Non voglio smorzare gli entusiasmi ma io non sarei di principio contraria del tutto ai compiti.
Intendiamoci, ne ho sofferto anch’io negli stessi termini in cui indica il bambino autore del temino, e io e 1000 altri avremmo potuto scriverlo uguale a quell'età... però riconosco che ci sia una bella differenza costruttiva tra gli esercizi svolti in classe e quelli rifatti casa.
Mi spiego: in classe troppo spesso l’apprendimento è passivo, si ascolta, si ricopia dalla lavagna, si cerca di capire, poi però le occasioni di applicare in autonomia quanto imparato scarseggiano, soprattutto se la maestra costituisce rifermento costante alle normali incertezze degli alunni; in ogni caso i tempi sono quelli imposti dall'orario, chi ci sta dentro bene, gli altri annaspano....
A casa si presuppone che da soli, nei tempi fisiologici, e magari senza un genitore che faccia da vice maestra ma solo da correttore a cose fatte, lo sforzo intellettuale e attivo sia decisamente più tangibile e costruttivo, specie perché è passato almeno un po’ di tempo dal primo apprendimento; questa dilazione, nella mia ignoranza in materia di processi cognitivi, credo sia fondamentale nel fissare le nozioni apprese.
Bisogna poi distinguere tra cose e cose: un tema vale tanto a casa quanto a scuola, sempre da soli si fa, un’ espressione matematica invece magari no, e per fare bene un compito in classe qlc esercizio casalingo aiuta…..
Il vero problema compiti secondo me sta nella misura. Ricordo estati con più di 40 esercizi di mate, 6 temi, 3 libri da riassumere, 10 disegni, cose in inglese a fiumi etc etc…
ci mancavano solo i compiti di ginnastica …
Bastasse 1 tema, anche libero, 1 libro, 1 problema matematico per tipo, 1 disegno e 1 fumetto in lingua da leggere, credo si lamenterebbero in pochi; se poi ci fosse la buona abitudine che per le discipline compatibili il compito deve riguardare le esperienze vissute in vacanza, sarebbe anche forse piacevole svolgerlo…
Distinguerei poi anche tra alunno e alunno: allo svogliato vero che però almeno un po’ si piega al dovere i compiti fanno bene, per il bimbo che tanto prende dall’8 in su anche senza studiare sono inutili, gli dessero magari qlcs di nuovo o di diverso da imparare e non da ripetere, oppure lo premiassero col meritato riposo.
Troppa personalizzazione purtroppo però oggi esiste solo dal sarto su misura e poco altro, quindi impossibile che arrivi da una scuola frustrata… e così di fatto toccano a voi gli sbattimenti per mettere le cose a misura dei vostri figli…..
.. poi chissà, magari mi sbaglio del tutto e dei compiti si può davvero fare a meno su scala universale…
owlly
[Modificato da owlly 05/07/2012 17:33]