SCUSATE IL RITARDO
Simona scrive:
Se ti va di fare una gita in Lombardia, potresti venire a trovarci sabato 25 in occasione del prossimo gruppo di incontro. Saresti certamente contesa tra il gruppo adulti e il gruppo genitori!
Carissima Simona,
mi piacerebbe proprio tanto partecipare ad un incontro,ma per il momento non credo di riuscire ad organizzarmi,come vedi non riesco neanche a trovare il momento per leggere e scrivere come e quanto vorrei….
Però sicuramente mi metterei nel gruppo genitori,perché è come genitore che in questo momento sento il bisogno maggiore di confrontarmi.Come funzionano gli incontri,si possono portare anche i bambini?
Spero proprio di poter partecipare prossimamente…
Sandra scrive:
E perchè sul disordine?cosa ne pensi?Io sono una perfezionista (dicono altri) ma in realtà sono una caotica e disordianta di prima categoria ...vorrei essere più ordinata, ma rimando sempre il moemtno di mettere in ordine ...
Cara Sandra,il mio disordine merita un discorso a parte.Io sono disordinatissima,ma nel mio caos trovo tutto e ci sto bene.Purtroppo è la convivenza con gli altri che è problematica.In realtà mi sembra di essere molto organizzata,pianifico tutto anche nei minimi dettagli,sono sempre a cambiare (e dal mio punto di vista a semplificare e migliorare) il modo di fare le cose,ma intorno a me c’è sempre un gran caos.Spesso al lavoro mi sento dire “ma che casino hai lì davanti?”.Io mi sforzo per cercare di essere ordinata,ma non ci riesco mai.Non riesco mai a rimettere a posto fino in fondo le cose,e loro si stratificano….sulla scrivania,in borsa,nell’armadio,in macchina,mi sembra di perdere tempo a stare lì a rimettere.A volte,armata di buoni propositi parto e rimetto tutto ,ma l’effetto dura pochissimo,pochi giorni e sono punto a capo.
Come sta andando con i tuoi studenti?Hai preso poi la decisione di parlare con loro? Se ti va,tienici aggiornati…
Arturo scrive:
Convivere vuol dire anche accettare (….)
Imparare a convivere e' importantissimo, questo dobbiamo "trasmettere" a chi non e' capace di farlo,e che invece di convivere "sopravvive".
E’ bello quello che scrivi,Arturo, e mi ritrovo davvero nelle tue parole.Anche noi abbiamo passato momenti di pura sopravvivenza,lasciando solo che il tempo passasse per vedere quello che sarebbe successo il giorno dopo e quello dopo ancora.Ci sono momenti in cui tocchi il fondo,momenti in cui non hai nessuna capacità di reazione.E ti butti su quello che trovi….io mi sono buttata sul cibo,sono ingrassata venti chili nel giro di pochi anni.Poi piano ,piano ,arriva la forza di reagire,la voglia di non arrendersi e vedi quello che succede con occhi diversi;forse ,tutto questo si chiama accettazione.Abbiamo imparato ad accettare i momenti peggiori,quelli in cui non vorresti svegliarti perché ricominci a sentire le tue sensazioni,quelli in cui Emi grida “basta maledetti tic,non ce la faccio più”,quelli in cui ti chiamano a scuola per dirti che durante le lezioni non sta fermo e ti senti dire “può fare quello che vuole,può anche non ascoltare,basta stia fermo e non disturbi” e allora ti rendi conto che nonostante i discorsi,nonostante le relazioni della npi,non hanno capito niente.
Abbiamo imparato a fare tesoro,ma tesoro per davvero,con la testa,con il cuore,con il corpo,dei momenti migliori,quelli in cui lui è contento perché ha fatto progressi al pianoforte,quelli in cui gli amici lo cercano nonostante i tic,quello in cui si riescono a fare progetti per il futuro anche se il futuro ci spaventa.
Non voglio guardare troppo lontano,ogni giorno buono vale cento,vale mille…so che quelli meno buoni possono tornare da un momento all’ altro,sono lì in agguato, basta niente perché la situazione si capovolga ,ma per me accettare vuol dire soprattutto prendere forza dai momenti migliori ,farne scorta,per attraversare quelli peggiori.A risentirci presto.
Daniela