno sarcastico che mi mostrano quando si approcciano a me che mi fa molto male. E' la tendenza ad avere meno rapporti possibili col sottoscritto e "solo quelli strettamente necessari" che mi fa soffrire. E' la loro propensione a ghettizzarmi che mi fa andare fuori di testa. Eppure lo capisco questo. E' una cosa naturale. E' un meccanismo che si instaura automaticamente e tu non ci puoi fare nulla, che ti piaccia o no.
Mi sono immedesimato in loro e sono arrivato alla conclusione che se io fossi "LORO", probabilmente avrei il "LORO" stesso atteggiamento. La cosa preoccupante però, almeno per me, e' che tutta questa discriminazione, questo razzismo, tutto questo "sogghigno malefico" che mi circonda, mi è entrato nell'anima, compromettendo tutta la mia personalità e la mia autostima. L'altra notte sono andato a letto pensando a quello che avevi scritto, in particolar modo mi ha colpito il tuo messaggio di risposta a Lasaraghina, di come devi lottare quotidianamente contro (cito) gli "sguardi cattivi della gente", combattere contro "un corpo che si ribella, che si dimena, che deve sopportare un calvario". Come tu a quasi trentanni non abbia ancora trovato un lavoro fisso. Di come ti giudicano per quello che HAI e non per quello che SEI. Che ti prendono in giro alle spalle. Che vieni usata. Che prendi botte da tuo padre.
Beh... non ho potuto fare a meno di paragonare il tuo vissuto al mio e ti ho maledetto per aver riportato agli onori della cronaca tutto questo dolore. Ma mi hai probabilmente tolto le classiche fette di prosciutto sugli occhi, come si usa dire qui a Bologna.
In effetti benchè abbia raggiunto un certo controllo sui miei tic, ci sono momenti in cui mi lascio andare e se ciò accade sul lavoro e soprattutto dinanzi a certe persone, puoi ben immaginare il "simpatico" dinamismo che si va a innescare. La questione del tuo ologramma mi ha portato a riflettere sulle mie personali immagini interiori. Soprattutto sulle immagini che si formano dentro di me quando una giornata va storta in funzione della mia Tourette. Quando percepisco il clima negativo nei miei confronti non posso fare a meno di interiorizzare il tutto e soffrirne. L'altra notte ho incamerato il "sorriso di scherno" di cui sopra e "vedevo" una faccia che sogghignava nei miei confronti... è una sensazione che mi sta accompagnando da giorni. Anche ora che sto scrivendo sto immaginando tale sogghigno.
E' una sorta di gatto o di felino o di bestia feroce che mi guarda continuamente con il suo sorrisino beffardo procurandomi un fortissimo dolore nel profondo dell'animo. Per essere piu' precisi, tale dolore lo sento nel diaframma, poco più sopra della bocca dello stomaco, per poi estendersi in tutti i miei nervi, fino ad arrivare alla pelle (e alle palle) e poi alla testa, cosa quest'ultima che manda a puttane tutto il mio equilibrio psichico.
Non ti dico lo sforzo che devo fare per mantenere il controllo su me stesso.
Hai ragione a dire che non riesci a sdrammatizzare, una persona intelligente non dovrebbe farlo, perchè dovrebbe usare questo suo dolore per scoprire se stessa e elaborare, di conseguenza, quelle strategie che gli permettano, in un modo o nell'altro, di uscire da questa brutta situazione o perlomeno adattarvisi.
Ma è inutile che ti lamenti per "la gravità del tuo dramma" incolpando Lasaraghina o le persone che gestiscono questo forum. Nessuno ha la bacchetta magica qui, e ti garantisco comunque che "la gravità del tuo dramma" è percepita in misura molto maggiore di quello che tu sei portata a pensare e soprattutto è percepita in I PERSONA da ogni singolo elemento che compone questa comunità virtuale. Quindi se la tua sofferenza è figlia di un metro di misura che non ha niente a che fare con la tua personalità colpita da Tourette e se tale malessere è una conseguenza del fatto che ti paragoni a persone, situazione e atteggiamenti che sono lontani mille miglia da quello che tu sei VERAMENTE nella tua essenza... beh allora, mi dispiace per te credimi, ma hai ancora molte guerre da combattere.
Non voglio sembrarti brutale ma anch'io, nel mio vicinissimo passato, incolpavo il prossimo di tutto il male a cui ero soggetto e soprattutto aumentavo inconsapevolmente la mia sofferenza perchè le mie priorità esistenziali erano: "avere la bella figa", "avere il BMW sotto al culo", "avere un bel fisico", "essere famoso", "essere il maschio a cui tutte le belle donne aspirano", figurati che a 22 anni facevo il ballerino sui cubi invece di preoccuparmi del mio futuro... ma ti sembra?
Ho dovuto pagare a caro prezzo questa mia cieca presunzione, te lo garantisco. La distanza che c'era tra QUELLO CHE ERO VERAMENTE e QUELLO CHE VOLEVO SEMBRARE era abissale.
In poche parole soffrivo perchè miravo alle apparenze anzichè a me stesso. Mi paragonavo a cose che nulla avevano a che fare con le mie esigenze. Ma allora non capivo le mie priorità. Non conoscevo me stesso. Non sapevo a che strutture aggrapparmi per venirne fuori... perchè credimi Claudia, benchè in un modo non razionale, avevo coscienza anche allora che non mi sentivo affatto bene in mezzo alla gente e soprattutto mi sentivo a disagio con me stesso.
Il dolore divenne così forte che crollai e di conseguenza decisi di ritirarmi e iniziai a indagare su me stesso... con ottimi risultati tra l'altro, ma questa è un'altra storia... Non voglio cmq dire che le mie priorità di allora sono le tue priorità di adesso sia ben chiaro. Ma nel caso lo fossero...
DELL'AMORE E DI ALTRE SOFFERENZE ********************************* Alla veneranda età di 38 anni posso tranquillamente affermare di aver vissuto 4 storie d'amore importanti. Tutte finite nel cesso chiaramente. Qui concordo con te Claudia, le mie storie d'amore sono finite per colpa della Tourette. Benchè queste donne fossero veramente innamorate di me alla resa dei conti della vita di coppia la Tourette e cio' che ne fa le feci (per Giglio: voluta -NDR-) andava a incidere sull'atmosfera del rapporto. Ma non tanto per i tic che tenevo sotto controllo nel tentativo di non disturbare piu' del dovuto la mia compagna, era la pesantezza che emanavo che comprometteva la storia. Eh si cara Claudia, noi tourettici siamo pesanti non so se te ne rendi conto. Pesanti nel nostro modo di essere, pesanti nella nostra gelosia, pesanti nelle nostre convinzioni, pesanti nel nostro modo di porci anche solo fisicamente, senza profferire parola, a fianco della persona amata, pesanti nelle nostre dichiarazioni, pesanti nel nostro modo di respirare, di camminare, di mangiare, di dormire ecc. Questa pesantezza è la stessa pesantezza che noi sentiamo nei confronti del nostro quotidiano vivere la malattia. Va da sè che è percepita anche da chi ci circonda. E poi il fatto che un tourettico non possa dare tante garanzie a una donna da un punto di vista di solidità non te lo devo spiegare certamente io, tolte le eccezioni sia chiaro...
Per quanto riguarda LA DONNA, beh... non deve essere piacevole per un uomo vivere al fianco di una persona che, benchè carina e intelligente, impiega la metà della sua giornata a sputare, a tirare pugni contro al muro e a immaginarsi continuamente che il proprio LUI la tradisca con un'altra. Per quanto mi riguarda una femmina di questo tipo sarebbe la donna della mia vita ma purtroppo gli uomini "normali" non la pensano esattamente come il sottoscritto. Io me ne farei una ragione se fossi in te e cercherei delle strategie per attenuare questo tuo tourettismo tenendo bene a mente che se saprai cercare nei luoghi giusti e di conseguenza socializzare con le persone giuste, c'e' anche il caso che qualche soggetto interessante tu possa finalmente trovarlo. Ma dimenticavo che tu hai la tendenza ad abbandonare i luoghi che non sono alla tua altezza... "Voglio che lui faccia l'amore con lei", "Nooooooooooo...". Interessante questo aspetto Claudia, sottende a mio modo di vedere la dinamica del tic. Il pensiero proibito e la sua negazione. Tutto questo dinamismo si trasforma in tic. Ricordo che da piccolo avevo l'abitudine di dire "Cretino Gesù", "Scusa Gesù...". Questo pensiero si sublimò gradatamente in un tic, che in questo caso ha un forte carattere apotropaico, scaramantico. Cioe' noi siamo quasi tentati di dover sfidare la tragedia che si compirebbe se IL FATTO dovesse accadere e subito dopo scongiuriamo tale pericolo negandolo o chiedendo scusa a Gesù nel mio caso. Ricordo che il mio "Cretino Gesù, scusa Gesù" divenne gradatamente un vocalizzo del tipo "mmmmmmmm... mmmmmmmm..." per poi interiorizzarsi quasi a diventare impercettibile, la sua interiorizzazione andò a costellare una parte del corpo, ora non ricordo quale, e si tramutò in tic. Avevo anche il tic di dire "si... no, no... si"... anche qui un esempio emblematico di come il tic abbia un contenuto che comprende una determinata situazione negativa che ci preoccupa ma che andiamo, nostro malgrado, a vivere artificialmente nel nostro immaginario per vedere cosa può succederci se accadese e il suo immediato esorcismo (per GFM: ogni riferimento a persone o cose...).
Ma dovrei tornare su questo punto... è la pericolosa dolcezza di questa primavera che mi fa impigrire e che mi lascia a galleggio sulle mie giornate a sognare sottane.
Cmq Claudia, stai tranquilla, come vedi non sei incompresa, questo mio post ha voluto dimostrare che quello che scrivi viene letto, devi anche capire però che le persone hanno una vita propria e il più delle volte non hanno la forza ma soprattutto il tempo di replicare. Io mi collego al forum con una media di 10 volte al giorno quando sono impegnato e sai quante volte mi metto a elucubrare sui post degli utenti durante la mia giornata? Sai quante cose mi vengono in mente all'improvviso ma che non posso esternare perchè magari sono al lavoro o in mezzo a un bosco a passeggiare col mio cane? E cmq questo è un bene... come dice il nostro caro Doctor Jekyll aka Mr.Hyde è sempre meglio aprire un file alla volta per non entrare in confusione... se io dunque, benchè abbia poco tempo a disposizione, ho deciso di aprire il tuo file cara Claudia... beh, un motivo ci sarà non credi? Scoprilo se t'interessa, in alternativa continua pure col tuo lento suicidio
A rileggerci Eddie