| | | OFFLINE | | Post: 76 | Registrato il: 11/01/2010 | |
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Si dice che il bambino iperattivo abbia una distorta percezione del tempo. Cioè, nella sua mente, un minuto equivale a un'ora (esagerando naturalmente).
Un mia amica internista mi stava spiegando alcune tecniche che vengono usate nel trattamento di questi bambini.
Partiamo da un ragionamento base. Il bambino ha questa differente percezione del tempo. Ragion per cui, in classe, dopo un minuto avrà voglia di alzarsi dalla sedia, causando magari l'ira della maestra.
Poi la mia amica ha iniziato a spiegarmi le motivazioni per cui si fa ciò: ossia un disturbo oppositivo provocatorio volto ad attirare l'attenzione. E qui abbiamo iniziato a discutere e la conversazione ha perso qualche tassello logico.
In ogni caso. Il bambino dopo un minuto si alza e insulta la maestra per attirare la sua attenzione (non sono d'accordo, comunque lasciamo stare). A questo punto entra in gioco la terapia: il bambino va portato in una stanza vuota e gli viene ordinato di sedersi (col cazzo che lo faccio!), gli viene detto ciò una sola volta. Dopo di che l'adulto non gli rivolgerà più la minima attenzione (benissimo, almeno posso fare quello che voglio!). Adesso, secondo questa tecnica, il bambino, sentendosi ignorato, si siederà pur di riavere l'attenzione dell'adulto che fino a quel momento lo aveva ignorato. Infatti, il suo atteggiamento provocatorio era volto ad attirare l'attenzione, la cui assenza lo spingerà ad adottare un comportamento più corretto (sedersi sulla sedia).
In questo modo, il bambino avrà imparato che, dopo ogni suo sforzo, vi è una ricompensa.
Adesso, voglio solo dire che intravedo due errori in questo ragionamento. Il primo è che l'atteggiamento provocatorio non nasce dal desiderio di attirare l'attenzione. Infatti io mi alzo dalla sedia perchè mi sembra di essere rimasto seduto un'ora, e insulto la maestra perchè mi rompe i coglioni dicendomi di sedermi, piuttosto che lasciarmi in pace un pochettino in piedi. Se non rompesse le palle vi assicuro che non la insulterei.
Secondo punto: il fatto che io ottenga una ricompensa non ha risolto il mio problema: per me un minuto continua ad essere lungo quanto un'ora! Ragion per cui io posso anche restare seduto in vista della ricompensa (che poi sarà sempre un pacco!), ma per me un minuto è sempre un'ora.
Penso, dunque, che il problema principale sia questa errata percezione del tempo. E' su questo che si dovrebbe lavorare.
Sebbene ormai sia un adulto, posso dire che a volte nella mia mente vi è questa percezione errata del tempo. Poi ho dovuto abbandonare la discussione, poichè la mia amica non capiva perchè me la prendessi così a cuore. Ho semplicemente detto di aver avuto un'infanzia difficile ;) |